Un “blitz” non violento davanti alla nuova sede di Shein aperta a Torino per sensibilizzare sulla questione del “fast fashion”. Nel pomeriggio di venerdì 24 marzo, l’artista Baroneostu – legato al mondo della moda vintage e sostenibile – ha organizzato un flash mob fuori dal negozio temporaneo del brand durante il quale ha affisso alcune fotografie che documentano il dietro le quinte della produzione firmata Shein. Colossi di questo tipo (la lista è lunga, ovviamente, non c’è solo Shein) troppo spesso abbattono i prezzi a discapito delle condizioni lavorative dei proprio dipendenti e della tutela dell’ambiente. Il gesto politico di oggi è stato rivendicato come un invito alla riflessione e alla consapevolezza in merito alla filiera degli abiti che si decide di acquistare, rivolto a tutti ma in modo particolare ai più giovani, target prediletto da soggetti come Shein.
Vi riportiamo anche il comunicato che ha seguito il gesto del Barone, noto in città per i store al mercato del Balon e da Green Pea:
“La nostra natura umana si è lasciata sopraffare dalle istituzioni esistenti, crediamo di essere ricchi e invece siamo precipitati nell’abisso dell’aridità e della miseria, privandoci di ogni aspirazione, espressione e valore umano”
Essi Vivono, J.Carpenter 1988L’azienda di ultra fast-fashion Shein apre per cinque giorni uno store temporaneo a Torino per far toccare con mano i propri prodotti alla sua fedelissima clientela
abituata a comprare online.
Angoli instagrammabili color pastello, vestiti low cost ed una bella campagna di influencer marketing sono quello che vedrete all’interno del pop-up… ma quello che non vedete dov’è?Ora, come il protagonista del film sopra citato, indossiamo gli occhiali e vediamo la realtà : vestiti prodotti con materiale tossico e poco duraturo dipendenti sottopagati costretti a lavorare in luoghi ad alto rischio strutturale e batteriologico, utilizzo sfrenato di materie prime e fonti non rinnovabili ed ultimo, ma non per importanza, il più alto livello di inquinamento tra le aziende della fast fashion generato dalla produzione continua di capi d’abbigliamento.
Comprare su Shein vuol dire finanziare tutto quello che ho appena scritto, un bell’outfit low cost vale la vita di una persona? Per un accessorio di tendenza conviene contribuire a distruggere il Pianeta?
Quando compri o pubblicizzi questo marchio stai scegliendo da che parte stare!
Mentre stai leggendo questo post io sto attacando sulle pareti dello store le immagini del vero costo di ciò che vendono.
Federico “BARONEOSTU” Ostuni
Qui invece le foto appese in loco:
Articolo a cura di Lorenzo Giannetti