Agenda dei concerti di novembre a Torino

Gli eventi a Torino nel mese di novembre 2023, tra concerti, festival, DJ Set e performance varie. La guida è a cura di Lorenzo Giannetti e in costante aggiornamento. In copertina: Katerina Economou, cantante degli Escuela Grind. 


Nightmare Before ArtWeek 

La spooky season torinese è iniziata come da copione nel segno dell’horror. La città ha sfoderato la sua veste più dark con l’arrivo al Museo del Cinema di sua maestà Tim Burton: un regista che è di fatto una rockstar. Burton ha battezzato la sua mostra pensata ad hoc per l’architettura verticale della Mole e ammaliato i fan nel corso di una masterclass partecipatissima (tanto da mandare in tilt la biglietteria nelle settimane precedenti). Pochi giorni fa, sul red carpet del Festival del Cinema di Roma, il principe delle tenebre si è presentato come “semplice” accompagnatore della compagna Monica Bellucci: a Torino invece il proverbiale tappeto rosso è stato sostituito da uno speciale violet carpet, sul quale il regista si è concesso generosamente per foto, chiacchiere e autografi.

Il bagno di folla per Burton è stato il preludio ideale per l’appuntamento cult con il ToHorror FIlm Festival, punto di riferimento per gli appassionati dell’orrore e del fantastico in tutte le declinazioni possibili e immaginabili, dallo splatter al sci-fi. Epica e libidinosa l’opening night con l’iconico Tetsuo sparato a volumi apocalittici in Sala Cabiria.

Altrettanto hardcore la pioggia di sangue apparecchiata da Primogemito e Insight per il party techno-queer al Moog di Settimo Torinese. La serata è stata poi purtroppo interrotta da un plot twit non particolarmente esaltante (e la pula bussò: vi raccontiamo tutto qui) ma non vediamo l’ora che venga realizzato un sequel…

Pronti per il “climax“ dell’Art Week

Movement & Club To Club: i titani dell’elettronica 

Novembre ricomincia decisamente in medias res, nel vortice dell’Art Week che ormai è praticamente “spalmata” su due settimane ed oltre alla scorpacciata di arte contemporanea prevede la doppia maratona elettronica di Movement e Club To Club. Una combo che non ha bisogno di presentazioni ed è ormai da anni la colonna sonora della “staffetta” di clubber di ogni tipo tra fine ottobre e inizio novembre. Ma per chi non è a suo agio sul dancefloor oppure è semplicemente rimasto senza biglietto le alternative non mancano, innanzitutto sul dancefloor: leggi qui la nostra guida specifica per il clubbing.

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Settimana #1: psichedelia brasiliana, metal estremo, after elettronico 

L’Imbarchino si conferma una delle location più attente ad intercettare band da ogni angolo del mondo, meglio se in salsa esotica-etnica: è il caso dei Glue Trip che il 3 di novembre arrivano per la prima volta in città con il loro rock in lo-fi direttamente dal Brasile. È invece un gradito ritorno quello del chitarrista Kid Kongo a Torino coi suoi Pink Monkey Birds: stesso giorno (purtroppo, tocca scegliere il 3) e stesse coordinate nei territori della rock psichedelico più selvaggio e surrealista.

Domenica 5 oltre alla coda finale di C2C si può decidere di cambiare completamente registro con due serate di metal estremo, a loro volta agli antipodi: da una parte la lentezza claustrofobica dell’ambient post black metal di Ellende e Enisum allo Ziggy, dall’altra la guerra-lampo degli Escuela Grind dal New England al Magazzino sul Po.
Questi ultimi in particolare si stanno facendo le ossa sui palchi di mezzo mondo, raccogliendo feedback esaltanti un po’ ovunque: giovani, feroci e forti di una voce femminile che lascia il segno. Vedremo come se la caveranno ai Murazzi.

Se per qualche ragione alla fine della settimana più frenetica dell’anno non ne aveste ancora abbastanza, beh, sappiate che c’è anche “l’after dell’after” al Bunker: La Notte al Mattino, ovvero il classico format che ci ha fatto volare sotto cassa nell’ultimo anno ma con uno start piuttosto hardcore alle 4 del mattino. Colazione dei campioni?

Settimana #2: Lantern, BSBE e Sintetica 

La settimana comincia in maniera abbastanza tranquilla poi d’improvviso il weekend si accende. Venerdì 10 pronti con le Vans e i fazzoletti per il ritorno in pista della crew di Turin Moving Parts: si urla, si poga e si piange al Blah Blah insieme a quei pezzi di cuore dei Lantern, con gli Housebroken in apertura. L’anno scorso TMP si sono contraddistinti in positivo grazie ad una programmazione di matrice alt-emo-core nella fornace del Machito di San Salvario. Quest’anno hanno piazzato delle mine qua e là in locali diversi della città, affiancandole a realtà meritevoli e spesso a Km 0, contribuendo non poco a portare nuova linfa alla scena locale. Hanno tutto il nostro supporto.

Stesso giorno, spostandosi dal Po alla Dora, dal Centro al Campus Einaudi: all’OFF TOPIC si gode col jazz-rap meticcio dello Studio Murena, tra le realtà più fresche della nuova scena romana cresciuta ascoltando gli ZU e il Colle Der Fomento.

Il giorno dopo – sabato 11 – si può azzardare una combo consequenziale tra i Bud Spencer Blues Explosion alle OGR e la jam session elettronica di Sintetica al Bunker.
I primi sono ormai una delle certezze della musica italiana tutta: un progetto che sembrava squisitamente derivativo si è dimostrato negli anni uno dei più ispirati e dinamitardi in circolazione. Il power duo romano ci spettinerà con lo psych-rock dell’ultimo disco che sfoggia un titolo sarcastico e perfetto per i tempi che corrono: Next Big Niente. Anche la crew di Sintetica ormai non ha bisogno di presentazioni, forte di un cocktail che mette d’accordo e mescola perfettamente tre anime: hardcore, nerd e clubber.

Studio Murena

Settimana #3: Protomartyr, Capovilla-Manzan, Marky Ramone/Jo Quail, Marta del Grandi e Okkervil River 

Al contrario questa settimana parte fortissimo di martedì, per poi non togliere mai il piede dall’acceleratore: il 14 tornano allo sPAZIO211 i Protomartyr, tra gli interpreti più convincenti e maturi d’un revival post-punk intriso di malinconia metropolitana. Chi si ricorda il loro concerto di qualche anno fa, sempre in via Cigna? Emotivamente disarmante e devastante, soprattutto grazie al carisma di un frontman glaciale come Joe Casey, che pare uscito da un film di Paul Thomas Anderson. Facciamoci nel male.

Il 15 novembre un momento amarcord per indie più nostalgici: la coppia Capovilla-Manzan ripropone al Blah Blah un po’ di classici dei rispettivi repertori. Come sono invecchiate le canzoni di One Dimensional Man, Bologna Violenta, Teatro degli Orrori? Quanti aneddoti possiamo tirare fuori su quel periodo in cui la musica era ancora – in parte – una questione lontana dai social network? Non ti ricordi di Ken Saro-Wiwa, il poeta nigeriano?

Giovedì 16 e venerdì 17 la crew di Burning Tower ruba la scena a tutti in città con una vecchia gloria punk come Marky Ramone e la combo avantgarde formata da Jo Quail + Paul Beachamp. Tendenzialmente non me ne frega un cazzo delle reunion fuori tempo massimo, ma nutro un certo fascino per i “wrestler” che non riescono ad abbandonare il campo di battaglia e – pur non aspettandomi nulla in particolare – credo di voler scapocciare davanti all’ultimo leggendario sopravvissuto dei Ramones.

Si cambia completamente registro il giorno seguente – e questa mi pare una delle note di merito di Burning Tower, che sta dimostrando di avere una identità sonora forte e precisa, pur maneggiando generi anche molti lontani tra loro. Jo Quail infatti è una violoncellista londinese che mescola metal, noise e musica Classica (ha collaborato con gli Einstürzende Neubauten), mentre Paul Beachamp è una sorta di sciamano polistrumentista che si destreggia tra field recording, sega musicale e molto altro.

Sabato 18 un’altra delle perle di matrice sperimentale del mese: Marta Del Grandi al Magazzino su Po ci porta in orbita col suo ultimo disco intitolato “Selva”, in bilico tra art-pop liturigico e echi jazz. Sempre il 18 sul versante del rock’n’roll più assolato e sudato: largo alle chitarre di Will Sheff – affrancato dal progetto Okkervil River – che porta un po’ di sabbia texana a Parco Sempione per il suo concerto a sPAZIO211.

Per l’after siamo felicissimi di tornare a pogare sul dancefloor con la mattanza elettronica di PAYNOMINDTOUS.
Per chi volesse respirare dell’aria più salubre, due proposte pop di qualità: il cantautorato electro-pop degli Ex-Otago al Teatro della Concordia (giovedì 16) e l’emo-rap di Mecna (nell’affollata serata di venerdì 17).
Protomartyr

Settimana #4: Carnivore A.D., psichedelia giapponese, noise indonesiano e folk americano 

Martedì 21 occhio alla reunion dei Carnivore A.D. al Blah Blah: come si sarà evoluto il progetto dopo la morte del Dio delle Tenebre Peter Steele? Vediamo se il growl ferino di Baron Misuraca riuscirà a conquistare nuove schiere di devoti.

Giovedì 23 dal Giappone ai Murazzi: la crew di Jazz is Dead porta al Magazzino sul Po una delle band inseguite più a lungo da Alessandro gambo, direttore artistico del festival d’avanguardia torinese: da Osaka col carico grosso di percussioni, finalmente, ecco i Goat. Da non confondere con gli sciamani scandinavi passati a TOdays Festival qualche anno fa, gli omonimi Made in Japan fanno una musica ibrida e difficile da inquadrare, quanto dirompente ed ispirata: una sorta di Frankenstein psichedelico formato da brandelli rock-noise, techno-tribale, mantra jazz. Come sempre, i concerti targati JID sono un invito al viaggio.

Sabato 25 si può ripercorrere la grande tradizione americana di country in lo-fi attraverso l’epopea cantautorale di Howe Gelb, voce di culto dei Giant Sand, in veste solita per il suo ritorno in Barriera di Milano allo sPAZIO211 (è di qualche anno fa l’ultimo passaggio torinese per una data condivisa con Grant Lee-Phillips). Un cantautore tanto classicamente roots quanto atipico e imprevedibile, soprattutto in sede live, dove ama lasciare molto spazio all’improvvisazione.

Se cercaste invece qualcosa di più estremo, da non perdere l’ennesima chicca nella centrifuga di Radio Blackout in via Cecchi: acufene assicurato alla Black Noise Night con mezza scena noise indonesiana (more info qui).

Settimana #5: Daniela Pes e Bobby Joe, Matt Elliot e Dead Cat in a Bag 

Martedì 28 si torna alle OGR per due nomi che nell’ultimo anno sono stati in grado di alimentare un vero e proprio culto carbonaro: i Bobby Joe’s Friendship Party direttamente da Roma Est col carico di poesia truce e dark-punk da dancefloor e Daniela Pes direttamente da un altro pianeta col suo art-pop cosmico.

Il mese di novembre si chiude con un viaggio al termine della notte in compagnia di due voci fuori dal coro: il cantautore crepuscolare Matt Elliott torna a Torino con un repertorio composto da ballate dolenti e rarefatte, accompagnato in apertura da una piccola orchestra dell’Apocalisse che risponde al nome di Dead Cat in a Bag. Folk trasfigurato in post-rock, blues affogato nell’alcol, musica per organi caldi: una antologia di Spoon River a due passi dal Po, per un’altra data di pregio organizzata da Burning Tower. Il 29 ottobre appuntamento al Blah Blah, tra un brindisi e una bestemmia.
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Matt Elliott

Come sempre qualcosa può sfuggire o aggiungersi in corso d’opera: noi diamo un po’ di input in base al nostro gusto personale, senza pretesa di completismo e soprattutto invitandovi a spulciare per intero i programmi di tutti i singoli locali che citiamo. L’obiettivo dell’agenda-guida non è segnalare OGNI SINGOLO concerto in città, bensì fornire spunti e suggestioni attraverso una “panoramica partecipativa” work in progress. Ci si vede in girula.