Here Come the Sailors: le foto dei King Mastino al Blah Blah di Torino

Punk-rock verace con la band ligure. Tutti gli scatti fotorafici del concerto torinese ed un atipico reportage “di cuore” firmato da  uno “spezzino DOC”. 

I King Mastino vengono dalla Spezia, come me. La linea che mi unisce a loro è lunga quanto la loro storia, che con il 2018 taglia il traguardo degli 11 anni. Posso dire di aver visto il loro primissimo concerto, quando ancora ci conoscevamo solo di vista, nel lontano 2007 allo Shake Club della Spezia. Poi, oltre all’amicizia che ci lega, abbiamo collaborato anche dal punto di vista professionale: ho diretto per loro il videoclip di Everybody say c’mon, secondo estratto dal loro penultimo lavoro Sail Away, e presto ci saranno altre novità.

Così, dopo averli visti presentare in casa (alla Skaletta Rock Club della Spezia) la loro ultima fatica discografica Medusa (con il fantastico artwork dell’amico Riccardo Bucchioni) lo scorso 23 dicembre, eccoli di scena al Blah Blah di Torino, la mia città adottiva e la città della squadra del bassista e fondatore Massi (c’è solo una squadra a Torino, no?). Ci siamo visti al pomeriggio, con quell’entusiasmo di chi sembra non vedersi da una vita. Perché noi spezzini siamo così, spesso antipatici e chiusi, ma anche facilmente inclini alla festa casuale.

Questa seconda componente della spezzinità i King Mastino la trasmettono ovunque vadano e il concerto di sabato scorso ne è l’ennesima prova: 45 minuti di garage, di punk rock e di psichedelia (la svolta raggiunta con Medusa) che hanno decisamente agitato la sala piena del Blah Blah. I quattro marinai hanno alternato vecchi e nuovi brani, senza che il risultato cambiasse minimamente, con una precisione esecutiva che è da sempre marchio di fabbrica dei nostri.

Una delle cose che preferisco nella musica (e non solo) è la genuinità: i King Mastino sono molto genuini, il loro pubblico lo sa e non è un caso che da undici anni la band giri con successo per tutta l’Europa, con una costanza e una produttività disarmante. E anch’io mi sento orgoglioso di fare in qualche modo parte della loro storia.

Galleria a cura di Omar Bovenzi