Infiniti mondi da tenere in un cassetto: gli universi tascabili di ABEditore

“Il mondo è fatto per finire in un bel libro” è la citazione di Stéphane Mallarmé che la casa editrice ABEditore ha scelto come immagine del suo profilo Instagram, ad oggi seguito da più di ventimila persone. Scelta azzeccata: i libri pubblicati dall’editore milanese sono dei veri e propri concentrati di mondi fantastici su carta.

_
_di Anna Celentano

A rendere i loro prodotti editoriali speciali è non solo l’accurata selezione di autori e soggetti, spesso lasciati da parte dall’editoria mainstream, ma la cura pressoché maniacale di ogni minimo dettaglio che rende speciale non solo la pubblicazione ma l’oggetto libro in sé: la grafica ci parla di stampe e manifesti ottocenteschi e illustrazioni da romanzo di appendice, la qualità della carta è sopraffina e il risultato complessivo è un prodotto da collezione, per la soddisfazione dei bibliofili più accaniti.

Tra i titoli più popolari di ABEditore contiamo L’altra metà delle fiabe, Dentro la maschera, Il racconto della vecchia balia e le raccolte di racconti Draculea, Follettiana, Grimorio e, nuova arrivata in casa editrice, Eclissi, avente per tema di fondo la magia della luna. Gli autori sono tutti classici della letteratura moderna, nomi come Virginia Woolf, O. Henry, Franz Kafka ma anche Elizabeth Gaskell e Alexandre Dumas compaiono accomagnando titoli che, fuori dal contesto di ABEditore, troppo spesso si perdono nel mucchio o, peggio ancora, di cui non si conosceva nemmeno l’esistenza.

Grande pregio della casa editrice è una straordinaria inventiva che rende le loro pubblicazioni accattivanti: accanto al libro tradizionale troviamo prodotti fantastici, come quelli della linea L’imbustastorie: storie brevi stampate su fogli A4 come fossero pubblicate su un giornale d’epoca, arricchite da illustrazioni e dettagli, ben ripiegate e infilate in piccole bustine di carta, ognuna contrassegnata da un’etichetta che ne segnala il tema. Ad oggi si contano due raccolte: Favole e leggende, contenente otto bustine di racconti divisi per provenienza geografica (Giappone, Germania, Spagna, Catalogna, Polinesia, Brasile, Africa, Provenza) e Pagine d’autore, composto da sei bustine divise per tema (Magia, Doppio, Sogno, Incubo, Animali funesti, Piante infami). Molto popolare anche Il Cartavolante, sorta di poster ripiegato su sé stesso dedicato interamente ad un’opera, ad esempio Moby Dick o Jane Eyre, mostrandone sapientemente lo spirito attraverso illustrazioni e didascalie.

Abbiamo posto alcune domande ad Antonella Castello, direttrice editoriale, alla quale, insieme allo staff della casa editrice, va il nostro ringraziamento per aver trovato del tempo da decicarci nonostante l’impegno alla partecipazione al Bookpride di Milano e alla cura e distribuzione del nuovo volume Eclissi.

D: Come nasce la casa editrice ABEditore?
R: ABEditore, così come la conoscete oggi, nasce nel 2015 a partire dal primo progetto editoriale: la collana Piccoli Mondi.

D: C’è qualche momento che vi piace ricordare o che sia stato particolarmente significativo nel corso della sua formazione?
R: Nel 2018, dopo tre anni di lavoro massacrante e continuativo, abbiamo partecipato per la prima volta al Salone Internazionale del Libro di Torino: non ci aspettavamo un tale riscontro, la gente ha preso d’assalto lo stand e le nostre pubblicazioni hanno avuto molto successo. Tantissima gente non ci conosceva, e dopo la fiera abbiamo visto moltiplicarsi il numero di persone interessate ai nostri libri e al nostro lavoro.

D: Come si sviluppa il catalogo di ABEditore? Quali sono i criteri di selezione e cosa deve avere una storia per poter essere scelta da Voi?
R: Nel catalogo ABEditore al momento sono presenti principalmente pubblicazioni di autori classici (dell’Otto e primo Novecento). La scelta dei testi da pubblicare rispecchia soprattutto il nostro gusto letterario e i generi da noi prediletti (quindi gotico, horror, fantastico); spessissimo sono testi che noi giudichiamo da lettori, ancor prima che da addetti ai lavori, e le raccolte di racconti presenti nel nostro catalogo sono costruite su base tematica.

D: C’è un interesse di fondo nel rinnovare il mercato dell’horror letterario, o in generale tutto quell’agglomerato del mistico-grotteso-inquietante che nella grande distribuzione occupa un posto di nicchia?
R: Fino a non molto tempo fa il genere fantastico/weird/horror era preso in considerazione, appunto, solo da pochi lettori appassionati; forse grazie anche all’avvento dei social – che lascia fluire e circolare liberamente, con facilità e immediatezza le informazioni e le opinioni su qualsiasi genere letterario – anche le letture considerate “di nicchia” hanno cominciato a essere rivalutate e sono diventate più accessibili al grande pubblico.

D: Nel catalogo c’è una prevalenza di autori inglesi, possiamo forse cogliere un riferimento ai cosiddetti Penny dreadful?
R: Beh, il riferimento ai Penny Dreadful è evidente, ed è quello a cui ci siamo ispirati quando abbiamo creato la collana de L’Imbustastorie.

D: La cura della grafica dei prodotti di ABEditore è estremamente dettagliata e molto particolare, si tratta di un recupero di prodotti grafici già esistenti o vengono realizzati apposta?
R: La creazione della parte grafica è composta sia da materiale d’archivio già esistente (che però viene rielaborato e adattato a seconda delle esigenze) sia da illustrazioni completamente originale di artisti che collaborano con noi.

D: Quanto è difficile la sopravvivenza di un editore indipendente sul mercato italiano? E quanto conta la partecipazione ad eventi e fiere?
R: La sopravvivenza di un editore medio o piccolo indipendente è una questione di sacrifici personali e di ore e ore di lavoro e di ricerca. Spesso quando si torna a casa dall’ufficio non si stacca la spina e la testa continua a pensare e a elaborare idee e proposte per migliorare sempre la propria posizione in quel bellissimo marasma di numeri prodotti dal panorama letterario italiano. La partecipazione alle fiere è una parte importantissima del lavoro di un editore, perché è la principale vetrina che la casa editrice possiede per farsi conoscere da tutti i componenti del mercato libraio e editoriale (dai lettori ai librai, dai traduttori agli autori e persino dalla distribuzione) e per monetizzare in maniera diretta (perché non facciamo gli ipocriti, le fiere servono anche a quello, soprattutto agli editori piccoli o piccolissimi che non possono permettersi di avere una distribuzione nazionale) con la vendita dei propri prodotti.

D: Com’è la risposta del pubblico alle proposte di ABEditore?
R: Sempre molto entusiasta, ringraziamo di cuore il nostro pubblico perché dimostra ogni volta grande interesse e ci supporta con tanto calore.

D: Quali sono i Vostri progetti futuri?
R: Continuare con le nostre collane di punta, Ombre e Creature e L’Imbustastorie, partecipare alle fiere e cercare di trovare metodi sempre originali per proporre i nostri prodotti.

D: Qual è la politica di ABEditore per gli autori emergenti e per l’eventuale ricezione di manoscritti inediti?
R: Al momento non prendiamo in considerazione gli autori emergenti, siamo una casa editrice con un animo “vintage”, ahahahah!