La Casa Sperimentale di Perugini e Plaisant: un gioiello Brutalista a Fregene

La Casa Sperimentale di Fregene, per la sua conformazione nota anche come Casa Albero o Casa Astronave, è un incredibile esempio di Brutalismo nostrano sul litorale romano. A cura di Silvia Commisso.

Alla fine degli anni 50 nasce in Inghilterra il Brutalismo, corrente architettonica caratterizzata dall’utilizzo quasi totale di cemento e che attribuisce un grande valore estetico alle caratteristiche strutturali della costruzione tanto da renderne spesso visibili anche gli impianti elettrici. Ciò che rende unica questa corrente, sono le forme con cui il cemento viene plasmato esprimendo, in questo modo, la potenza del materiale. Il risultato è un’architettura pervasiva che si sviluppa nello spazio in maniera imponente e minimale.

Spostiamoci in Italia. Siamo alla anni 60, precisamente sul litorale romano di Fregene, e l’architetto Giuseppe Perugini insieme a sua moglie Uga de Plaisant hanno voglia di sperimentare un po’ e progettare insieme qualche cosa di innovativo, personale e contemporaneo. Dall’unione del loro estro, e da quello del loro figlio Raynaldo Perugini, nasce nel 1968 la Casa Sperimentale.

L’edificio è stato costruito utilizzando solo cemento armato, acciaio e vetro. Questi 3 materiali si fondono in ripetute forme geometriche dando vita ad un impatto visivo dalle incredibili sembianze futuristiche.

La casa si sviluppa su più piani e l’ingresso è consentito unicamente attraverso una scala levatoia che può essere ritratta una volta dentro per proteggere la casa da ingressi indesiderati.

Gli ambienti della casa sono suddivisi dalle forme geometriche della struttura che rendono gli interni adiacenti ma allo stesso tempo separati l’uno con l’altro e che donano allo spazio movimento e un’originale vivibilità. Alle estremità dell’edificio si posizionano due sfere, anch’esse ovviamente di cemento, che per la loro posizione e forma suscitano grande interesse nello spettatore su che cosa esse possano contenere. Ebbene, al loro interno troviamo due bagni – anche abbastanza spaziosi – che sembrerebbero confermare la regola-non-regola per la quale dal bagno si capisce l’anima della casa.

All’esterno della casa troviamo un giardino di medie dimensioni in cui catturano l’attenzione una grande sfera di cemento e un grande deposito rettangolare ideale per conservare tutti gli strumenti di un artista.

Al momento La Casa Albero apre le sue porte con visite speciali curate da Raynaldo Perugini. Nel 2023 è nata una collaborazione con Open House Roma, che ha dato avvio ad una nuova fase di valorizzazione dell’opera. Ad oggi resta disabitata e in attesa di restauro.