Hedera di Nicolò Targhetta: piante, topolini e indizi sparsi

Hedera è un racconto del mistero, ma non solo: è un giallo, una riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura, una storia di fantasmi, un romanzo gotico, un’indagine sull’occulto, è tutte queste cose insieme…


_di Anna Celentano

Hedera helix, o edera comune: pianta di colore verde chiaro e scuro, ideale per ricoprire muri o tronchi di alberi. Si trova a ridosso di ruderi ma anche nei sottoboschi ombrosi. Ha numerosi impieghi soprattutto nella cosmesi per le sue proprietà tonificanti e drenanti, ma può anche essere problematica, in quanto in grado di causare danni a murature e grondaie e spesso può ospitare parassiti indesiderati.

Liber comunis, o opera letteraria: insieme di periodi dal senso sintattico compiuto che, letti l’un di fila all’altro, danno vita al cosiddetto argomento o storia. Comunemente smerciati nelle librerie, ottimi per far passare il tempo o acquisire nozioni, hanno la controindicazione di poter essere estremamente accattivanti ed alienanti, oltre che portatori di concetti inaspettati.

«Resistete alle ossessioni, diceva il dottor Valentine, perché ci rendono fragili in un ambito che tende a punire l’eccessiva fragilità. Il dottor Valentine è stato un grande medico e un ottimo maestro. Io, purtroppo, un pessimo allievo. Se c’è anche solo una possibilità che questa sia la strada per la fine dei miei incubi, ho deciso che la seguirò. Ho deciso che cercherò di capire cosa è successo a Edith Wilton, la ragazza dell’edera»

Inghilterra, 1826. Il dottor Norland è un medico di campagna nella tranquilla cittadina di Dartmoor, nel Devonshire. Da quando ha fatto ritorno dalla guerra, anni prima, fatica a dormire e da tempo si è rassegnato ad una condizione spirituale di malinconica sopravvivenza. La sua quotidianità viene interrotta dal ritrovamento del corpo senza vita di una ragazza del posto, Edith Wilton, apparentemente illeso e completamente avvolto dall’edera. Il dottore pensa al suicidio e chiude la questione come “morte per cause ignote”. Quando però comincia a sognare Edith e a sentirsi sollevare dai terribili pesi che l’hanno perseguitato per più di dieci anni, comincia ad indagare sulla morte della fanciulla e scopre che l’edera non è l’unico mistero che avvolge la figura di Edith Wilton.

Secondo la migliore tradizione inglese, là dove a prima vista si estendeva una sonnacchiosa cittadina di campagna, sotto la superficie cominciano ad emergere strani fenomeni e particolari inquietanti: maschere a forma di teste di animale, lettere provenienti dalla città, tombe contenenti ossa di bestie e sogni, sogni, tanti sogni. 

Hedera è un racconto del mistero, ma non solo: è un giallo, una riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura, una storia di fantasmi, un romanzo gotico, un’indagine sull’occulto, è tutte queste cose insieme, ma è soprattutto una bella lettura, senza iperbolismi pretenziosi e senza sbavature. È, molto semplicemente, un buon libro, in cui il linguaggio è limpido e chiaro e le bellissime illustrazioni contribuiscono alla costruzione di un’atmosfera suggestiva, in un insieme che, per chiunque abbia cercato qualcosa di buono da leggere e si sia trovato questo volume in mano, provoca un unico pensiero: “Finalmente!”.