Nel corso delle sue ben quindici serate organizzate negli ultimi anni Rockish Night ci ha abituati a due cose: energia infinita e una pregiata selezione di artisti (dai più altisonanti fino ai più ricercati) ad infiammare le notti torinesi di Spazio 211. Non è da meno l’appuntamento del 19 gennaio dove, per la sedicesima serata più alternativa di Torino, ad attendere il pubblico ci sono niente meno che i Gazebo Penguins preceduti dai giovanissimi Xylema. Articolo cura di Giacomo Scarcella.
Proprio a questi ultimi tocca la fatidica apertura delle danze e, quando salgono sul palco, la sala già quasi piena li accoglie con un applauso e qualche urlo da parte di chi già li conosce. Giusto il tempo di attaccare i cavi e senza indugio un muro sonoro ci investe a colpi di chitarrona alt-rock. Il sound è abbastanza classico, ma è comunque evidente una certa cura nei suoni e negli arrangiamenti. L’esperienza dal vivo del power trio cuneese si vede (e si sente!) e l’esibizione procede liscia come l’olio, mentre dal pubblico non mancano i buoni feedback e qualche pogata di riscaldamento.
L’apertura è finita e in prima fila c’è gente già sudata e pronta per darne ancora per gli headliner che, dopo un rapido cambio palco, non si fanno di certo aspettare: luci basse, la grafica a cerchi dell’ultimo disco proiettata sul fondo e un gorgoglio di suoni e campionamenti fanno vibrare l’aria mentre le urla calorose della sala piena danno loro il benvenuto.
Il quartetto emiliano è da oltre un anno in tour con Quanto, ma l’energia sul palco è quella di una data zero.
Nubifragio infiamma i presenti fin da subito, ma quando l’inconfondibile batteria di Nebbia si eleva dalla coda noise della opener allora sì che il live è definitivamente partito e ci travolge come il treno (o sarebbe più opportuno dire tram?) emozionale che tutti si aspettano dalla formazione emo-hardcore che da più di un decennio fa sgolare tutta Italia.
La scaletta snocciola tutta la discografia senza dimenticare nessun classicone e il pubblico si rimescola nel pogo che si fa catartico quando la voce di tutti crea un unico coro che sostiene il caratteristico impasto vocale di Gabriele e Andrea. È questione di un attimo e si arriva alla scontata quanto immancabile Senza di te che, come da tradizione, conclude un’altra riuscitissima Rockish Night che non manca di confermarsi una delle serate alternative più elettrizzanti in circolazione.