Dall’Eternit al Premio per la Virtù civile: il riscatto di Casale Monferrato

Quando il trauma diventa esperienza di rilancio e positività nascono grandi progetti: emblematico l’esempio di Casale Monferrato con il Festival della Virtù Civica-Premio Minazzi. 

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_di Silvia Ferrannini
Esperienza collettiva ed individuale s’incontrano in un unico grande proposito di solidarietà e complementarità nel Festival della Virtù Civica a Casale Monferrato: la manifestazione, nata da un’idea del Comitato organizzatore del Premio “Luisa Minazzi- Ambientalista dell’anno”, offre un’immagine unica di zelo disinteressato, prodigalità verso il prossimo e l’ambiente, fiducia nella legalità: basti consultare il ricco calendario di eventi e incontri in programma dal 23 novembre al 5 dicembre, tenendo a mente che sarà venerdì 1 dicembre 2017 che si avrà il momento centrale del Festival, con l’assegnazione del Premio Minazzi (qui il programma).
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Oggi si parla di virtù civica con timidezza e scrupolo, talora con secco disincanto: se nel discorso pubblico e mediatico questi valori hanno poca voce, Casale Monferrato si mette a disposizione degli otto candidati al Premio per permettere loro di raccontare le proprie esperienze di coraggio, lungimiranza e generosità.
I candidati (le cui votazioni si sono concluse nella giornata del 19 novembre) sono: Antonello Brunetti di Castelnuovo Scrivia, il cui impegno è rivolto alla mobilitazione contro il Terzo Valico; Isabella Conti il sindaco anticemento di San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna; Cristina Gerardis impegnata come avvocato dello Stato contro lo smaltimento illecito di rifiuti nella discarica di Bussi (Pe); il GOEL gruppo di imprese etiche operanti in Calabria; il giornalista del programma di RaiTre “I dieci comandamenti” Domenico Iannacone; la mamma green blogger Linda Maggiori; il Manzella Quartet, un gruppo di musicisti che utilizza materiali di riciclo; Don Marco Ricci, in prima linea nella Terra dei Fuochi.
Accanto a loro, più di trenta ospiti, tra docenti universitari, rappresentanti di enti locali e associazioni, imprenditori, professionisti, giornalisti, artisti e comuni cittadini, che si distinguono per la loro attenzione all’ambiente e al prossimo.
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“Con il Festival della Virtù Civica – raccontano gli esponenti del Comitato organizzatore – vogliamo iniziare una ricerca proprio intorno all’Italia che sceglie di donare alla collettività una parte, spesso nemmeno troppo piccola, del proprio tempo e delle proprie competenze per accorciare la filiera del cambiamento e incidere, tramite l’azione diretta, nella realtà”

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Casale Monferrato diventa luogo significativo di riscatto e resilienza dopo la vicenda Eternit, le cui conseguenze drammatiche si rispecchiano nella sorte di Luisa Minazzi, assessore alla Tutela dell’Ambiente del Comune di Casale Monferrato morta nel 2010, a 58 anni, di mesotelioma, ultima beffa per chi, come lei, aveva fatto della lotta contro la fibra killer una ragione di vita. La titolazione a Minazzi riconduce subito alla grande possibilità che rappresenta. Ecco dunque che il Comitato organizzatore del Premio promuove il Festival a Casale, spazio entro cui il trauma è stato raccolto e metabolizzato come punto di partenza verso la coesione sociale e l’abnegazione civile.

Titti Palazzetti, sindaca di Casale Monferrato, crede nella “trasformazione di un momento di sofferenza, anche molto intimo, in esperienza collettiva e rilancio di valori positivi. Valori che oggi più che mai si dimostrano fondamentali per la costruzione di un futuro etico, ecologico e sostenibile”

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Attraverso le molteplici storie che verranno raccontate nei prossimi giorni, Casale rilancia un messaggio di rigenerazione con questo Festival il cui nome potrebbe essere facilmente declinabile al plurale: nel volontariato che punta a riqualificare lo spazio pubblico, tra le famiglie che praticano con attenzione e costanza la raccolta differenziata, nella risposta all’emergenza sociale tramite le pratiche solidali del recupero di oggetti, cibo, materia si riscontra la passione che sostiene i legami di comunità e la fiducia in un futuro sostenibile.
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Casale pare dirci: riapriamo un discorso sulla solidarietà. Le parole giuste si ricavano dalla nostra quotidianità e dalla forza del bene collettivo.