Max Magaldi ci racconta “Poetronica”, la serata che unisce elettronica e poesia all’Off Topic

La serata prevede una commistione tra differenti generi artistici all’insegna di una curiosa improvvisazione, liberamente ispirata alla visionarietà di Gianni Toti, giornalista, scrittore, poeta e cineasta. Ad ospitare questa innovativa sperimentazione artistica saranno i locali di Off Topic, sabato 20. 

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_di Roberta Scalise

 

In principio vi fu il giornalista, scrittore, poeta e cineasta Gianni Toti, inventore, negli anni ’80, della cosiddetta “poetronica”, ossia il linguaggio derivato da una calibrata commistione tra poesia, cinema e arte elettronica.

A distanza di circa quarant’anni, un’altra “poetronica” è sorta, coniugando, però, questa volta, elettronica e poesia alla “poetry slam” torinese – la gara di poesia performativa in cui sei autori contemporanei si sfidano solo attraverso le parole e la voce, senza l’ausilio di nessun altro tipo di supporto.

L’appuntamento sarà suddiviso in tre fasi:

1) si inizierà alle ore 21, nel CUBO, con la competizione tra i poeti coinvolti a cura de Atti Impuri Poetry Slam

2) alle ore 22.30, invece, nell’area Bistrò, il “poeta sonoro” Corgiat si esibirà coinvolgendo i migliori autori della serata – da lui prescelti –, in trenta minuti di improvvisazione e creazione in tempo reale

3) alle ore 23, infine, musica house e disco groove inonderanno nuovamente il CUBO con i dj set di Giorgio Valletta, Riccardo SCC e la special vocal guest Linda Messerklinger.

Abbiamo approfondito i dettagli del progetto con il suo ideatore, Max Magaldi, che ci ha esposto genesi, aneddoti e filosofia dell’iniziativa.

Innanzitutto, com’è nata la “tua” poetronica, che cos’è e quando e come è sorta l’idea che ha condotto alla sua creazione?

Inizialmente, l’intento era quello di dare una casa più grande e accogliente ad Atti Impuri, il collettivo che organizza la Poetry Slam a Torino – la “Poetry Slam” è una gara tra poeti contemporanei, nata negli Stati Uniti più di dieci anni fa e diffusasi recentemente in Italia, la quale  prevede, quindi, una competizione di poesia performativa tra sei autori, che si esibiscono solo attraverso la voce e senza il sostegno di alcun altro tipo di supporto, N.d.R.

Al corrente di questo progetto, ho parlato con Alessandro Burbank – tra i fautori dello stesso – e gli ho proposto di portare il movimento proprio a Off Topic. Così, abbiamo iniziato a immaginare che cosa poter affiancare a tale “duello”, e subito ci si è presentata l’idea della musica elettronica, come idonea continuazione di un’iniziativa di questo genere. La prima parte della serata, infatti, prevedrà un incontro peculiare: ogni appuntamento ospiterà un “poeta sonoro”, un musicista, anche sperimentale, che assisterà a tutto il Poetry Slam e, in seguito, sceglierà quali e quanti poeti far salire sul palco per garantire loro completa libertà di manovra e la decisione di come collaborare e mischiare le proprie caratteristiche e competenze. Nessuno saprà, dunque, quello che succederà in questi quaranta minuti di pura e svincolata creatività.

Com’è avvenuto, invece, il concepimento del nome, “poetronica”, appunto? Quali punti di contatto vi sono con il progetto di Toti?

Il nome – molto evocativo e affascinante – mi è venuto in mente operando una mera crasi tra “poesia” e “elettronica”. Solo confrontandomi con Burbank ho, poi, scoperto della sua passata coniazione: la curiosità mi ha, allora, spinto a saperne di più, constatando che la “poetronica” di Toti è alquanto vicina sia allo spirito con cui abbiamo creato il nostro progetto, sia a quello con cui Off Topic, in qualità di incubatore culturale, propone la sua personale visione. Ora, dunque, dichiariamo di ispirarci liberamente alla visionarietà del giornalista, che, già negli anni ’80, postulava la necessità della poesia di innestarsi all’interno di tutte le altre forme artistiche, parlando di “danzatronica”, “musicatronica”, “teatronica” e così via.

Linda Messerklinger

Come evolverà il format e quali novità apporterà?

La serata è pianificata, con tale programmazione, fino ad aprile, con ospiti sempre diversi. In un secondo tempo, vorremmo, però, promuovere anche incontri dedicati alla figura di Gianni Toti stesso, personalità alquanto eclettica e carismatica. L’intenzione, infatti, è quella di invitare mensilmente, a partire da gennaio 2019, esponenti dell’associazione sorta in suo nome, al fine di approfondire e divulgare la poetica e l’attività del suddetto.

Ancora, quale obiettivo si propone “poetronica”? Qual è la vostra mission e quale innovazione ha intenzione di introdurre nella scena culturale?

Lo scopo è duplice: in primo luogo, desideriamo coniugare ciò che è generalmente percepito come espediente di divertimento e intrattenimento – la musica elettronica – a riferimenti culturali che possano arricchire – prima, dopo e durante – l’esperienza stessa del ballo, cercando di immettere contenuti di questa sorta anche dove tendenzialmente non se ne trovano. L’auspicio è, poi, quello di acuire le potenzialità di Off Topic, contenitore attivo, e non passivo, di elementi intellettuali, uno “shacker” che trae più spunti differenti per dare luogo a un risultato sempre nuovo e originale. Una cooperazione tra persone e idee particolarmente feconda e coinvolgente.

Infine, come hanno reagito gli artisti coinvolti e qual è stato, invece, il loro contributo al progetto?

I primi sei poeti interessati si sono rivelati molto entusiasti, perché avranno la possibilità non solo di esibirsi in ciò che sanno fare, ma anche di cooperare con altri musicisti in un territorio a loro meno noto e piuttosto stimolante, interagendo con altri musicisti e performer. L’apporto fondamentale è stato la totale apertura: tutti gli artisti si sono mostrati pronti a “rischiare”, a fuoriuscire dai compartimenti stagni e canonici propri del panorama attuale. Noi, invece, desideriamo unire tutti questi aspetti – la danza, la musica, le performance –, sovrapponendo la poeticità a ciascuno di essi: proprio come immaginava Gianni Toti.

Corgiat