Nella serie di lavori di Davide Trabucco, tutti in formato quadrato, due immagini appartenenti a contesti discordi ma assonanti per forma e struttura confluiscono tra di loro, trovando un punto di incontro.
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_di Miriam Corona
Che siano opere d’arte, edifici architettonici o pubblicità, le immagini di Davide Trabucco combaciano in modo impressionante, grazie soprattutto alla capacità visionaria dell’artista e alla sua attitudine nel conferire uno sguardo interpretativo di ciò che lo circonda. Le immagini, che trasmettono un forte senso dinamico per la loro distribuzione su una linea trasversale, si discostano dalla percezione fin troppo diffusa con la quale l’arte viene percepita oggi, interpretata quasi esclusivamente per i suoi contenuti concettuali più che per gli aspetti formali con i quali viene proposta.
È così che antiche sculture greche si fondono con modelli patinati, i grandi architetti del ‘900 come Le Corbusier e Fran Lloyd Wright incontrano Caspar David Friedrich, Marina Abramovic siede con Marcel Duchamp durante “The Artist is Present”. Tutto il lavoro creativo intrapreso da Trabucco dunque è derivativo, basato su ciò che esiste già e sulle forme archetipe, un concetto che cerca di catturare con questa serie.
La serie completa si può trovare qui: http://conformi.tumblr.com/

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Andrea Mantegna, Camera degli Sposi, Castello di San Giorgio, Mantova, 1465-1474

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Julian Wasser, Duchamp Playing Chess with a Nude (Eve Babitz), Pasadena Art Museum, 1963

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Edouard Manet, Un bar aux Folies-Bergères, Courtauld Gallery, London, 1881-1882

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René Magritte, The banquet, 1958

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Circo Massimo, 1st century BC, Roma

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Francesc Català Roca, Elephant Slide, Girona, Spain, 1975

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Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-1035

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Johann Friedrich Julius Schmidt, Model of the Moon, Field Columbian Museum, Chicago, 1898

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Michelangelo Buonarroti, Centauromachia, 1492

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Mano de Dios, Estadio Azteca, Mexico City, 22 June 1986