A pochi passi dallo storico Mercato del Bestiame, il Vin Bistrot di Moncalieri si conferma da anni un punto di riferimento per chi cerca una cucina capace di unire tradizione e ricerca. Alla guida troviamo Fabrizio Lamberti, chef patron e protagonista del Gusto Festival 2025, che, per celebrare il territorio, ha ideato una cena-evento interamente dedicata alle eccellenze moncalieresi, ottima occasione per raccontare una filiera agroalimentare viva, dinamica e profondamente identitaria. Articolo a cura di Gianmarco Blasi @jimmymangiamondo.
Il menu: l’identità di Moncalieri in tavola
La serata si è aperta con un percorso di amuse bouche che ha subito messo in scena il meglio del territorio: Grissino con Lardo di Moncalieri al tartufo, Robiola di Cocconato, Castagna e Lardo di Moncalieri e Trippa di Moncalieri croccante in due declinazioni.
Sono poi arrivati i piatti che hanno reinterpretato la tradizione con creatività partendo dagli Antipasti, Tortino di Trippa di Moncalieri con crema di fagioli e chutney di peperoni e Cotechino di Moncalieri con purea di patate e mele al ginepro per arrivare ai primi con la famosa Carbonara di Moncalieri, icona romana rivisitata con il Lardo di Moncalieri del Salumificio del Castello, utilizzato al posto del guanciale in omaggio alla filiera locale e a seguire i Tortelli di farina di fagioli ripieni di trippa alla savoiarda.
Il secondo invece è stato il Caponet con verza e salsiccia dello stesso salumificio, arricchiti da lardo e ginepro e avvolti in una crosta di sfoglia al burro con fonduta di Castelmagno e zafferano, un perfetto esempio di piatto tradizionale arricchito dall’estro dello chef.
Prima di arrivare al dessert siamo passati da una divertente Gelatina al vermouth che lascia tutti senza parole. Il dessert è invece un classico della tradizione piemontese, la Torta di nocciole con zabaglione, morbida e profumata, accompagnata da questa crema all’uovo leggermente alcolica e avvolgente.

Il menu rende omaggio a realtà storiche del territorio, come:
Salumificio del Castello, nato nel 1984 e oggi guidato da Gianpietro Loprete. Il celebre lardo, stagionato 40 giorni in salamoia, è disponibile in varianti naturali, alle erbe, piccante e al tartufo. La salsiccia d’Muncalè, priva di nitriti e allergeni, è prodotta secondo antiche ricette e proposta anche in versioni alleggerite o aromatizzate.
La Tripa ’d Muncalé, azienda leader nella lavorazione delle trippe, con oltre un secolo di esperienza e filiera controllata tra Piemonte, Italia e Francia.
Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, rete di produttori nata per tutelare e promuovere le tipicità della zona, dai vini ai formaggi, dalle nocciole al miele. In questa occasione abbiamo assaggiato etichette come Benefizio di Cocconito, Maciot, Marové, Nicola e Poggio Ridente, oltre alla grappa Bosso, alla robiola del Caseificio Balzi, alle farine di Cascina Corte e alle nocciole dei Fratelli Rocca.
È intervenuto anche il sindaco Paolo Montagna, che ha ribadito l’importanza di un progetto capace di far parlare la città attraverso il cibo, la sua storia e il suo futuro.

Fabrizio Lamberti: un ritorno alle origini
La carriera di Lamberti nasce nei corridoi dell’istituto alberghiero e continua giovanissimo con una gastronomia tutta sua a Torino. Dopo una parentesi come responsabile commerciale nel settore alimentare, non ha mai abbandonato la cucina, che ha continuato a coltivare finché, dieci anni fa, non è tornato definitivamente ai fornelli aprendo il Vin Bistrot.
Nato come locale dedicato agli aperitivi e alle merende sinoire, il bistrot ha preso la sua forma attuale negli ultimi cinque anni, diventando un ristorante a pieno titolo senza rinunciare alla sua anima calorosa. Oggi è un ambiente moderno e accogliente, con una proposta 100% piemontese: vini, ingredienti e idee che parlano la lingua della regione.
La sua cucina affonda le radici nelle tradizioni contadine, ma sempre con uno sguardo contemporaneo capace di trasformare piatti poveri in interpretazioni raffinate, senza snaturarne l’essenza. La passione gastronomica in casa Lamberti non si ferma al Vin Bistrot. La moglie Alessandra gestisce a Soglio (AT) il ristorante “Chicco di caffè”, dedicato alla più autentica cucina piemontese: fricandò, cisrà, finanziera, fritto misto e altri piatti della tradizione. Il figlio Francesco, impegnato tra studi alberghieri e lavoro in sala, rappresenta la nuova generazione della famiglia.


