Alla ricerca della conoscenza con “Le avventure della filosofia” di Brendan O’Donoghue

Il volume, pubblicato da Edizioni Sonda, illustrato da Paula McGloin e curato da Leonardo Caffo, propone un percorso composito e accattivante volto non solo alla scoperta delle idee e delle riflessioni di alcuni dei più noti filosofi occidentali e orientali, ma anche, e soprattutto, al disvelamento delle potenzialità critiche e riflessive intrinseche in ognuno di noi.

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_di Roberta Scalise

 

«Quello che ora hai nello zaino, insieme alle storie, alle domande e ai pensieri di molti grandi filosofi, forse ti spingerà a riflettere su molte cose. Non preoccuparti: è normale se a volte più impari e più cose credi di sapere, più domande ti porrai. Una volta concluso il viaggio, potrai avere molte più idee e domande di quando l’hai iniziato, ma potresti anche renderti conto di saperne di meno su di te e sul mondo. Il che potrebbe turbarti»

Che cos’è la filosofia? Quali sono le sue declinazioni? E in quale modo tale disciplina può offrirci un supporto nella conoscenza di noi stessi, del mondo contingente e di ciò che sfugge alla nostra comprensione?
A questi e a molteplici altri quesiti tenta di fornire una risposta “Le avventure della filosofia”, il volume redatto dal professore ed economista Brendan O’Donoghue, curato da Leonardo Caffo e recentemente pubblicato da Edizioni Sonda e fautore di un itinerario dai risvolti curiosi e insoliti.

Abbrivio del testo è, infatti, l’urgenza, da parte dell’autore, di invitare i lettori a «entrare nella foresta incantata della tua mente», al fine di educare le “menti audaci” dei ragazzi cui esso è precipuamente rivolto ad affinare le proprie facoltà di ragionamento e astrazione e a porsi in cammino su tracciati di pensiero laterali e stimolanti, sorretti da ventisette racconti – tra favole, fiabe, miti e riadattamenti – riguardanti ciascuno un tema o un concetto portante della storia della filosofia.

Cui si affiancano, inoltre, sia le biografie e i pensieri degli esponenti maggiormente caratteristici dell’ambito trattato, sia le suggestive, intense ed eloquenti illustrazioni di Paula McGloin: compendio ideale di un itinerario critico nei meandri del sapere che trova, nelle tavole dense di colore e vividezza di quest’ultima, la propria adeguata esplicazione in immagini, interpretazioni e fantasia.

Aspetti dai quali prende, quindi, forma e vigore un percorso tematico e progressivo che si affranca dai rigorismi accademici e dalla cadenza cronologica dei pensatori e delle riflessioni e si propone, al contrario, di esortare e acuire l’attenzione alla meraviglia e alla curiosità dei suoi fruitori, mediante una sequela di tre fasi che si pongono, ciascuna con le sue idee e le sue particolari digressioni nozionistiche, alla stregua di “gradini” spesso difficili da valicare, ma ineluttabilmente necessari, e finalizzati a un’acquisizione ponderata e centellinata di conoscenze la cui autenticità, pur permanendo asintotica, risulta, così, più attigua e comprensibile.

Lo stile di O’Donoghue, infatti, sebbene presenti una fattura lineare, semplice e immediata, non rinuncia a disseminare un delicato e pervasivo sguardo critico circa le argomentazioni riportate, corredate da domande taglienti, puntuali e talvolta ostiche e da quella tendenza al dubbio e alla messa in discussione che caratterizza, fin dai suoi esordi, la filosofia. Lungo questo viaggio, perciò – costituito dalle tappe “Un passo verso l’ignoto”, “Scoprire nuovi sentieri per pensare” e “Ritornare a casa per ricominciare” –, pensatori quali Nietzsche, Platone, Sant’Agostino, Moriarty, Cartesio, Kant, Schopenhauer, Confucio, Clark, Pessoa, e molti altri, rivelano più volte la propria presenza e si rendono i compagni essenziali di un processo di disvelamento della verità – o verosimiglianza – delle cose che, per quanto spesso solo accennato e fugace nella forma, risulta in grado di interessare i maggiori ambiti del sapere del panorama contemporaneo – dall’ontologia alla percezione della realtà e di noi stessi, fino alla politica, alla natura e al rapporto con gli animali, e non solo –, e di offrire, per quanto concerne gli stessi, nuovi scorci di riflessione e inusuali angolazioni di osservazione.

Perché non è importante l’età anagrafica, ma la plasticità, il vigore mentale e l’accesso a territori inesplorati che solo un ragionamento allenato si dimostra capace di garantire: per non essere più schiavi, bensì individui coscienti in grado di fronteggiare il contingente con lucidità e autonomia di pensiero. Caratteristiche primarie, queste ultime, non solo dei cittadini del presente, ma anche, e soprattutto, di quelli del futuro.