Agenda del teatro torinese di maggio

Un mese di idee fresche prima della calda estate. Per gli amanti del teatro, per chi vuole avvicinarsi a questo mondo ma non sa da dove partire, per il pubblico storico e per quello dei giovani. Torna la rubrica mensile che scova e racconta tutti gli spettacoli in scena a maggio nei teatri di Torino.


_di Elena Fassio

Dopo un aprile ricco di prime nazionali e di registi giovani, continua il percorso del teatro Stabile alla ricerca del giusto mix tra tradizione e innovazione, con un finale esplosivo prima della pausa estiva.

Al teatro Carignano, diventato da pochi giorni il primo teatro green d’Italia avendo istallato sensori che riducono del 23% le emissioni di CO2, dall’8 al 13 maggio sarà in scena Ifigenia, liberata, in cui il regista Carmelo Rifici racconta la storia della figlia di Agamennone e Clitemnestra come il nocciolo di una vicenda più grande, più complessa, più stratificata nei secoli e nella cultura.   

In questo caso la virgola del titolo assume una fortissima valenza, dividendo idealmente due mondi: quello della protagonista destinata al sacrificio e quello della sua impossibilità di vivere e amare. La pièce intesse un fitto dialogo intertestuale con Eschilo, Sofocle, Nietzsche e le sacre scritture, spiegando bene come ancora oggi, in molte parti del mondo, in nome del concetto di sacrificio il male assoluto sia possibile per un’umanità che non ha imparato niente dai suoi stessi errori.

Dal 22 maggio al 10 giugno invece la stagione 2017/2018 del Carignano si chiuderà con Cuore/Tenebra, un viaggio tra De Amicis e Conrad, diretto da Gabriele Vacis.

La domanda sottesa è se una letteratura dei grandi temi sia possibile ancora oggi. La ricerca salta dal libro “Cuore, pubblicato nel 1886 e studiato nelle scuole italiane fino a pochi decenni fa, con la sua forte matrice pedagogica che celebra l’unione sociale e i valori nazionali che emergono dal Risorgimento, e “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad che scopre e insieme denuncia la barbarie del colonialismo occidentale in Africa attraverso il viaggio di un marinaio alla ricerca del misterioso Kurtz.

Come De Amicis fa raccontare ai giovani immigrati delle regioni italiane i valori dell’Italia umbertina, Vacis restituisce, filtrandolo con Conrad, un ritratto del nostro paese attraverso le narrazioni dei ragazzi giunti da ogni parte del mondo.

Paolo Graziosi

Al teatro Gobetti dal 2 al 13 maggio torna dopo il successo della passata stagione lo spettacolo che Mario Martone ha realizzato da uno dei testi più duri e realistici di Eduardo De Filippo.

Il Sindaco del rione Sanità, commedia in tre atti del grande drammaturgo napoletano, riflette la violenza e la necessità di trovare un ordine alternativo a quello legale che oggi come ieri è lo specchio del capoluogo campano. Martone ha scelto di calare il testo nella realtà di oggi, facendo interpretare il sindaco a un giovane attore, deciso nel fisico e nel gesto, per un personaggio che è ancora al centro del sistema criminale che rappresenta, che riempie quotidianamente la cronaca con il sangue di una vera e propria guerra tra giovani boss camorristi.

Dal 15 al 20 maggio invece salgono sul palco del Gobetti l’amore, la rabbia, la tristezza e il furore che pervadono Agamennone, interpretato da Paolo Graziosi, quando torna ad Argo dopo la guerra di Troia.

Il classico greco, viene in questo caso analizzato da Fabrizio Sinisi nei suoi elementi essenziali: il male compiuto non può essere cancellato, l’amore perduto non può essere riconvertito, la vita consumata rimane irrecuperabile ai vivi.

Agamennone ritorna ad Argo dopo dieci anni di guerra, ma la sua città e il suo popolo, sua moglie Clitemnestra, la vita stessa non sono più quelli che aveva lasciato. Una nostalgia simile alla violenza si è impadronita delle menti, e nel tempo è diventata ferocia. La città è in preda all’anarchia e al disordine: il paese è logorato dalla crisi e dalla fame, in un tempo tragicamente moderno, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato.

L’ultimo appuntamento di maggio al Gobetti, dal 22 al 3 giugno, è una storia torinese tratta dal racconto di Alessandro Perissinotto, Torino 1968-1978, quello che l’acqua nasconde, che ripercorre gli eventi accaduti nel capoluogo piemontese negli anni di piombo.

Sono passati cinquant’anni dal ̓68 e quaranta dalla legge Basaglia. Si narra un passato ancora molto vicino che si tinge di giallo quando un genetista di fama mondiale, in odore di premio Nobel, dopo trentacinque anni trascorsi negli Stati Uniti, torna a Torino, quella dei giorni nostri. Un uomo venuto dal passato lo riporta nel buio dei ricordi, in un mondo che non ha ancora finito di svelare i suoi segreti. Basta un nonnulla perché i misteri imprigionati per decenni escano come un soffio di vento: il bar “Angelo azzurro”, Villa Azzurra, tutto lo riporta a ripercorrere le memorie rimosse e riflettere sugli errori.

Arriva poi finalmente, il 17 e 18 maggio alle Fonderie Limone di Moncalieri, l’anteprima di TorinoDanza con Betroffenheit, lo spettacolo che coinvolge danza e teatro creato dalla ballerina e coreografa Crystal Pite e dall’attore Jonathan Young, entrambi canadesi. 

Già il titolo, dal tedesco shock, sbigottimento, racconta il trauma esistenziale che blocca e soffoca, come vissuto in prima persona da Young che ha perso la figlia e la nipote in un tragico incendio e che cerca di sviscerare in un turbinio di sensazioni visive, uditive e cognitive, in un tempo fuori dal senso comune.

Betroffenheit

Al teatro Regio arriva questo mese un grande musical: dal 4 al 9 maggio l’amatissimo Evita, che racconta l’avventurosa vita di Eva Peròn, donna di umili origini arrivata ad essere first lady dell’Argentina nel secondo dopoguerra grazie al matrimonio con Juan Domingo Peròn e già entrata nella leggenda ancora prima di morire a soli 33 anni, Grazie al suo fascino ambiguo e al suo carisma glamour e popolare.

Musical ambizioso composto dai creatori di “Jesus Christ Superstar” Tim Rice e Andrew Lloyd Webber nel 1973, Evita s’ispira alla tradizione dell’opera italiana nell’alternanza tra canto e recitativo, e trae la sua forza dall’interazione tra stili musicali diversi: rock, pop, tango, folklore spagnolo si mescolano per creare una partitura piena di tensione drammatica e di canzoni indimenticabili, come “Don’t Cry for Me Argentina” e “Another Suitcase in Another Hall”.

Dal 16 al 27 maggio saranno invece in scena le opere liriche Il segreto di Susanna, e La voix Humaine.

Ma continuiamo la nostra carrellata con il programma del teatro Colosseo, che tra i grandi nomi della musica come Ornella Vanoni, Red Canzian e Peter Bence ospiterà questo mese anche lo spettacolo del comico Maurizio Battista, Cavalli di razza, il 5 maggio alle 21.

Seguito per tutto lo show da un grande schermo che proietterà ininterrottamente immagini, Battista ripercorrerà il mondo di ieri e di oggi che ha attraversato fin dai suoi esordi: cavalli di razza sono le sue migliori performance raccolte dagli inizi della sua carriera, mentre i puledri sono una serie di nuovi momenti comici raccolti appositamente per questo spettacolo a rispecchiare le problematiche e le incoerenze della nostra società.

Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia

Terminiamo il viaggio nel mondo delle scene torinesi con i tre teatri raggruppati sotto Torinospettacoli. Il teatro Alfieri ospiterà dal 3 al 6 maggio la commedia Non mi hai più detto ti amo, con Lorella Cuccarini e le musiche di Giovanni Caccamo.

La Cuccarini interpreta una super-madre e donna perfetta, Serena, che trova la forza di mettersi in discussione per tornare a essere felice, recuperando sé stessa e il suo essere donna e rimettendo completamente in gioco l’equilibrio su cui poggia l’intera famiglia. Suo marito Giulio (un ineguagliabile Giampiero Ingrassia) inizialmente destabilizzato da questo repentino cambiamento, troverà la forza di reagire, riscoprendo finalmente il suo ruolo di genitore per troppo tempo delegato passivamente alla moglie. Anche i due figli (Tiziana e Matteo), due ragazzi di vent’anni, andranno incontro ad una crisi profonda esattamente come i loro genitori, ma quando tutto sembra portare verso la più amara delle disgregazioni familiari, ognuno riuscirà a trovare delle risorse interiori inaspettate che porteranno la famiglia a ricomporsi in un modo nuovo, più fluido e meno legato al ruolo che si pensa di dover ricoprire.

Sempre dal 3 al 6 maggio il teatro Gioiello metterà in scena Cuori scatenati, un’esilarante commedia con uno straordinario Sergio Muñiz in cui una coppia, scoppiata da anni, si incontra clandestinamente per un pericoloso ritorno di fiamma che rischia di bruciarli sul serio. Quella che doveva essere una notte di passione dall’atmosfera peccaminosa si trasforma però in una serata spassosa a causa dell’arrivo di un maldestro ladro con l’accento spagnolo.

     

Il 14 maggio tornerà invece Caveman, l’uomo delle caverne, già replicato ad aprile, il monologo comico di Rob Becker, frutto di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia, diretto e musicato da Teo Teocoli e interpretato da Maurizio Colombi, che porta in scena in modo raffinato l’eterno incontro/scontro tra uomo e donna: le manie, i difetti, i differenti modi di pensare e agire.

 

Infine, il teatro Erba l’8 e 9 maggio ospiterà Parlo italiano, una lezione di letteratura italiana condensata in poco più di un’ora e raccontata in modo alternativo.

In compagnia di uno studente svogliato e del suo appassionato insegnante corrono via sulla scena, come un treno in corsa, con un approccio talvolta sorpreso e talvolta consapevole, pagine, pensieri, variazioni e peculiarità di più di mille anni della storia della nostra lingua, secondo un iter cronologico e geografico emozionale e curioso, che strizza l’occhio ai giorni nostri.

“Parlo italiano” al Teatro Erba

Tutte le informazioni sui prezzi dei biglietti e gli orari si possono trovare sui rispettivi siti dei teatri.