400 giovani, un brainstorming collettivo, 8 ore di dibattiti, 4 tematiche sul futuro e 2500 idee per la ripartenza: questi i numeri del più grande esperimento di partecipazione attiva giovanile mai realizzato online, “QualeFuturo”, targato Visionary Days. Quando l’entusiasmo diventa visionario per ripartire da nuove idee.
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_di Federica Bassignana
Giovani tra i 14 e i 35 anni, da ogni angolo d’Italia, hanno partecipato sabato 13 giugno alla prima maratona digitale di Visionary Days, voluta dal Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora e sostenuta dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile universale con la consulenza scientifica di IPSOS e la collaborazione di Agenzia Nazionale per i Giovani.
QualeFuturo è stato inaugurato in diretta su Rai3 con le parole del Ministro Spadafora, il presidente di Visionary Days Carmelo Traina, la Consigliera del Ministro Spadafora per le Politiche Giovanili e lo Sport Lucia Abbinante e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha parlato della percezione di una ‹‹diffusa voglia di futuro›› e nessuno meglio delle giovani generazioni può interpretarla.
Il format dell’edizione straordinaria di Visionary Days – il main event annuale dell’associazione Visionary che quest’anno si svolgerà il 21 novembre contemporaneamente in cinque città: Torino, Genova, Pavia, Firenze e Napoli – nasce dall’idea di quanto sia assolutamente necessario progettare una ripartenza, oggi, per un domani migliore. Secondo questa forte motivazione, l’evento è stato pensato per coinvolgere giovani italiani under 35 offrendo loro la possibilità di confrontarsi in una giornata di brainstorming collettivo. Ma non solo: tutte le idee che hanno avuto modo di prendere voce, dialogare e incontrarsi, diventano proposte concrete per i nuovi orizzonti delle politiche giovanili in questo cruciale momento di transizione post-emergenza Covid-19.
La situazione richiede un immediato confronto per delineare nuove dinamiche di azione e ampliare gli sguardi sul futuro più prossimo e il campione rappresentativo dei 400 giovani – distanti chilometri per tutta l’Italia ma connessi come in un’unica grande tavola rotonda – ha mostrato l’importanza del coinvolgimento giovanile e l’urgenza di prestare loro ascolto. I giovani hanno così dimostrato di volere – e sapere – guardare più lontano: più lontano delle difficoltà, degli ostacoli e delle paure per dare forma a quel futuro che si può costruire solo con e grazie a un oggi più vigile, più consapevole e più lungimirante.
Grazie alla modalità virtuale di svolgimento dell’evento, i giovani erano collegati tra loro in stanze virtuali (dieci partecipanti per ognuna) guidati nel dibattito da un moderatore e durante le ore di confronto hanno formulato proposte e suggerimenti in base ai quattro percorsi tematici tracciati: tutela del pianeta, partecipazione pubblica, incontro sociale e percorsi di studio e lavoro. Contemporaneamente, dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Cecilia Sala e Fil Grondona, il Ministro Spadafora e più di venti ospiti (giornalisti, divulgatori scientifici, content creator, cantanti..) si sono avvicendati in dibattiti scaturiti dalle quattro aree tematiche introdotte da quattro speaker d’eccezione: Alberto Angela, Chiara Saraceno, Vincenzo Novari e Lavinia Biagiotti.
I risultati dell’evento sono confluiti nella pubblicazione di un vero e proprio libro scaricabile a questo link: qualefuturo.visionarydays.com
L’entusiasmo è visionario e dimostra che, anche quando una nebbia di incertezze rendono sfocato uno sguardo a lungo raggio, c’è sempre un orizzonte di possibilità da riconoscere e accogliere a braccia aperte.
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Per addentrarci nel cuore dell’iniziativa e nelle sue prospettive future, abbiamo intervistato il Presidente di Visionary Days, Carmelo Traina.
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Come e – soprattutto – quando ha preso forma l’idea di QualeFuturo?
L’idea di QualeFuturo nasce circa un anno fa. Stavamo per realizzare la terza edizione di Visionary Days, l’evento annuale che raccoglie migliaia di giovani da tutta Italia per parlare di Futuro. Tutto nasceva da un bisogno: chi fa parte della nostra generazione sente abbastanza spesso dire che i giovani di oggi non sono invogliati e sono indifferenti rispetto alla società in cui vivono. Così quattro anni fa abbiamo deciso di reagire e ribaltare questa immagine in prima persona per dare un segnale concreto.
Come vorremmo che fosse il nostro Futuro? questa era la domanda che ci spingeva.
Posso fare qualcosa, anche solo per sentirlo più nostro che mio?
Il tramite per rendere concreta la nostra idea è stato il dialogo.
Crediamo infatti nel confronto e, anche in tempi come i nostri o proprio perché in tempi come i nostri, sosteniamo apertamente il rispetto e la contaminazione del pensiero. Da tutto questo nasce Visionary Days. Un luogo di incontro e confronto dove affrontarlo insieme, il Futuro. Metterlo in discussione e progettarlo. A partire dall’incontro di vite e visioni diverse.
Uno spazio dove ogni anno scelgono di incontrarsi migliaia di giovani. Fisicamente, seduti in tavole rotonde sparse in città diverse d’Italia tutte digitalmente connesse tra loro per realizzare un unico confronto collettivo.
L’idea di un’edizione straordinaria, QualeFuturo, in tempi straordinari, arriva quando ci siamo resi conto che alle edizioni precedenti, a condividere il Futuro, c’erano solo i proattivi, i curiosi, i già motivati. Mancavano tutti gli altri, che non stavamo neanche provando a coinvolgere. Milioni di ragazzi che avevamo ignorato e a nome dei quali proponevamo soluzioni e idee. Dunque, la voglia di provare a includere tutti, portando a confronto un gruppo rappresentativo, e realizzare proposte e soluzioni universali.
Da qui, la collaborazione con il Ministero per le Politiche Giovanili, l’Agenzia Nazionale per i Giovani e il centro di ricerca IPSOS per validare la rappresentativa del campione coinvolto.
Migliaia di giovani da tutta Italia realmente rappresentativi del Paese Giovane. Da nord a sud, studenti, neet e lavoratori. Liceali, universitari. Tutti pronti a dare il proprio contributo e a ripartire, insieme.
Vista la situazione di emergenza sanitaria e la portata nazionale dell’evento, l’utilizzo della piattaforma Zoom per le tavole di confronto è stato veicolo fondamentale per la relazione a distanza; dinamiche diverse dai canonici Visionary Days in presenza. Quali i limiti e i valori aggiunti di queste due possibilità di incontro?
Siamo rimasti sorpresi dal coinvolgimento. Negli scorsi Visionary Days, realizzati in presenza, l’atmosfera creata in sala ci permetteva un coinvolgimento totale del partecipante, un’esperienza completamente diversa.
Uno dei partecipanti della scorsa edizione nel questionario che chiediamo di compilare post evento aveva descritto così la sala: “ Avete presente quando Mike in Stranger Things esce dalla sala giochi Palace e si ritrova -per qualche istante- nel Sottosopra? Ecco, più o meno così. Senza Demogorgone però.”
Abbiamo sperimentato diverse piattaforme e dopo diverse prove ci siamo resi conto che Zoom era l’alternativa migliore. Abbiamo contattato l’azienda e li abbiamo coinvolti nell’iniziativa come partner tecnici.
I partecipanti potevano entrare in una main room insieme a tutti gli altri dove per seguire la diretta dell’evento e poi, nel momento in cui dovevano discutere, venivano automaticamente portati in delle stesse più piccole da 10 persone con i microfoni e le webcam accese.
Prima dell’evento abbiamo spedito a casa di ognuno dei partecipanti un Welcome Kit con alcuni materiali da utilizzare durante l’evento. In centinaia hanno scelto di passare dieci ore di un sabato di giugno davanti al computer a discutere di proposte e azioni per il Futuro.
Il software innovativo basato su un’intelligenza artificiale che in tempo reale ha elaborato i risultati emersi nelle camere virtuali è targato Visionary Days. Ci presentate Lee?
Lee, in onore di Tim Berners Lee, è un software basato su di un’intelligenza artificiale. Una piattaforma capace di ricevere centinaia di testi in contemporanea, leggerli, identificare la tematica e il sentiment. A partire da queste due caratteristiche, Lee individua le connessioni esistenti tra i diversi testi e li raggruppa per insiemi omogenei.
Tutti i testi vengono quindi proiettati nel corso dell’evento sugli schermi delle sale, in modo da restituire in tempo reale ai partecipanti, ancora impegnati nella sessione, quanto elaborato negli altri tavoli, per offrire nuovi spunti e suggestioni.
Successivamente il prodotto finale di tutte le sintesi viene elaborato da una redazione umana e diviene parte di un vero e proprio libro, il book dei risultati.
Anche se è vero che i dati, spesso, parlano chiaro – e sono visibili a tutti sul sito – ci piacerebbe avere una vostra dichiarazione in merito ai risultati ottenuti da questa edizione straordinaria dei Visionary Days.
I risultati sono indicatori delle nostre priorità. I temi scelti, individuati attraverso una ricerca realizzata in collaborazione con IPSOS, sono stati quattro: Pianeta, Percorsi, Partecipazione e Incontro.
Per ogni tema sono state diverse le proposte nate: dalla creazione di un libretto universitario italiano, dando la possibilità di scegliere di sostenere esami in altre università che non siano la propria, alla istituzione di un “credito d’imposta green” per sostenere imprese giovanili e aziende che si sviluppano in maniera sostenibile.
Oltre cento, fattive e concrete, nate dalla volontà di immaginare il Futuro, di intuire ciò che sarà Domani partendo dal presente e dalla voglia comune di voler guardare oltre. Oggi sono diventate base concreta del percorso del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport per lo sviluppo delle prossime politiche. Seguiremo gli sviluppi di ciascuna delle proposte.
Alla luce di questo evento speciale – il più grande esperimento di partecipazione attiva giovanile mai realizzato online – quali le prospettive per il “prossimo futuro” dei Visionary Days di novembre?
A novembre ci interrogheremo su un tema diverso. Parleremo di Confini. La rivoluzione tecnologica, la globalizzazione i flussi migratori hanno disegnato una nuova geografia dei Confini. L’emergenza sanitaria ha influenzato e influenzerà i modi di muoversi da un luogo all’altro. Quali sono quindi i confini che ci stanno attorno? Sono i confini di una Stato o sono ormai dettati dall’economia? Quali sono i limiti dell’umanità? Fino a dove ho la possibilità di scegliere?
Ci sarà da divertirsi.