In Nottuari – la nuova produzione del TPE che richiama il titolo di uno dei suoi libri più noti – Fabio Condemi ci lascia alla deriva su quel bateau ivre che è la scrittura di Ligotti. Un ragazzo non riesce più a dormire perché perseguitato dagli incubi e consulta una vecchia che nasconde in una scatola un essere di rara luminosità e purezza: un angelo? Un essere solitario con un segreto agghiacciante aspetta la notte di Halloween per dare caramelle ai bambini. Qualcosa che sembra un cumulo di stracci si trascina sulle assi del pavimento di una vecchia casa, due uomini osservano un volto umano gigantesco che affiora nel parco di una città. E poi strani riti, divinità sconosciute venerate in segreto tra le strade di Spoleto, corporation globali che portano i loro dipendenti alla pazzia, marionette inquietanti e misteri di ogni sorta in un continuo vagare ipnotico tra il sogno, il ricordo e la realtà.
Fondamentale la musica: Nick Cave, John Cage, Xenakis, Musorgskij e le collaborazioni dello stesso Ligotti con David Tibet e i Current 93.
Note di regia:
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Thomas Ligotti (1953) è uno dei più significativi e immaginifici scrittori della sua generazione. ‘Un maestro del calibro de E.A.Poe e Franz Kafka. Il più grande scrittore weird degli ultimi cinquant’anni’, secondo Jeff Vandermeer. Nei suoi racconti si ritrovano echi della grande letteratura weird e horror, da Shirley Jackson a H.P Lovecraft ma anche richiami al cinema espressionista, all’arte contemporanea e ad autori come Cioran, Buzzati, Borges, Kis, Leopardi. Ligotti conosce benissimo la architetture e i paesaggi distorti e anamorfici degli incubi e le atmosfere che riesce a evocare sono al tempo stesso concrete e inafferrabili, come architetture precisissime apparse in sogno che al risveglio non riusciamo più a descrivere. I suoi racconti hanno la capacità di attaccarsi alla memoria e agire, per così dire, a rilascio ritardato insinuando nella mente e negli occhi del lettore inquietudini sempre nuove e mutevoli.
Nel suo pessimismo estremo (vicino al pensiero di Cioran e all’antinatalismo di Zapffe) la scrittura di Ligotti ha in se degli elementi fortemente vitali, ironici ed esaltanti.
Uno di questi è la musica: Ligotti ha collaborato con David Tibet e i Current 93 per la realizzazione di due album e nei suoi racconti troviamo nastri, registrazioni, voci udite come in sogno, strane installazioni sonore e rumori di ogni tipo in una sorta di partitura tesa e agghiacciante. Un altro è proprio l’orrore: nel saggio Di notte, al buio, che apre la raccolta Nottuario, afferma:
“La narrativa del mistero non ha lo scopo di far luce sulle procedure di routine che la maggior parte di noi segue fino alla tomba, ma di ripristinare un po’ della stupefazione che talvolta proviamo, e che probabilmente dovremmo provare più spesso, davanti all’esistenza nel suo aspetto essenziale! Reclamare questo senso di meraviglia di fronte all’irrealtà monumentalmente macabra della vita è risvegliarsi al misterioso”.
“Possiamo”, appunta in maniera febbrile su un taccuino il protagonista del racconto La medusa prima di uscire di casa e cominciare la sua discesa nell’incubo “ sfuggire all’orrore solo nel cuore dell’orrore”.