Qualche anno fa sembrava quasi impossibile eppure… Questa primavera e quest’estate saranno diversi i concerti di matrice rap nel nostro paese. Da queste parti si esibiranno leggende della “vecchia scuola” ma anche i nomi più simbolici della trap d’oltreoceano. Articolo a cura di Filippo Santin.
L’hip-hop, che ormai ha sulle spalle più di cinquant’anni – considerandone la data di nascita simbolica, che corrisponde al primo party organizzato da Dj Kool Herc nel Bronx, durante l’estate del 1973 – malgrado il suo mezzo secolo continua sempre ad essere un “organismo” vivo, mutevole, capace per natura di sperimentare e adattarsi ai tempi che corrono.
Ad oggi questa cultura influenza così tanti ambiti, dalla moda alle arti visive giusto per fare degli esempi, che cercare di inserirla fra paletti stretti diventa impossibile. Limitandoci però all’ambito musicale, si può dire che il rap sia uno dei generi più avvezzo all’imbastardirsi – nel senso positivo del termine – dando così vita a parecchie sottocategorie, con le influenze più diverse (ci sono stati gli anni del crossover, dove il rap si mescolava al rock, per arrivare a periodi più recenti, con le atmosfere eteree del cloud, quelle lente e nostalgiche del lo-fi, l’introspezione malinconica dell’emo, e addirittura il country).
Nel 2024 l’hip-hop si è così tanto radicato in ogni parte del mondo, che ormai tante nazioni si stanno liberando della sudditanza nei confronti degli Stati Uniti, proponendo orgogliosamente la propria concezione del fare rap (basti pensare a come la UK drill sia riuscita a varcare i confini britannici, con artisti come Central Cee). È innegabile, comunque, che il rap a stelle e strisce sia sempre un “padre” difficile da confinare in un angolo. Ecco perché ogniqualvolta un rapper americano mette piede nel nostro paese, risulta spesso un evento difficile da ignorare.
Nei prossimi mesi l’Italia accoglierà numerosi concerti di questo tipo, ospitando nomi storici del genere, ma anche figure emblema della trap più recente. Qui sotto un elenco.
Lil Yachty – Fabrique (Milano) – 12 maggio
È diventato un po’ complesso definire Lil Yachty soltanto un rapper. Classe 1997, in realtà è un nome noto nella scena già da quasi dieci anni. Vicino al lato melodico della trap più che al liricismo, con un’estetica spesso colorata tipica degli anime o dei videogiochi, negli anni si è sempre più lasciato contaminare da varie influenze musicali – come successo nell’ultimo album “Let’s Start Here”, caratterizzato in buona parte dalle atmosfere del rock psichedelico, e capace di ottenere varie recensioni entusiastiche.
Sicuramente uno dei personaggi più eclettici, oggi, nello scenario rap mainstream statunitense.
Illa J – Montagnola Republic (Bologna) – 24 maggio
Proveniente da Detroit, Illa J ha una storia familiare certamente interessante: è infatti il fratello minore di J Dilla, ovvero di uno dei più geniali producer hip-hop, purtroppo scomparso nel 2006 ma ancora ben impresso nel cuore degli appassionati. Appassionati soprattutto di un certo modo di fare rap, più affine alle sfumature soul di un tempo e all’uso dei sample, “cuciti” in maniere spesso così originali da allontanarsi dal suono più “semplice” delle produzioni mainstream.
Illa J si colloca bene in questa cornice, dunque, portando avanti una visione del rap spesso “raffinata”, capace di rievocare l’old school ma anche il jazz, il funk, l’r’n’b tra gli altri.
Dj Premier – Dumbo (Bologna) – 29 maggio
Si è appena citato un producer per cui l’aggettivo “geniale” non è usato a caso. Lo stesso si può usare anche per Dj Premier, nome che ogni fan del boom bap conosce – e venera – sicuramente.
A lungo metà dei Gang Starr, insieme a Guru per cui confezionava il tappeto musicale, il sound che è stato in grado di creare soprattutto negli anni Novanta ha un qualcosa di unico. Capace di scovare e unire tra loro sample come nessun altro, spesso aggiungendo i suoi caratteristici scratch, ancora oggi basta ascoltare pochi secondi di una sua produzione per capire subito che l’ha creata lui e nessun altro.
Dj Premier negli anni ha collaborato con tantissimi rapper, da Jay-Z a Notorious B.I.G., per arrivare anche a nomi più recenti, come Macklemore o Russ, senza mai però snaturare il suo modo di creare musica.
Un’occasione unica, questa, per assistere al set di un vero “game-changer” nella storia dell’hip-hop.
Danny Brown – Fabrique (Milano) – 3 giugno
Danny Brown è un altro di quei nomi per cui la definizione di “rapper” risulta un po’ limitata. Dall’immaginario al suono, fino alla sua voce così particolare da essere inconfondibile, capace di passare in modo sincopato dall’acuto al profondo, si è sempre mosso spontaneamente fuori dai canoni tradizionalisti del rap. Tant’è che durante la sua carriera ha sì collaborato con figure cardine della scena mainstream, come Eminem o ASAP Rocky, ma non si è mai fatto problemi ad esplorare realtà lontane dal genere, collaborando per esempio con la Warp Records, etichetta inglese cult della musica elettronica, per dare vita a un album che nel titolo citava i Joy Division, “Atrocity Exhibition”.
Affermare quindi che Danny sia una figura poliedrica non è un eufemismo, e di sicuro è il rapper adatto per chiunque cerchi qualcosa di davvero alternativo, di più coraggioso, rispetti alle soluzioni “facili” del rap più popolare.
21 Savage – Ippodromo Snai San Siro (Milano) – 29 giugno / Ippodromo della Cappannelle (Roma) – 16 luglio
Offset – Ippodromo Snai San Siro (Milano) – 30 giugno
Abbiamo a che fare con due pesi massimi della trap statunitense, per la prima volta dal vivo in Italia. 21 Savage è ormai da circa un decennio faro della scena di Atlanta – nonostante sia nato in Inghilterra, dalle parti di Londra. Trasferitosi poi con la madre negli Stati Uniti quand’era ancora bambino, finisce presto per farsi coinvolgere dalle gang attive nella capitale della Georgia, partecipando alla vita criminale. Da giovanissimo, quindi, vive appieno la violenza di queste realtà, trasportandola poi nei suoi testi crudi, e anche nel sound delle sue canzoni, che spesso ricalcano il lato più cupo della trap.
Grazie però a collaborazioni come quelle di Metro Boomin o Drake, con il quale ha tra l’altro realizzato un joint album non molto tempo fa, 21 Savage riesce a diventare uno dei nomi più celebri del rap americano, raggiungendo la vetta anche delle classifiche pop – un esempio è il featuring nella hit del 2017 di Post Malone, “Rockstar”.
Per quanto riguarda la data di Milano, 21 si esibirà durante il festival I-Days, che vedrà Tedua come altro headliner. Il giorno successivo, sempre all’interno della stessa rassegna, salirà sul palco un’altra figura fondamentale della trap di Atlanta, ovvero Offset. Già membro dei Migos, anche da solista vanta numerosi banger – uno su tutti “Ric Flair Drip”, oppure quelli in collaborazione con Cardi B o Travis Scott – che lo hanno fatto diventare uno dei trapper più seguiti soprattutto dagli ascoltatori più giovani.
Action Bronson – Magnolia (Segrate, Milano) – 3 luglio
“Bronsolinio”, nato nel Queens ma di origini albanesi, è stato uno dei nomi più interessanti di una decina di anni fa, portando una ventata di umorismo, spesso sardonico, riferimenti ad argomenti non sempre protagonisti del genere, come quelli al cibo, di cui è appassionato al punto da aver partecipato a programmi di cucina, ma anche po’ di modernità nel sound di New York, con il quale è cresciuto ascoltando Kool G Rap, Mobb Deep, Wu-Tang Clan.
Oggi Action Bronson è ancora attivo nella musica, negli spazi tra un progetto e l’altro (film in cui recita, match di wrestling a cui partecipa), pubblicando album ottimi come “Cocodrillo Turbo” del 2022, e continuando a dare l’impressione che faccia sempre come gli pare, fregandosene di tutto il resto, nel modo più autentico possibile, con pezzi che suonano “grezzi” ma curati allo stesso tempo.
Cypress Hill – Isola del Castello (Legnano, Milano) – 12 luglio
Un gradito ritorno quello dei Cypress, dopo averli già visti nel nostro paese l’estate scorsa all’AMA Music Festival. Gruppo cult dell’hip-hop, attivi ormai da più di trent’anni, ancora oggi conservano l’amore di una fanbase per cui sono quasi una sorta di religione. Paladini dell’uso libero della marijuana, oltre poi dell’orgoglio latino, dopo essere riusciti a passare indenni attraverso gli anni Novanta e Duemila vendendo milioni di dischi, B-Real e soci sanno ancora il fatto loro, esibendosi sui palchi di tutto il mondo e portando dal vivo quell’energia spesso più vicina al rock, al quale hanno sempre strizzato l’occhio in pezzi dal suono nu-metal o facendosi accompagnare live da chitarre e percussioni.
È questa l’opportunità anche per fare un salto nel passato, potendo ascoltare hit come “Insane in the Brain” o “How I Could Just Kill a Man”, che hanno definito un’epoca del rap.
Aminé – Magnolia (Segrate, Milano) – 17 luglio
Un altro rapper che spesso è uscito senza troppi problemi dai sentieri classici del rap, distante dall’aggressività del mondo gangsta e incline invece più al divertimento, sia grazie alla sua estetica talvolta cartoonesca, sia grazie ai suoi testi così come alla scelte musicali, vicine alla spensieratezza di certo pop, che però è bilanciato anche da alcuni momenti di verso opposto, in cui Aminé si spinge in profondità e nell’introspezione.
Risale giusto all’anno scorso il suo album collaborativo con Kaytranada, dj e producer acclamato dalla critica per la sua capacità di mescolare l’hip-hop, il neo-soul, alla musica dance e house. Il progetto ha messo in mostra la capacità di Aminé nel muoversi in diversi territori musicali, in primis con l’obiettivo di divertire e far muovere il culo, per regalare quel senso di spensieratezza che l’estate è fatta per accogliere.
Tyga – Auditorium Parco della Musica, Cavea (Roma) – 3 agosto
Il rapper di Compton corrisponde alla definizione di “hitmaker”, ovvero di produttore seriale di hit. Cresciuto sotto l’ala di Lil Wayne, negli anni passati ha diffuso la sua voce in tutti i club degli Stati Uniti, con pezzi come “Rack City” o “Switch Lanes”. Vero interprete dello swag di un tempo, gravitando tutt’oggi nel mondo della moda, non è certo uno di quei rapper dalle complesse figure retoriche o dalle centinaia di “barre”, però è uno di quei rapper capace di creare sempre pezzi “catchy”, che non escono più dalla testa.
A Roma si esibirà con un progetto quantomeno ambizioso: sarà infatti accompagnato da un’orchestra che si preannuncia di cento elementi, e che eseguirà i suoi pezzi storici – sicuramente sarà strano muovere la testa al ritmo di banger da club come “Faded”, suonata però come se fosse la colonna sonora di un film.
Nas – Masseria Ferragnano (Locorotondo, Bari) – 12 agosto / Fabrique (Milano) – 30 ottobre
Due cose accomunano i già citati Cypress Hill e Nas: ovvero il fatto di ritornare prossimamente nel nostre paese, visto che anche Nas si è esibito qui l’estate scorsa, e poi l’aura leggendaria conquistata nel genere. Nasir Jones è all’unanimità considerato uno dei rapper miglior di sempre, vero e proprio poeta di strada. Esordiente ormai all’inizio degli anni Novanta, figlio di quella New York che ha raccontato così vividamente soprattutto nei suoi primi dischi, e di cui ha contribuito a plasmare il suono anche grazie a producer come Dj Premier o Pete Rock, lungo una carriera trentennale non si è mai fermato. Diciotto sono gli album ufficiali da solista, sei dei quali pubblicati dal 2020 al 2023 formando due precise trilogie. Venerato dai cultori dell’hip-hop, soprattutto dagli amanti dell’old school e del boom bap, oltre che da chi preferisce il lato più profondo e lirico del rap, Nas continua a far sentire la propria voce. D’altronde non si potrà mai dimenticare quel capolavoro che è “Illmatic”, suo disco d’esordio che proprio quest’anno festeggia trent’anni, e che per l’occasione Nas suonerà interamente dal vivo, rendendolo un evento straordinario.
Travis Scott – Ippodromo Snai San Siro, Milano – 23 luglio
Ultimo ma niente affatto ultimo: uno degli eventi più importanti – se non l’evento più importante – di quest’estate di concerti, non solo rap. Travis Scott ha ormai conquistato lo status di vera popstar, nel senso di celebrità capace di muove milioni e milioni di fan – soprattutto giovanissimi. Dopo essersi già esibito nel nostro paese giusto l’estate scorsa, con una data a Milano e una a Roma entrambe soldout e di cui ancora si parla per l’enorme portata, “Cactus Jack” replicherà anche quest’anno, per ora soltanto a Milano, durante gli I-Days. A differenza dell’anno scorso ora il rapper di Houston potrà contare anche sul repertorio di “Utopia”, disco uscito nel luglio 2023 dopo una lunga attesa.
Si preannuncia un live di fuoco, con Travis Scott a fare da “messia” sul palco per una folla oceanica, come al solito in balìa della sua energia.