Poker Face, un film con risvolti importanti per Russell Crowe

In tanti si sono chiesti quando il film Poker Face è uscito al cinema quali possano essere i motivi dietro alla decisione di Russell Crowe di dedicarsi in autonomia alla scrittura della sceneggiatura, per poi vestire anche i panni del protagonista.

In realtà, non è certo la prima occasione che vede Crowe girare un film nei panni del regista. Basti pensare a quanto era successo con la pellicola The Water Diviner, lanciata nel 2014, anche se in quel caso non si era occupato pure di scrivere la sceneggiatura. Russell Crowe non sta attraversando certamente una fase della sua carriera in cui ha la necessità di una simile situazione per poter recitare. Insomma, è chiaro che le occasioni per poter recitare in questo periodo non gli mancano di sicuro, ma cerchiamo di capire meglio il perché di una simile scelta.

La storia

Nel film Poker Faces si può notare subito un gruppo di ragazzi, particolarmente amici da giovani, che sono diventati grandi e uno di loro ha fatto i soldi e ha raggiunto la fama con il poker. Non è certo un aspetto così strano, anche perché pure al giorno d’oggi, grazie alle numerose piattaforme presenti online, c’è la possibilità di ambire a grandi vincite, dopo però aver appreso le principali e regole e capito come funziona il bonus benvenuto goldbet.

Proprio il protagonista che è riuscito a diventare ricco grazie al poker, decide un bel giorno di riunire tutta la compagnia in una sera, avendo in mente un piano complesso e particolare per comunicargli una notizia particolarmente tragica. Il problema è che nel bel mezzo della nottata nell’appartamento fanno la loro apparizione dei ladri, che puntano al furto di alcuni quadri del ricco imprenditore, ma che sono già conosciuti, a quanto pare, da quest’ultimo.

Una serata che si trasforma in un’avventura ai limiti del paradossale, in cui non mancano certamente tante scene ricche di azione. In definitiva, Poker Face è stato pensato come film in cui si parla ben poco di poker, ma dove dominano tanti dialoghi e dei veri e propri twist narrativi.

La mente al centro di tutto è Russell Crowe

Esattamente come era successo in una vecchia pellicola di Orson Welles, ecco che Russell Crowe ha provato a vestire i panni del personaggio dalla personalità gigantesca che ha intenzione di gestire e verificare ogni cosa. Un continuo bluff, nello spirito di un personaggio che ha imparato a non saper far altro che bluffare nella sua vita, cercando proprio con l’inganno di scoprire le carte delle persone che lo circondano.

Si potrebbe definire Poker Face una specie di thriller un po’ old-style, ma in realtà è una pellicola che funge da vero e proprio bilancio, uno di quelli che permettono di fare un esercizio di lettura della propria vita e fare i conti in tasca, non solamente a sé stessi, ma anche agli altri.

Altro non poteva essere d’altro canto, visto che l’ambientazione è quella di una villa monumentale in cui spuntano ogni secondo dei fantasmi del passato. In poche parole, questa pellicola racconta, probabilmente anche in modo confusionario e con una sorta di pretesto commerciale, quanto possono essere false determinate amicizie. I bluff che vengono messi in atto dal personaggio principale interpretato da Russell Crowe, sono adeguati a togliere i veli a vari tipi di altarini e di tentativi di raggiro.

In Poker Face non manca anche un’evidenziazione dei caratteri che sono meno concilianti, con personalità non certo precise, ma sempre un po’ maldestre, tipica di quelle persone che mettono in atto spesso tanti comportamenti dannosi, ma poi in ogni caso riescono sempre a essere amabili per qualcosa che hanno dentro.