ToomulTO: il racconto della città in una mostra fotografica tra urban art e cultura underground

Torino è in “ToomulTO”, gli scatti inediti di Valerio Minato raccontano la città nell’incontro con tredici street artist torinesi – di fama nazionale e internazionale – in un progetto promosso da Fondazione Pudens Onlus per mettere in luce, attraverso l’arte, i problemi sociali della città, accentuati dalla pandemia. La street art quindi come linguaggio, per avvicinarsi ad un’azione concreta nei confronti delle persone più svantaggiate.

L’obiettivo è benefico: raccogliere donazioni per garantire 14.000 pasti all’anno da servire nelle mense di Villa Pellizzari e Casa Betania gestite da Caritas Diocesana.

La mostra, ospite degli spazi di ISC – Innovation Square Center di Mirafiori, nuovo polo di innovazione sorto dalla riqualificazione dell’ex tipografia Mario Gros e progettata negli anni ’50 dall’architetto Gualtiero Casalegno, inaugura martedì 20 luglio visitabile su appuntamento fino al 30 Settembre 2021.

L’iniziativa con il patrocinio della Città di Torino è promossa da Fondazione Pudens, onlus fondata da Antonella Graziano e Pierangelo Decisi, con il supporto di Feelthebeat e la direzione artistica di Massimo Gioscia, in collaborazione con “Il Cerchio E le Gocce”, nata da un interesse profondo per le culture underground, la street-art e il graffiti-writing.

Valerio Minato mostra quindi una Torino inedita e affascinante attraverso gli scatti realizzati appositamente per il progetto, dove ogni artista è intervenuto attraverso la propria interpretazione. Le opere realizzate, differenti per composizione e materiale a seconda della tecnica artistica scelta (acrilico, markers, spray, collage, ossidazione, ecc.), lanciano un forte messaggio sociale e artistico, che porta la firma congiunta di Valerio Minato e di ciascun street artist.

Nell’intreccio dei linguaggi tra fotografia e street art, ToomulTo punta a smuovere i sentimenti dei torinesi, per spingerli ad interrogarsi sul valore della cultura grazie al quale la città di Torino si è sempre contraddistinta.

I suoi luoghi simbolo scorrono così sotto i nostri occhi in una veste inedita, per aprire la mente a nuove possibilità e guardare la città con occhi diversi, per ricominciare ad esplorare mettendo in discussione, spingendoci a risvegliarci dal torpore cui la globalizzazione e la massificazione ha intrappolato i nostri sguardi.

ToomulTo ha un fine sociale ed umanitario: la stampa delle opere sarà infatti in vendita all’esterno mostra, attraverso una tiratura limitata dei multipli in formato 35×50, presso la sede di Fondazione Pudens, e presto acquistabili anche on line. Il ricavato sarà completamente devoluto a scopo umanitario per raggiungere i 14 mila pasti destinati alle fasce più povere e meno agiate della città, serviti grazie a Caritas Diocesana.

Massimo Gioscia, Direttore artistico di ToomulTo racconta:

”Quando conobbi Antonella e Pierangelo pensai alla necessità di creare qualcosa che avesse più a che fare con un “movimento”, che avesse un fine artistico e benefico allo stesso tempo. Soprattutto che dimostrasse la grande energia creativa di Torino: un saggio di street art torinese da portare nelle gallerie, nelle case e negli studi professionali di tutto il mondo, per dimostrare che Torino c’è, è viva, bella, energetica, creativa, rivoluzionaria. E che intende ritagliarsi un ruolo importante nel panorama internazionale, come nel suo recente passato, oggi ancora di più. Durante un primissimo briefing con Valerio e gli artisti Corn79 e MrFijodor è nato anche il nome da dare alla mostra: ToomulTO, un termine forte, che ben rappresenta la volontà di far nascere un movimento che non si esaurisca con un evento, ma che punti a muovere le persone, verso un obiettivo comune.”

Antonella Graziano, Presidente della Fondazione Pudens sull’idea di coinvolgere la street art in una iniziativa benefica, spiega:

“Siamo da sempre appassionati di arte e collezionisti da generazioni, siamo quindi consapevoli di quanto l’arte sia un mezzo di comunicazione potente e siamo grandi ammiratori del “mecenatismo buono”. Da bambina ammiravo i murales che spesso trovavo in giro per Torino, quei murales che la maggior parte della gente definiva imbrattature. Trovavo ammirevole la capacità tecnica e la bellezza dei soggetti, così forti ed espressivi. Per questo abbiamo deciso di creare l’iniziativa di un linguaggio artistico per un fine benefico e ne è venuto fuori un progetto speciale, unico nel suo genere, che porterà la street art nelle case dei collezionisti unendo la passione per l’arte ad un fine umanitario.”