Go Go Monster e La divisa scolastica di Akebi: shonen e seinen tra i banchi di scuola

Seppur molto diversi fra di loro, “Go Go Monster” di Tayo Matsumoto e “La divisa scolastica di Akebi” di Hiro, editi fa JPop Manga, sono due fumetti utilissimi per indagare il mistero dell’essere studentesse e studenti oggi.

_ di Mattia Nesto

Forse sono passati molti anni, forse no: in ogni caso, gli “anni della scuola”, in particolare elementare e media, sono anni particolarmente fecondi e decisivi per la persona che si diventerà. Partendo da questo presuppost, partiamo per questa nostra esplorazione di due manga che, seppur nelle loro differenze, hanno saputo raccontare l’essere studentesse e studenti oggi in modo personale, unico e particolarmente azzeccato. Stiamo parlando di La divisa scolastica di Akebi di Hiro e Go Go Monster di Tayo Matmusoto, entrambi disponibili in Italia in un bei volumi editi da JPop Manga.

La divisa scolastica di Akebi di Hiro è forse uno degli shonen più particolari degli ultimi anni. Protagonista assoluta è la giovane Akebi Komichi che ha un grande sogno fin da quando è molto ma molto piccola: avere la possibilità di indossare la divisa da scolaretta, l’iconico “grembiule giapponese” che siamo soliti vedere in ogni anime e in ogni manga che si rispetti. Se state pensando ad un soggetto particolarmente “debole” se non addirittura inconsistente, vi state sbagliando di grosso: Hiro è abile, anzi abilissimo a costruire attorno a questo punto di partenza un discorso che, nella levità dello shoenen che è, va a toccare questioni e situazioni cruciali per lo sviluppo psico-fisico di una ragazza, dall’accettazione o meno all’interno di una classe di persone sconosciute al farsi nuove amiche, sino alla presa di coscienza delle mutazioni in atto nel proprio corpo.

Infatti Akebi è una ragazzina dotata di una forza d’animo praticamente infinita, che vive in una piccola ma accogliente casa di un paesino di campagna assieme all’adorabile piccola sorella (che stravede per lei), ad una mamma amorevole ed a un padre che è quasi sempre via per lavoro. Akebi così cresce tra una lezione preparatoria per l’esame di accettazione per la prestigiosa scuola a cui ha fatto domanda (la stessa che la madre, anni prima, aveva frequentato), corse tra i campi a perdifiato e, soprattutto, fantasticherie sulle nuove compagne di classe che troverà.

Una volta accettata e fatto l’ingresso nella scuola, contrariamente a quanto si possa pensare, non tutto cambierà: infatti Akebi sarà sempre Akebi ma conoscerà un mondo molto diverso dal suo piccolo mondo antico di campagna. E così si rimane stupiti, in questo shonen, di come Hiro sappia tratteggiare in maniera estremamente dettagliata l’evoluzione di una ragazza che, con il suo carattere forte ma gentile, inizierà sempre a far “breccia” nel cuore delle proprie compagne di classe. Il primo albo di questa serie è, come potete ben immaginare ora, assolutamente indispensabile per chi ha voglia di vivere emozioni tanto forti e contrastanti.

Di segno totalmente differente è invece Go Go Monster di Tayo Matsmuoto, una delle uscite più importante e significative a livello editoriale di quest’anno. L’opera di Matmusoto, mangaka contraddistinto da un disegno all’occidentale, racconta le vicende di Yuki Tachibana, uno studente di terza media molto particolare. Egli infatti, al di fuori di quello che potremmo definire come bidello/custode della propria scuola, non ha relazioni con i propri compagni di classe, che lo osteggiano e lo isolano perché Yuki “farnetica” di un supposto mondo di spiriti e di presenze che albergano nella scuola, capitanati da Super Star, uno “spirito” più potente degli altri che comunica con lo stesso Yuki. Questo fantomatico Super Star si preoccupa di difendere la scuola da altri tipi di presenze, altri spiriti, questa volta però maligni. La vicenda, che copre grosso modo un anno scolastico, viene scandita dalle stagioni gioca sul doppio filo del mondo intellegibile e di quello degli spiriti, quell’universo “altro” che solo i bambini o le persone particolarmente sensibili possono vedere

“Sono dei buoni a nulla. Gente a cui basta risolvere qualche esercizio e parlare male degli altri per sentirsi serena e sicura. Totalmente ciechi al mondo invisibile e sordi alle voci segrete”.

Queste “voci segrete”, come spiega Matsmuoto nella breve ma interessante intervista posta alla fine del volume, non sono altro che un modo per definire il mondo dell’immaginazione, un mondo particolarmente sviluppato nei bambini. Proprio il ritornello che alcuni altri personaggi dell’albo, come l’enigmatico IQ, che indossa sempre una scatola di cartone sopra la testa (non per celarsi ma per essere “davvero se stesso” nel mondo), vanno a ripetere, ovvero “da grande si marcisce e poi si diventa duri come pietre e insensibili all’altro mondo” è la chiave di volta per riuscire a comprendere questo seinen di straniante bellezza. Matsmuoto costruisce un racconto allucinato e ci consegna in modo fedele quella stranissima sensazione che si aveva da bambini in cui il confine netto “tra ciò che si provava sul serio e ciò che si immaginava per finta non era, ancora, perfettamente chiuso e definito”.

Ecco perché, seppur nelle loro abissali differenze, sia Go Go Monster sia La divisa scolastica di Akebi sono rispettivamente un seinen e uno shonen da leggere perché, come pochi, sono riusciti a cogliere piccoli ma decisivi spicchi del nostro “io bambino”.