Vi presentiamo in anteprima il singolo di Kawari tra synth e suoni campionati

In uscita su Voolcano, il primo singolo del torinese Kawari, intitolato “Hiraeth” e all’insegna di un’elettronica ipnotica dell’eco cosmica.

‘Hiraeth’ è il primo singolo di Kawari, produttore e musicista torinese, in uscita il 13 Novembre. Il brano è stato interamente autoprodotto, registrato e mixato nello studio Area 23 di Torino ed è accompagnato dal videoclip diretto e realizzato da Silvia Armi e Fabrizio Wario Martini.
‘Hiraeth’ è un viaggio che richiama un particolare desiderio nostalgico verso la terra natale o un passato romantico.

L’uso dell’arpeggiatore crea un climax emotivo che si espande morbido e che insieme al ritmo di percussioni afro trasporta l’ascoltatore verso un’intima catarsi. Kawari gioca con basso synth e suoni campionati appositamente per il pezzo, registrati dentro e fuori lo studio, armonizzati attraverso l’uso di voci distorte ed effettate con cambi di tonalità. Tutto questo genera un’atmosfera armoniosa ma sempre in movimento, quasi ipnotica.

La sovrapposizione progressiva di loop, a cui si affiancano sezione percussiva e linea melodica, attribuiscono ad Hiraeth caratteristiche del genere techno melodica diminuita di velocità, conferendole una particolare sfumatura ambient. Il brano riflette influenze di artisti come il produttore canadese Deadmau5 e il duo elettronico islandese Kiasmos.

Ecco il videoclip di “Hiraeth”:

Sul videoclip Kawari spiega:

“Il video è stato realizzato dalla collaborazione con Silvia Armi e Fabrizio Wario Martini. E’ un racconto di vita, di nascita e rinascita, in un perfetto parallelismo tra l’uomo e il mondo che lo circonda, la natura e l’universo. Narra del processo evolutivo che contraddistingue qualsiasi essere vivente, animale o vegetale, in un infinito ciclo di vita che unisce tutti quanti: dalla nascita alla morte.
Le immagini raccontano la bellezza e la maestosità del mondo, dell’uomo che al suo interno vive anelando di poter raggiungere l’infinito del cosmo. Il parto figurativo, che dall’universo dà vita ad ogni singolo essere umano, accompagna lo spettatore per tutta la durata del video in un legame di sinergie continue.
Silvia afferma: “Lo abbiamo prodotto durante il lockdown ed è stato una meravigliosa valvola di sfogo per i miei occhi”.