Una giornata di beach rugby e musica per ricordare un giovane rugbista e musicista. Il racconto della terza edizione del Rugby Jam che si è tenuta l’11 agosto a Roccalumera (Messina). Musica, sport e un’amicizia che va oltre qualsiasi barriera, temporale ma anche fisica.
_di Cristina Maccarrone
Rugby Jam – Terzo Tempo per PippoPeppe, quest’anno svoltosi l’11 agosto 2018, è nato per ricordare ma soprattutto festeggiare Giuseppe Mastroeni, rugbista e batterista degli Uaripat, morto nel 2016, ma è anche molto altro.
Innanzitutto, una giornata organizzata dall’Associazione 23 (composta da amici di Giuseppe), con la collaborazione dei Briganti Rugby Librino, che da 3 anni a questa parte – la prima edizione si è tenuta il 13 agosto 2016 – ogni estate fa incontrare chi ama il beach rugby e la musica live sulla spiaggia di Roccalumera (30 km da Messina).
Una formula che, come il nome stesso suggerisce, piace e funziona: di anno in anno aumenta l’interesse degli abitanti della riviera jonica e dei turisti verso il beach rugby, sport che in provincia di Messina è meno diffuso del calcio o del beach volley, ma che sta conquistando sempre più spazio.
Ma non solo: sono sempre più coloro che da Messina stessa, Catania, ma anche altre parti dalla Sicilia restano fino a tarda notte a cantare e ballare con la musica dal vivo direttamente in spiaggia.
La spiaggia è l’ambiente ideale per Rugby Jam: si inizia nella zona di fronte al Torrente Sciglio la mattina alle 10 e si prosegue fino al pomeriggio inoltrato, tra il torneo di rugby maschile, quello femminile, partite extra e attività varie per il pubblico e anche per i bambini. Quest’anno ad arricchire il programma si è tenuto il laboratorio drum circle, a cura di Romina Pincha, che ha coinvolto circa una ventina di bambini disposti in cerchio, alle prese con percussioni e tamburi di vario genere per divertirsi seguendo il flusso del ritmo.
Una giornata che quest’anno oltre a essere piena di attività, ha visto anche la partecipazione di un pubblico davvero numeroso. Bastava alzare, anche solo per un attimo, lo sguardo dalla palla ovale per vedere nei dintorni, in riva al mare, a bordo campo o sul muretto del lungomare, tante persone coinvolte e partecipi. Segno evidente che l’evento sta diventando sempre più un appuntamento fisso per la riviera jonica.
Appuntamento fisso che ha il clou nella seconda parte della giornata, quando si mette da parte la voglia di placcare e fare meta e la si “sostituisce” con quella di saltare, pogare, cantare, fare festa. Che è poi l’obiettivo principale di quest’evento, come dice il claim stesso: Terzo tempo per PippoPeppe. E se conoscete poco il rugby, è presto detto: il terzo tempo arriva subito dopo la partita ed è il momento in cui si dimentica l’agonismo e si brinda tutti insieme, facendo baldoria.
Un terzo tempo che a Rugby Jam ha visto alternarsi sul palco 3 band, per un totale di 16 musicisti e oltre 4 ore di musica fino alle 2.30 di notte. Oltre ai Canterini della Riviera Jonica Melino Romolo, presenza ormai fissa di ogni edizione, a suonare ci sono stati i Jacarànda – Piccola orchestra musicale dell’Etna e i Basiliscus P. a fare da opening ai romani Beer Brodaz.
Diversi i generi musicali per venire incontro alle esigenze di un pubblico vasto e variegato. I Canterini hanno portato in scena il folklore e le sonorità siciliane che contrassegnano quella musica popolare che è unica nel suo genere. I Jacarànda, band diretta da Puccio Castrogiovanni, storico componente dei Lautari (gruppo folk catanese che calca le scene da oltre 30 anni) hanno fatto scatenare il pubblico grazie a un programma musicale originale di canzoni siciliane contemporanee.
La musica regionale ha poi ceduto il passo al rock progressive, indie e psichedelico dei Basiliscus P., band molto nota a Messina e che di recente ha conquistato un riconoscimento prestigioso come l’Arezzo Wave Band 2018 Sicilia.
A chiudere la serata, suonando per oltre un’ora, è stata poi la band guest star: i Beer Brodaz. Sul palco del Rugby Jam hanno portato freschezza, allegria e voglia di “fare casino” con i testi portavoci di luci e ombre della loro generazione.
Nel 2017 il loro tour li ha portati da Nord a Sud e sempre nello stesso anno, hanno scritto un pezzo in collaborazione con la pagina Facebook “Delinquenti prestati al mondo della palla ovale”. Non è un caso, dunque, che siano venuti a suonare a Roccalumera, cosa che per altro volevano fare già nell’edizione dello scorso anno, come hanno dichiarato a Rugby Jam: “La nostra discografia ruota intorno all’amicizia e il rugby è uno sport che per sua natura instaura dei rapporti indelebili in campo e fuori”.
Rugby Jam è anche beneficenza: grazie al crowdfunding su Produzioni dal Basso sono stati raccolti oltre 1400 euro e questi soldi più il ricavato dalla vendita di gadget, magliette e tanto altro hanno portato, così come gli altri anni, a donare 3 mila euro (1500 ciascuno) ai Briganti Librino di Catania, squadra in cui militava Peppe e da anni impegnati nel quartiere catanese per promuovere attraverso lo sport la cultura della legalità, e alla onlus Salus d’Agostino che aiuta i pazienti oncologici nell’ospedale di Taormina.
Appuntamento con la prossima edizione di Rugby Jam nell’agosto 2019. Chi volesse restare in contatto può seguire il sito, la pagina Facebook e l’account Instagram.
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Gallery a cura di Giuseppe Picciotto