Ufficiale: ChatGPT torna in Italia. C’erano già stati dei segnali negli scorsi giorni, ma entro qualche ora la piattaforma di OpenAI sarà di nuovo online.
Secondo una fonte citata dal Sole 24 Ore, ChatGpt tornerà in Italia, ma non senza alcune condizioni.
OpenAI, l’azienda responsabile del chatbot, ha accettato di rispettare la normativa europea sulla privacy e di soddisfare le richieste del Garante Privacy italiano. Andiamo a scoprire i dettagli dell’accordo.
ChatGPT torna in Italia: accordo con il Garante
L’accordo prevede che gli utenti possano escludere le proprie conversazioni dal training dell’algoritmo e che gli interessati, anche non utenti, possano richiedere la rettifica o la cancellazione dei dati personali generati in modo inesatto dal servizio.
Inoltre, OpenAI dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali in modo semplice e accessibile.
OpenAI dovrà anche informare tutti, compresi i non utenti, della possibilità di essere esclusi dal chatbot mediante una campagna pubblicitaria. In passato, ChatGPT ha fornito informazioni erronee su un sindaco australiano, portando alla richiesta di esclusione dal sistema.
E non è finita qui: il chatbot dovrà implementare un sistema di verifica dell’età per escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni non autorizzati dai genitori.
ChatGPT vs Italia: la querelle farà scuola
Tra i compiti che OpenAI ha da adempiere c’è anche quello di fornire un’informativa trasparente sul trattamento dei dati necessari per il funzionamento di ChatGpt e sui diritti degli utenti e degli interessati non utenti.
Infine, il Garante ha chiesto che venga identificato il consenso o il legittimo interesse quale presupposto per utilizzare i dati personali usati per l’addestramento degli algoritmi, eliminando ogni riferimento all’esecuzione di un contratto. Questa richiesta ha attirato l’attenzione anche delle autorità privacy tedesche, che hanno chiesto informazioni a OpenAI.