Consigli letterari di febbraio

Novità, riscoperte, rarità. La breve selezione letteraria – fatta pensando proprio al concetto di “outsiders” – privilegia le realtà maggiormente propense a stuzzicare l’interesse di un lettore onnivoro e curioso, magari desideroso di avventurarsi in qualche azzardo letterario… A cura di Alessio Moitre. 

L’ignoranza, per alcuni, è uno dei peggiori peccati. Perché si accetta di rimanere nell’oscuro, si concede di essere una bambola o un burattino, senza poter essere d’aiuto alla storia. I fatti ucraini ci invitano non a scendere in guerra ma a ribattere alla pretesa di verità che da Mosca ci giunge per bocca ed azioni del presidente Putin, ad iniziare dal suo saggio: “Sull’unità storica dei russi e degli ucraini” che trovate qui. E poi proseguiamo ad analizzarlo tramite le sue parole riversate al popolo russo e al mondo, nel suo discorso del 21 febbraio 2022.

Giorgio Cella, “Storia e Geopolitica della crisi Ucraina”, Carocci

Perché leggere il libro di Giorgio Cella. Dal discorso di Vladimir Putin alla nazione russa: Quindi, inizierò con il fatto che l’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia o, per essere più precisi, dalla Russia bolscevica e comunista. Questo processo iniziò praticamente subito dopo la rivoluzione del 1917, e Lenin e i suoi soci lo fecero in un modo che fu estremamente duro per la Russia – separando, dividendo quella che è storicamente terra russa. Nessuno ha chiesto ai milioni di persone che vivevano lì cosa ne pensassero.

 

Gaetano Colonna, “Ucraina. Tra Russia ed Occidente”, Edilibri

Perché leggere il libro di Gaetano Colonna. Dal discorso di Vladimir Putin alla nazione russa: Posso aggiungere che Kiev ha cercato di usare il dialogo con la Russia come merce di scambio nelle sue relazioni con l’Occidente, usando la minaccia di legami più stretti con la nostra nazione per ricattare l’Occidente allo scopo di assicurarsi preferenze, affermando che altrimenti la Russia avrebbe avuto un’influenza maggiore in Ucraina.

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Enrico Franceschini, “La fine dell’Impero”, Baldini+Castoldi

Perché leggere il libro di Enrico Franceschini. Dal discorso di Vladimir Putin alla nazione russa: Quando si tratta del destino storico della Russia e dei suoi popoli, i principi dello sviluppo statale di Lenin non furono solo un errore; furono peggio di un errore, come si suol dire. Questo è diventato palesemente chiaro dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.

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Lenin, “Stato e Rivoluzione”, Donzelli

Perché leggere il libro di Lenin. Dal discorso di Vladimir Putin alla nazione russa: In effetti, ciò che Stalin attuò pienamente non era il principio di Lenin, ma il suo stesso principio di governo. Ma non fece i relativi emendamenti ai documenti cardine, alla Costituzione, e non revisionò formalmente i principi di Lenin alla base dell’Unione Sovietica. A prima vista, sembrava che non ce ne fosse bisogno, perché tutto sembrava funzionare bene nelle condizioni del regime totalitario, ed dall’esterno sembrava meraviglioso, attraente e persino super-democratico.

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