La Torre Nera: la saga di Stephen King diventa un film

E’ un grande mash-up di western, fantasy, fantascienza e horror, sta per diventare un film e l’ha scritto il Maestro King: ecco cosa ti aspetta nella prima stagione di The Dark Tower.

di Ramon Rodriguez Lioia  –  Da sempre, sappiamo che quando un prodotto culturale ha successo, si crea subito una comunità, un fandom dicono gli inglesi, intorno ad esso; ed ecco i fan di Star Trek, i fan di Harry Potter, i fan di Game of Thrones e così via, ed è grazie anche a queste comunità che certi “universi” diventano parte della cultura popolare. Grazie anche a loro, a volte i libri diventano film, i film diventano serie (tipo: Ash vs House of The Dead), le serie diventano videogiochi, in un lungo scambio di media. Il punto negativo di questo fenomeno però sta nei fan più hardcore, che spessissimo hanno da ridire se qualche pezzo del loro universo preferito viene modificato in qualche modo negli adattamenti.

Per cui, tentare una trasposizione, oggi come oggi, può essere complicato; o fai un prodotto a dir poco perfetto – com’era per esempio il film di Watchmen, che era talmente perfetto da avere inquadrature identiche alle vignette del fumetto originale – o speri che le tue modifiche non facciano saltare i nervi ai fan.

Questo per farvi sapere solamente come mi sono sentito io – e con me qualche milione di persone, là fuori – quando ho letto, mesi e mesi fa, che sarebbe uscito un adattamento cinematografico per la saga della Torre Nera di Stephen King; ero già in quel misto di ansia ed aspettative – prima illuso poi deluso, come si suol dire – all’idea. Mi sono dato come tutti i fan della serie al toto-cast, pensando chi mettere nella parte di chi, e chiedendomi come rendere determinati effetti; pensando se King ci avrebbe messo la mano e chi sarebbe stato idoneo a dirigere l’opera complessiva, senza fare strafalcioni o abomini su pellicola.

dt06

Tutto ha preso una dimensione più concreta quando qualche giorno fa Entertiment Weekly ha svelato numerose novità al riguardo (leggi qui), chiarendo a noi fan sbavanti alcuni dubbi che cominciavano a serpeggiare. Dopo un’accurata analisi dei fatti, e soprattutto dopo essermi ripreso da alcune delle notizie – è da quando hanno annunciato di aver concluso le riprese per la nuova serie di Twin Peaks che non mi sentivo così – vi riporto oggi le mie conclusioni al riguardo, ovvero: cosa dobbiamo aspettarci da questo film.

Per chi non l’avesse ancora mai sentito nominare: innanzitutto vergogna; la Torre Nera è una serie di romanzi di Stephen King (quello che ha fatto anche It, per capirci, quell’omino con gli occhiali che scrive tutti gli horror ambientati nel Maine, facendomi pensare che evidentemente ama proprio il suo paese), ambientati in un mondo che è un mix di fantascienza, fantasy, horror, molto western e un po’ di post-apocalittico, in una saga ricchissima composta da otto libri, una manciata di fumetti e altro materiale.

La vicenda ruota intorno alla quest del protagonista Roland Deschain, una versione “pistolero” di un cavaliere medioevale – diciamola così, alla ricerca della “Torre Nera”, un punto nell’universo – nel Medio-Mondo – che lui deve raggiungere, per impedire la distruzione di tutto. Ad ostacolarlo c’è l’Uomo in Nero, che invece ambisce al trionfo del Re Rosso e quindi alla fine della realtà; nel corso degli otto libri, King crea un universo ricchissimo e coerente, con infiniti richiami ad altre sue opere, animato da numerosissimi personaggi (il “Ka-tet”, o “famiglia” di Roland) e così perfettamente strutturato da aver indotto alcuni pesi massimi, tipo J.J. Abrams, a rifiutare anche solo l’idea di metterlo su schermo, perché troppo difficile.

Ora, la Sony Pictures, gli MRC Studios e il regista danese Nikolaj Arcel (grande fan di King) hanno deciso di tentare l’impossibile: la Torre Nera diventerà un film, e forse, se la risposta dei fan sarà valida, una serie di film, o perlomeno una serie tv; la vera sfida, a detta del regista stesso, è costituita dal riuscire a rendere “accessibile” questo ricco universo per chi non lo conosce, ma anche abbastanza pieno da spingere i fan hardcore a vederlo senza dare di matto. Premetto che da questo punto in avanti l’articolo smette di essere spoiler free, cercherò di segnalarveli ma tenete presente che qualche fuga di notizie sarà inevitabile.

Idrisbar

Cosa c’è di buono: c’è King dietro la produzione; e non è dietro la produzione come avvenne per Il Tagliaerbe – cioè una firma dietro la locandina e poi solo tanti grandi stravolgimenti – ma è materialmente dedito a modifiche alla trama e alla sceneggiatura, oltreché fare l’eminenza grigia nella scelta degli attori, dei dialoghi, e tutto il resto. E’ King stesso che, d’accordo col regista, ha deciso di rendere il primo film una via di mezzo fra un sequel del settimo libro e un remix del primo; se non avete capito, vi spoilero che questo sarà possibile perché all’inizio del film Roland ha nelle sue mani il Corno di Eld – un oggetto che nella cronologia dei libri avrà solo nel settimo, e quindi questo significa che gli eventi si sviluppano esattamente da quel punto preciso che sta dopo la conclusione (Superspoiler: ovvero dopo aver capito che è una quest ciclica).

L’altra grande intuizione degli autori è quella di puntare sui “temi” della Torre, rendendoli chiari già da subito: l’amicizia, la circolarità, il destino, la famiglia, il sacrificio; i personaggi saranno presentati, come la vicenda, “in medias res” (Superspoiler: e ci credo, tecnicamente un punto qualsiasi di una storia ciclica è in medias res), per cui li troveremo un po’ spersi, in difficoltà, come se avessero già viaggiato da tempo.

A dire tutto questo non sono solo King e Arcel, ma anche Idris Elba, l’attore inglese scelto per la parte di Roland; Elba ha dichiarato di aver voluto dare più peso psicologico al “suo” Roland, per evitare di cadere troppo nello stereotipo del personaggio d’azione, dato che “non ama i film d’azione”. Anche per questo, conferma King, i suoi dialoghi sono stati modificati. 

Ma questa non è la principale differenza che troveremo fra il Roland cartaceo e quello di celluloide: la principale differenza è data dal fatto che Roland è un bianco, Elba è un nero. Al riguardo, l’attore ha evitato astutamente le perplessità legate ai malumori dell’establishment legati alla “diversity” nel mondo del cinema (vedasi #OscarsSoWhite), e ha preferito puntualizzare che, essendo Roland un personaggio di fantasia “senza un preciso motivo per appartenere a una precisa etnia”, secondo lui può essere anche interpretato da un nero, sperando in un giudizio su di lui in quanto attore, e non minato dal pregiudizio dei fan “Ma è un nero!!!”. D’altronde lo stesso King lo ha caldeggiato.

Alla dichiarazione di Elba però (attore che peraltro personalmente adoro, lo volevo anche al posto di Capaldi come nuovo Dr. Who), i miei allarmi da fan nerd sono saltati tutti assieme: c’è eccome un motivo per cui Roland è bianco, e lo scopriremo (spoiler) dai libri successivi al primo, quando verrà introdotta Susanna, la nera del gruppo, con la quale lo “scontro razziale” verrà toccato in più modi. Come risolvere questa spiacevole empasse? Ve lo dico io con una notizia che colpisce duro: eliminando Susanna. Ed Eddie.

Almeno per adesso, stando a tutte le dichiarazioni uscite sinora; di nuovo si torna alla questione del box office e dei presunti incassi: se andrà tutto bene, nei seguiti, Susanna ed Eddie – ovvero sia due personaggi centrali nel gruppo di eroi della Torre – ci saranno di sicuro. D’altronde, dice Elba, non appaiono prima del secondo libro, e non è escluso che in qualche modo verranno annunciati, inseriti, presentati in forma di cameo o chissà cos’altro: su questo sono tutti rimasti vaghi.

E’ sicuro però che non ci saranno, e questa è forse la notizia più grossa al riguardo. EW ha anche fornito altre informazioni, sia sul set del film, portato in alcune aree periferiche di Capetown in Sudafrica, il posto forse più idoneo a rendere la desolazione del Medio-Mondo, un luogo che – parafrasando il libro – è “un mondo che è andato avanti”, sia sul clima generale del film e sull’interpretazione che gli attori principali, Elba per Roland e Mattew McConaughey per l’Uomo in Nero daranno ai loro personaggi.

1438851307_dark-tower1

Se, come abbiamo detto, Elba ha dichiarato di voler essere un Roland meno d’azione e più profondo, sperso nella sua quest, accecato dall’ira e dalla vendetta ed in cerca di se stesso (una ricerca, la sua, che si dipana nel corso dei libri: ha quindi senso, nel “primo film”, vederlo all’inizio di questa ricerca) e del suo scopo, McConaughey spiega invece che il suo Uomo in Nero è un personaggio complesso, caratterizzato innanzitutto da una forte ipocrisia. E’ un personaggio di proporzioni epiche, poiché in esso si trova la sintesi dell’eterno scontro fra bene e male, lui – dice l’attore – “non è il diavolo, ma pensa come il diavolo”, e contemporaneamente deve essere umano, umanissimo, per non risultare troppo astratto e distante. E’ malvagio come il “male assoluto”, pur non essendolo, ed è in nettissimo contrasto con Roland, che ne è l’opposto diametrale: onesto, puro, diretto.

La doppia caratterizzazione “sovraccaricata” di aspetti rispetto ai libri, nei due protagonisti, sembra risultare in linea con l’operazione pensata dagli autori, ovvero appunto creare un film sul primo (coff coff settimo coff coff) libro, con rimandi agli altri e un clima generale di tutta la saga, facendo sin da subito emergere gli aspetti tematici e morali, l’idea della ricerca, l’idea del destino inevitabile, l’idea della famiglia-amicizia, e dello scontro mortale fra il bene assoluto e il male assoluto.

Come riuscirà l’operazione, e se riuscirà, è presto per dirlo; di certo, le premesse lanciate dallo staff, prima fra tutte una garantita collaborazione di King – e di un King interessato allo sviluppo, più le garanzie offerte da attori di peso come questi, sicuramente ci lasciano sperare bene.

Dal punto di vista di una persona qualsiasi, potrei aspettarmi un ottimo film, qualcosa che forse ha il potenziale di diventare, se non il nuovo Harry Potter o il nuovo Signore degli Anelli, almeno almeno il nuovo Game of Thrones; osservando le cose con i miei filtri da fan della serie, storco il naso all’eliminazione di due personaggi centrali (almeno per adesso), e soprattutto alla scelta di Elba – alla luce proprio dello scontro etnico con Susanna. 

Intendiamoci, penso anche io che sinceramente sia un grandissimo attore, e la sua faccia da duro sta molto bene sul personaggio, ma qui il motivo per tenerlo bianco c’è, o perlomeno ci sarà quando tutti i personaggi saranno introdotti; penso che molti altri fan radicali della serie condivideranno questa mia opinione, ma penso anche che prima di dare un giudizio finale occorrerà valutare la performance di Elba e la questione “come-risolvo-la-presenza-di-Susanna”, cosa per cui rimando il giudizio al 17 febbraio, data di uscita prevista del film, per il quale, almeno per me, le aspettative sono molto alte.