Il live, dal clima intimo ed emozionale, ha ipnotizzato e convinto gli astanti, irretiti da una sequela di brani densi di sentimento e arricchiti da una presenza scenica disarmante e conscia.
–
_di Roberta Scalise
È un Kristian Matsson, in arte The Tallest Man on Earth, visibilmente emozionato a parlare con la sua orda di ammiratori, nel corso del live (prodotto da Comcerto e anteprima di TOdays Festival) tenutosi alle OGR giovedì 28 in una sala gremita e sold out: dimostrazione che Torino ama il cantautore, chitarrista e pianista svedese, dalle sembianze di un angelo (era vestito interamente di bianco) e dal sorriso malizioso, simpatico e, al contempo, umile.
Un sorriso che ha conquistato gli astanti, irretiti da brani dagli echi lievi, lontani e tipicamente folk, resi da scie sonore eteree che il performer ha disegnato con i suoi incessanti spostamenti sul palco, dominato da un animale dalla presenza scenica conscia e solida. E tale è stato anche il suono emesso dalle chitarre ad accordature aperte, dal banjo e dal piano che, al pari di un circolo virtuoso, Kristian ha utilizzato con atteggiamento curioso, vivo e mai superbo.
“Sono molto felice di essere qui, non so che cosa dire: avete pagato per esserci e sono molto grato per questo, non lo darò mai per scontato. Grazie di cuore, vi amo”
Superba, ma a livello di bravura, è stata, invece, la sua voce, arricchita da un’interpretazione “attoriale” che ha sprigionato animo e vita da tutti i pori di un corpo in continua fibrillazione, proprio come in “All I can keep” e “The running styles of New York”, due dei nuovi inediti presto raccolti nel nuovo lavoro discografico, “I Love You. It’s A Fever Dream”, in uscita per Rivers/Bird Records ad aprile: brani emozionanti, densi e dalle radici ben piantate, impreziositi da cromatismi delicati e, talvolta, lievemente pop.
E immersi in un’atmosfera intima, quasi come se il pubblico si trovasse tra le pagine di un diario personale attraverso il quale Kristian, pagina dopo pagina, ha raccontato qualcosa di sé agli auditori, attirati da un “one man show” che ha sorpreso per carattere e capacità tecnica.
–
–
–