Una piattaforma nata a Torino per una narrazione critica e collettiva che analizzi l’impatto – effettivo e potenziale – della night life sull’economia delle città e provi a guardare ad un certo tipo di clubbing come ad una risorsa per il territorio.
Anche noi di OUTsiders webzine saremo coinvolti nel dibattito interno alla piattaforma; per ora vi invitiamo a leggere con estrema attenzione il manifesto di CLUB FUTURO, che vi riportiamo fedelmente di seguito:
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L’ecosistema dei music club si trova oggi in una fase di profonda trasformazione e precarietà: servono nuovi linguaggi e una diversa consapevolezza sul valore culturale e sociale dell’economia della notte.
Da oggi è online clubfuturo.org, una piattaforma di trasformazione culturale che nasce con l’obiettivo di sviluppare una narrazione condivisa e innovativa dell’economia della notte e dei music club italiani, considerando criticità e opportunità a livello culturale, sociale ed economico.
Club Futuro inviterà professionisti, esperti, artisti, visionari e appassionati a condividere le proprie opinioni sul valore della notte puntando nel contempo i riflettori sui modelli virtuosi della club culture attraverso suoni, immagini e interviste originali, con particolare attenzione ai fenomeni di cultura dal basso, o – come vengono conosciuti nel resto del mondo – grassroots.
Spazi dove la proposta musicale esprime una visione culturale definita, dove l’innovazione passa attraverso sperimentazione, rischio nella proposta artistica e dialogo con le comunità del territorio. L’intrattenimento è secondario.
Grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di ORA!X Strade per creativi under 30, Club Futuro parte oggi da Torino, guardando alle pratiche virtuose di tutto il mondo: da una narrazione collettiva degli spazi più iconici del passato e del presente si arriverà entro la fine del 2019 ad un evento sul territorio dove gli stakeholders della notte potranno confrontarsi sugli spunti emersi e formulare proposte concrete per costruire la notte e i club del futuro.
Il sistema notturno gioca un ruolo importante all’interno delle città di tutto il mondo; i music club hanno un impatto a livello culturale e sociale oltre che economico ma difficilmente vengono percepiti come risorsa; nello scenario internazionale esistono organizzazioni che da anni
implementano azioni pratiche per affrontare problematiche e innovare la Night Time Economy
L’Italia, in questo senso, può fare ancora molto, partendo dall’aggiornamento dei propri linguaggi e dal riconoscimento del valore del proprio patrimonio culturale e sociale notturno.
Il progetto parte da tre considerazioni:
>> il sistema notturno gioca un ruolo importante all’interno delle
città di tutto il mondo;>> i music club hanno un impatto a livello culturale e sociale oltre
che economico ma difficilmente vengono percepiti come risorsa;>> nello scenario internazionale esistono organizzazioni che da anni
implementano azioni pratiche per affrontare problematiche e innovare
la Night Time EconomyI club vivono in costante integrazione tra diverse discipline e realtà. Sono catalizzatori di progetti, di idee che nel tempo possono stravolgere e rafforzare l’identità di intere città. Si pensi a Torino e al suo patrimonio di festival e grandi eventi musicali riconosciuti in tutta Europa: ciò non sarebbe stato possibile senza quella spinta generatrice dal basso nella club culture degli ultimi trent’anni.
Per questo motivo Club Futuro si focalizzerà sulle esperienze più grassroots, dal basso appunto, ispirandosi ad una definizione di origine Inglese che identifica gli spazi gestiti con un approccio cultural-led, ovvero con una visione artistica e culturale definita, che dialogano in maniera organica con le comunità e che sono percepiti come fondamentali per la cultura di una città. Quei club insomma che non sono puro entertainment. Tutto ciò con un processo di design thinking rivolto prima di tutto all’ascolto di tutte le parti.
Cominciamo a parlare di social impact quando pensiamo alla notte
A livello sociale, la rigenerazione urbana, la nascita e l’ibridazione di comunità culturali, l’inclusione e l’espressione delle minoranze sono tra gli effetti positivi dei club che spesso non vengono considerati. Sono questi i cosiddetti spill over effect ovvero effetti generati da un contesto che si riversano su altre sfere della società apparentemente non correlate al settore di partenza. Torino è un esempio lampante, con aree della città completamente trasformate grazie all’attività di questi spazi e un’identità industriale “riqualificata” a capitale della musica (non solo elettronica) e della cultura.
Non mancano poi ricerche che in tutto il mondo fanno risaltare l’impatto enorme che la notte ha a livello occupazionale, turistico e di city branding, come si può leggere su questo contributo della Club Commission di Berlino che di recente ha presentato un report sul valore della propria nightlife. È innegabile che per molte città del mondo avere una notte diversificata, vibrante e attiva è ormai una priorità per attrarre talenti e far funzionare il sistema creativo ed economico urbano. Non mancano però criticità che rischiano di rendere precario l’intero ecosistema. Prendiamo ad esempio le manifestazioni di criminalità o lo spinoso dibattito sulla sicurezza: solo con una comprensione olistica e una long-term vision questi temi si potranno affrontare in maniera costruttiva.
La notte come opportunità culturale e sociale delle città, i club come risorsa del territorio
In questo momento i club torinesi, come in molte altre parti d’Europa, vivono in uno stato di precarietà per ragioni legate a regolamentazioni, trasformazioni culturali, economiche e altri fattori ancora da esplorare. Ciò nonostante sono molti i club che attivamente producono cultura e alimentano il substrato creativo della città e il cui valore raramente è riconosciuto.
Club Futuro, nei prossimi mesi, produrrà una narrazione collettiva del patrimonio di quei club torinesi che innovano, contribuiscono alla formazione di comunità, all’espressione di linguaggi musicali ed artistici e allo sviluppo culturale della città. In questo percorso verranno coinvolte diverse figure al fine di restituire l’immagine di un ecosistema articolato e multidisciplinare: gestori di club, direttori artistici, musicisti, produttori, giornalisti, accademici e appassionati. A chiudere questa fase del progetto un evento live dove confrontarsi sulle tematiche emerse nei mesi precedenti, per sviluppare delle linee guida concrete per azioni future.