Perdersi a Parma e dintorni durante il Lost Music Festival: dove andare e cosa fare

Lost Music Festival torna per la sua quarta edizione dal 5 al 7 luglio, sempre al Labirinto della Masone. Un luogo suggestivo a dir poco, incastonato all’interno di un territorio tutto da scoprire. Articolo di Elena Canavicci.

Sonorità ipnotiche, provocanti, oniriche; ritmi sincopati e frammentati… Torna la quarta edizione del LOST (Labyrinth Original Sound Track), il festival sull’arte e la musica elettronica che dal 2019 si svolge nel Labirinto della Masone, il luogo perfetto in cui perdersi in mondi esoterici e mistici seguendo le note distorte di artisti italiani e internazionali. Dal 5 al 7 luglio, i palchi presenti all’interno del labirinto ospiteranno una lineup incredibile di artisti e performer variegati.

Da Ciro Vitiello, artista elettronico e data scientist di origine napoletana, le cui composizioni sono influenzate dalla cultura ambient/noise e dal dialogo tra uomo-macchina, alle Funeral Folk – una collaborazione tra Sara Parkman, violinista di musica folk svedese, e Maria W Horn, compositrice spettralista – che tramite canzoni sacre, musica spettrale, black metal e melodie folk, esplorano i rituali del dolore e la fenomenologia musicale della morte; fino al trio Dali Muru & The Polyphonic Swarm (composto da Dalia Neis, Enir Da & Charles Lmx), che in uno spettacolo dal vivo espressivo e coinvolgente, seguiranno una narrativa enigmatica, sfociando in poesie ipervisive accompagnate da una colonna sonora cinematografica ed elettronica primordiale.

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Un’esperienza unica e alienante, vissuta in un luogo altrettanto unico e alienante. Ecco alcuni consigli su cose da fare e vedere durante i giorni del Festival.

Il Labirinto della Masone, durante e dopo il LOST

Il Labirinto della Masone, situato nella campagna di Fontanellato (provincia di Parma), è infatti il labirinto più grande al mondo: sette ettari di terreno costellato da 300.000 piante di bambù di specie diverse che favoriscono un’atmosfera intima e suggestiva, frutto della visione eclettica e raffinata di Franco Maria Ricci, acclamato editore, artista grafico e collezionista al quale si deve la costruzione del labirinto; ultimato nel 2015.

Questo parco culturale multiforme, che ospita al suo interno la collezione d’arte dello stesso Franco Maria Ricci, la sua casa editrice, la fondazione culturale e ulteriori spazi in cui ogni anno vengono allestite mostre temporanee di vario genere, conferenze e presentazioni, rappresenta il luogo ideale per distaccarsi dalla quotidianità e perdersi nei meandri di mondi immaginari e mistici; sia che si tratti dei mondi evocati dal Lost Music Festival per gli appassionati di musica elettronica, sia per chi visita questa immensa struttura anche in altri periodi dell’anno, smarrendosi piacevolmente tra la vegetazione e i lunghi viali che si intrecciano tra loro.

Il labirinto è sicuramente una delle attrazioni principali della provincia di Parma. Con il suo perimetro a forma di stella, (Forma Urbis) rimanda alle città rinascimentali, mentre gli edifici progettati da Pier Carlo Bontempi, caratterizzati da forme classiche e sospese nel tempo, sono stati tutti realizzati in mattoni fatti a mano, materiale da costruzione tipico del territorio padano che permette di creare armonia con il paesaggio circostante. Da tenere d’occhio anche le mostre temporanee e le opere presenti nel museo all’interno del Parco.

Le bellezze di Parma

Uno dei siti di maggiore rilevanza turistica proprio nel cuore di Parma è il Battistero di San Giovanni Battista, segnalato dall’Unesco tra i siti di maggiore valore astronomico a livello mondiale in quanto, oltre a rappresentare il simbolo del passaggio dall’architettura romanica a quella gotica, è anche una sorta di grande meridiana. Nella stessa piazza del Battistero (Piazza Duomo) si trovano anche la cattedrale di Santa Maria Assunta, di stampo romanico e contenente al suo interno alcuni affreschi rinascimentali di Correggio, oltre al Palazzo vescovile nel quale si può visitare il Museo Diocesano.

A soli sette minuti a piedi da Piazza Duomo, nel centro storico di Parma, si trova il Palazzo della Pilotta: un vasto complesso di edifici che comprende il Museo archeologico nazionale (uno dei primi a essere stato istituito in Italia), la Galleria nazionale, il Teatro Farnese, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano, dedicato all’incisore e tipografo italiano Giambattista Bodoni.

Davanti al complesso della Pilotta vi è una grande area verde pubblica, Piazza della Pace, dove sorgevano il teatro Reinach e il palazzo Ducale, rasi entrambi al suolo dai bombardamenti nel 1944. Affianco alla piazza si trova il Teatro Regio, considerato dagli appassionati d’opera una delle eccellenze della tradizione operistica italiana. Qui sono state effettuate le riprese per il film di Bernardo Bertolucci Prima della rivoluzione (1964) e per Opera (1987) di Dario Argento.

Attraversando poi il Torrente Parma, ci si imbatte nel Parco Ducale, nel quale vi sono alberi secolari che ombreggiano i viali alla francese e numerose serre. Qui si trova il Palazzo Ducale, le cui stanze sono ricche di affreschi e stucchi, il Palazzetto Eucherio Sanvitale, la Fontana del Trianon rappresentante le allegorie dei fiumi Taro e Parma e, infine, il Teatro al Parco; una struttura costruita tra il 1939 e il 1941 per ospitare esposizioni fieristiche, poi convertita nel 1987 in teatro.

Uno dei luoghi meno conosciuti di Parma ma di grande fascino è l’Antica Farmacia San Filippo Neri, o “Spezieria di Carità”, situata proprio nel centro della cittadina nel vicolo di San Tiburzio. Si tratta di una storica farmacia tuttora conservata nell’antica struttura del 1789, ma che già dal 1588 ospitava la Congregazione di Carità: un’organizzazione autonoma composta da laici e presbiteri che aiutavano le persone bisognose di Parma. Nel 1652, la Congregazione decise di fondare una sua spezieria, destinata alla produzione dei farmaci per i poveri. I loro prodotti non furono mai venduti, solo regalati; si tratta infatti di uno dei primi esempi di welfare cittadino. Tra gli scaffali della farmacia si possono notare gli strumenti chimici e medici, i ricettari, le vetrerie e i barattoli con le sostanze e i preparati antichi, che sono stati prodotti fino alla nascita del Servizio sanitario nazionale.

Da menzionare infine un’altra chicca che merita davvero una visita di un’oretta, ovvero il Castello dei Burattini-Museo Giordano Ferrari. Nato nel 2002, nelle stanze dell’ ex-convento di San Paolo, è il frutto del sogno di Giordano Ferrari di dare una casa alla sua collezione e alle testimonianze della vita e dell’attività di generazioni di burattinai. Una raccolta straordinaria di marionette e burattini di ogni epoca.

Cosa vedere nei dintorni del Labirinto

Oltre alla ben più nota Parma, nei dintorni del Labirinto della Masone ci sono numerosi altri piccoli gioielli ai quali vale la pena dedicare l’attenzione. La provincia di Parma è ricca di castelli, pievi, palazzi e ville, risalenti principalmente all’epoca medievale.

Uno dei luoghi di interesse che si possono trovare a Fontanellato è la Rocca Sanvitale, costruita a partire dal 1124 in epoca medievale e circondata da un fossato colmo d’acqua. Al suo interno si trovano numerose sale, tra le quali spicca quella di Diana e Atteone, celebre per il ciclo di affreschi del Parmigianino realizzati nel 1524, rappresentanti l’omonimo mito narrato in Le metamorfosi di Ovidio. All’esterno della costruzione invece, percorrendo il porticato nord-ovest, ci si imbatte nel Giardino di Flora, caratterizzato da aiuole ricche di ortensie, lavanda e altre essenze che fioriscono in primavera e in estate. Di particolare interesse è la torre sud del castello, la quale al suo interno ospita l’unica camera ottica ottocentesca ancora funzionante in Italia, accessibile direttamente dal Giardino di Flora. Nel buio della sala, sono infatti collocati due sistemi di specchi e un prisma che consentono di riflettere e proiettare su tre schermi l’immagine a 180° della piazza antistante la rocca.

Altra attrattiva del comune di Fontanellato è il santuario di stampo barocco e neobarocco della Beata Vergine del santo Rosario, da secoli meta di pellegrinaggio per i fedeli cattolici.

Spostandosi verso ovest rispetto a Parma, si trova Salsomaggiore Terme, sede di una delle più importanti stazioni termali d’Italia, rinomata per le sue acque ricche di minerali dalle quali sin dal II secolo a.C si ricava il sale; ma più conosciuta a partire dal 1839 in seguito alla scoperta delle proprietà terapeutiche dell’acqua stessa. Qui si trovano le Terme Berzieri, un monumentale edificio liberty e déco che funge da stabilimento termale, all’interno del quale si trovano il centro benessere e l’istituto chimico.

Sempre verso ovest, il Parco regionale fluviale del Taro è un’area protetta di grande importanza per la migrazione e nidificazione di diverse specie di uccelli, ma è anche un’ottima meta per gli appassionati di turismo verde. Vi è infatti la possibilità di svolgere escursioni facili, adatte a tutti, sia a piedi che in mountain bike, ed è il luogo ideale per il birdwatching.

Procedendo verso sud, verso Langhirano, ubicato sulla cima di un colle, si troverà il Castello di Torrechiara. La fortificazione è considerata una delle più notevoli, scenografiche e meglio conservate d’Italia, rappresentando una perfetta coniugazione quattrocentesca di elementi medievali e rinascimentali.

Dirigendosi verso nord invece, si trova la Reggia di Colorno. Costruita inizialmente come struttura difensiva nel 1300, è stata poi convertita in residenza signorile nel cinquecento. Tuttavia, è solo nel 1600 che si conquista l’appellativo di “piccola Versaille”. Si tratta infatti di una complessa e monumentale architettura neoclassica, circondata da un giardino alla francese che è stata dimora estiva di vari duchi e duchesse – tra cui Maria Luigia d’Austria – moglie di Napoleone.

Quelli qui riportati sono solo alcuni dei luoghi di maggiore interesse che si possono trovare nel parmense, un territorio dalla rinomata storia ducale, apprezzato a livello gastronomico da tutto il mondo per il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello e la torta fritta; oltre che per la sue numerose bellezze artistiche e l’accurata valorizzazione della cultura teatrale e musicale.