Back to the Future: cosa rivorresti davvero della moda anni 2000?

Potremmo descrivere la moda come un paradosso temporale all’interno del quale, di tanto in tanto, si verificano dei dèjà-vu. Ogni circa vent’anni, ritorna ciò che era il must-have di vent’anni prima, rimasticato e rigurgitato per i palati attuali. Quello che sta accadendo con la moda anni 2000 ne è un chiaro esempio. A cura di Alice Mastroleo.

Sono una persona molto nostalgica ed uno dei miei pregi (o difetti) è quello di ricordare perfettamente tutto ciò che fa parte del passato, con un pallino per la cultura pop, che nonostante a volte venga snobbata, è quella che ci permette di poter capire da dove viene la musica che ascoltiamo, le citazioni che usiamo ed i trend che seguiamo. Per approfondire questo argomento, ho chiesto ai miei contatti quale fosse il capo degli anni 2000 che vorrebbero indossare tuttora: dalle risposte ho capito che, in realtà, siamo tutti ancora molto legati a quegli anni e che per quanto potremmo dare dei matusa ai nostri genitori, in realtà siamo prontissimi a fare la stessa fine con i nostri futuri pargoli.

Adidas Box Hog

Iniziamo la classifica con questa scarpa, perché ha raccolto diversi consensi. In passato, molto più che adesso, certi capi d’abbigliamento erano anche “schierati politicamente”: se l’eskimo di Gucciniana memoria era considerato un capo di sinistra, il teddy e le Adidas Box Hog solitamente identificavano gli Skin, o comunque le ragazze ed i ragazzi fascistelli che si davano appuntamento alle giostre per picchiarsi. Ora che l’abbigliamento non è più necessariamente un veicolo per comunicare il proprio orientamento politico, saremmo ben felici di metterci questo stivaletto ai piedi, la cui “suola in gomma naturale assicura un grip ottimale”, come leggiamo dalle recensioni su Google.

Denim on Denim

Era il 2001 quando, in occasione degli American Music Awards, la coppia di fidanzatini formata da Britney Spears e Justin Timberlake si presentò con un look diventato iconico: All Denim Everything. Dal cappello di lui alla borsetta di lei, ogni capo era realizzato in jeans, dando vita ad un outfit un po’ cringe, ma impossibile da non copiare e ricordare nel corso degli anni. Dopo di loro, seguirono a ruota le It-Girls del momento, ovvero Paris Hilton e Nicole Ritchie, e fu tutto un esplodere di patchwork jeans (io dovetti implorare i miei per averne un paio della Onyx – ovviamente cari come un pied à terre in Porta Venezia – che utilizzai solo un anno, il tempo in cui il Denim on Denim ci impiegò a sparire dalle scene), giacconi di jeans, zainetti fatti con ritagli di jeans e tutto ciò che possiate immaginare, con questo materiale come protagonista. Se la cosa vi stuzzica, sappiate che esiste una guida a riguardo per non sbagliare un colpo: si chiama How to Style Denim on Denim, su stylecaster.com.

La Muta della Carhartt

Allora, se avevi la muta della Carhartt, avevi i soldi. Punto. I miei si rifiutarono di comprarmela perché, essendo molto minuta all’epoca, sembrava che la felpa camminasse da sola. In quanto Carhartt, è un capo che viene prodotto tuttora, ma nei Duemila è stato uno dei loro primi pezzi ad entrare di diritto nell’Olimpo dei must-have, che ti faceva capire anche a quale fascia economica apparteneva chi la indossava (di solito Cabinotti/San Carlini a seconda di dove abitiate): concetto assurdo se pensiamo che Carhartt nasce come azienda di capi da lavoro e che negli States, almeno all’epoca, era venduta a costi veramente bassi.

Il Bucket Hat

I meno informati forse non si sono accorti del revival già partito almeno quattro anni fa e potrebbero farsi una sonora risata, ma il Bucket Hat (o cappellino da pesca) è già in mezzo a noi e spopola di brutto. Deal with it. Difficile vedere un capo che metta tutti d’accordo, ma lui è così, piace, e non ci si può far niente. Da Liam Gallagher a Lene Marlin, da Christina Aguilera a Woody Allen, l’abbiamo visto su tante teste, ognuna con un proprio stile diverso ma sempre perfetto nel contesto. La scelta è decisamente ampia, sia dai modelli più tecnici prodotti da Kappa o Reebok, sia il più iconico Kangol o quelli per fashionista di Fendi o Prada, ognuno di noi può trovare la propria cifra stilistica tradotta in un cappello da pesca. Il fatto è che il bucket hat te lo devi sentire: se non sei a tuo agio, passare dall’essere Kendall Jenner all’essere tuo zio Franco a pesca la domenica sulla Stura è questione di un attimo.

Le Squalo

“Non ce la faccio, troppi ricordi”, diceva Giovanni (di Aldo, Giovanni, e Giacomo) ascoltando Luci a San Siro. Ecco, le Nike Air Max Plus, dette più comunemente le Squalo, sono la Madeleine delle scarpe anni 2000, il frutto proibito mai colto, il fulcro di un periodo fatto di domeniche pomeriggio in discoteca. Costavano circa 350.000 lire, quindi anche queste erano da considerarsi appannaggio dei più fighi. Quando avevi le Squalo ai piedi, sapevi di esserti guadagnato almeno uno scalino nella piramide alimentare della popolarità adolescenziale. Da portare, all’epoca, rigorosamente con il calzino appallottolato sotto la linguetta, che ci faceva sembrare tutti dei giovani malati di gotta. Per la gioia di chi le voleva indietro, anche le Air Max Plus sono già tornate in pista da qualche anno, declinate in tutte le colorazioni possibili ed immaginabili. Se non le avete avute all’epoca, è arrivata la vostra ora.

Vestito in maglia metallica

Altro capo, altro momento storico di enorme importanza, ovvero il ventunesimo compleanno di Sua Maestà Paris Hilton, la quale si presentò al party con questo mini abito in maglia metallica, con scollo morbido sul decolletè e schiena nuda, abbinato ad un alto chocker in (suppongo) diamanti e mollettine a forma di farfalla (altro must degli anni Duemila, che però nessuno vorrebbe ritornasse, grazie al cielo). Un look che è rimasto scolpito negli anfratti della nostra memoria, riportato alla ribalta grazie/a causa di Kendall Jenner che lo copiò quasi alla lettera (neanche lei ebbe il cuore di riproporre le mollette-farfalla) nel 2016, proprio in occasione del suo ventunesimo compleanno. Fun Fact: un anno dopo, la stessa Paris, si auto-citò indossando questo outfit durante un suo dj-set. Se siete pronte a brillare, ma con moderazione, sappiate che questo capo è disponibile anche in versione top (come visto nella seconda stagione della serie Baby).