La sinestesia di Bulk

Dal 13 dicembre 2019 al 22 febbraio 2020 la Galleria Moitre di Torino diventa luogo di sperimentazione, grazie all’esperienza multisensoriale dei progetti del giovane artista Niccolò Calmistro e del collettivo romano “Polisonum”, dando vita a “Bulk”, sotto l’attenta mediazione di Francesca Arri e Miriam Corona.


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_di Giulia De Sanctis

“Bulk”,nella teoria delle stringhe, definisce l’iperspazio in cui si troverebbero dimensioni alternative, quelle che ritroviamo nel lavoro di Niccolò Calmistro: una luce netta blu nell’oscurità che, oltre a creare una dimensione immersiva per lo spettatore, segna un orizzonte immaginario che, muovendosi dall’alto al basso, crea attimi di pace e di tensione, simulando la marea.

Nella “Project Room” della galleria, “Doppelkonzert”, opera del collettivo “Polisonum”, formato da Filippo Lilli, Donato Loforese e Federico Peliti, si staglia al centro della stanza total white sotto la forma di una struttura tubulare nera ed imponente, che invita il pubblico di fronte a sé a partecipare al suo “concerto per due”: la scultura assorbe i suoni ambientali circostanti e, attraverso le cuffie, ne restituisce la sua elaborazione alterata allo spettatore, isolandolo dall’ambiente circostante e dando vita ad un’esperienza intima ed irripetibile condivisa tra l’opera/orchestra e il visitatore/solista.

Attraverso questi due progetti, la Galleria “Moitre” invita il pubblico ad un tipo di esperienza sperimentale attraverso le opere e una completa fruizione dello spazio espositivo, che diventa un connubio tra arte e scienza, elementi complementari nel creare una dimensione alternativa, “Bulk”.