Pj Harvey al Poble Espanyol di Barcellona, una città affamata di vita

Scossa dall’attentato di giovedì scorso, Barcellona cerca di rialzare la testa: il live di Pj Harvey al Poble Espanyol sarà per questo ancora più sentito.

di Roberta D’Orazio – Già qualche mese fa PJ Harvey aveva incantato il pubblico di Barcellona dalla sala del CCCB, il Centro di Cultura Contemporanea della capitale catalana, con una lettura intensa e vibrante dei testi del suo libro, The Hollow of The Hand, un reportage del viaggio compiuto insieme al fotografo Seamus Murphy tra Kosovo, Afghanistan e Washington DC.

Pensai, in quella occasione, che se per una musicista del suo calibro e con la sua esperienza è facile emozionare gli ascoltatori, quando al suo canto si unisce il supporto degli arrangiamenti, non altrettanto scontato era per me scoprire che potesse fare lo stesso con il solo supporto della sua voce, su un palco nudo. Noi e lei. Ma Polly ci sorprende sempre.
E così arriviamo alla vigilia di un nuovo incontro. Mercoledì 23 agosto, la cantautrice britannica tornerà a Barcellona per un concerto in uno scenario privilegiato, quello dell’incantevole Poble Espanyol, ricostruzione meticolosa di un villaggio in cui si fondono i principali stili architettonici spagnoli.

Non posso fare a meno di pensare, di sfuggita, al fenomeno sociale “Vendo un biglietto dei Radiohead”, diffusosi in tempi recenti sui social network, in un’Italia probabilmente spaventata dall’allarmismo terroristico. Barcellona, effettivamente colpita, risponde diversamente, e non si tira indietro e sceglie di partecipare.

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