Andare e (forse) tornare da Siviglia non è mai stato così facile: con la nuova tratta aerea, Torino si sporge da un belvedere per ammirare questa città fatta di arte, storia, musica e cultura.
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_di Giorgia Bollati
Due località e un’unica tratta aerea che le unisce: Blue Air prende Caselle e ne fa uno snodo aeroportuale sempre più importante, allestendo un ponte verso la città d’arte più calda della Spagna, Siviglia. Dopo la presentazione del 9 maggio presso el Palacio De Los Marqueses de la Algaba di Siviglia della destinazione Torino, il 12 luglio è stata la capitale della colorata Andalusia ad annunciarsi nella Sala delle Colonne del Municipio del capoluogo sabaudo.
Alberto Sacco, Assessore al Turismo di Torino, si adopera per sviluppare sempre maggiori legami internazionali e stringe la mano ad Antonio Muñoz, Delegado de Hábitat Urbano, Cultura y Turismo del Ayuntamiento de Sevilla, in onore della vicinanza culturale, artistica ed enogastronomica delle due città.
I rappresentanti hanno parlato di partnership, di nuove collaborazioni in diversi ambiti, di passioni comuni ai due centri, di sport, patrimonio, conformazione geografica, dieta e gastronomia, e soprattutto di allegria, tutti tratti che si ritrovano ad entrambi i capi di questo nuovo ponte di amicizia. Il legame stabilito sancisce la volontà di condividere i valori comuni e quelli rispettivi alle due culture, nel segno di una sintonia ad ampio raggio che non può che giovare al turismo e arricchire il patrimonio di entrambe.
Dopo che a Siviglia sono stati dipinti luminosi quadri dalle tinte torinesi, in terra nostrana, con la presentazione tenutasi al Municipio, si è iniziato a esplorare l’atmosfera andalusa, con la prospettiva di organizzare eventi e congressi futuri da entrambe le parti.
Antonio Muñoz ha elencato alcuni dei motivi per cui visitare la sua città, a partire dall’ampio patrimonio artistico-monumentale, dalle 150 opere ispirate al panorama sivigliano, dal flamenco e dalla cultura musicale, dal ricco bagaglio storico, per arrivare al goloso tapeo. Siviglia è particolarmente apprezzabile, dunque, per un torinese, che qui non può che percepire quell’aria di casa data dalle biciclette degli abitanti e dal barocco imperante, ma anche dall’abitudine di tapear, corrispettivo dell’italiano aperitivo: si narra, infatti, che sia stato Alfonso X el Sabio a stabilire che insieme al vino venisse offerto del cibo, onde evitare disturbi dati dall’alcol.
Infinite sono le occasioni per assaporare i sapori della tradizione, dall’Esposizione dei dolci dei conventi, alle giornate gastronomiche della Semana Santa, o ancora durante il Callejeando Food Fest, o nel festival gastronomico-culturale Sevilla Tapas Week, ma, como ya se sabe, cardini dell’identità andalusa sono i tre mercati della città: Triana, Metrosol Parasol e Feria. Particolarmente ricco di eventi culturali sarà, poi, il 2018 che sarà costellato di festival ed esposizioni organizzati per celebrare i 400 anni dalla morte di Bartolomé Esteban Murillo, pittore di spicco del XVII secolo.
Per chiudere nella maniera più scenografica possibile la conferenza, gli addetti ai lavori hanno lasciato spazio a uno chef locale che ha preparato alcune delle specialità andaluse: Foie de pato marismas de Sevilla, con torta Inés Rosales, membrillo, manzana caramelizada y frutos rojos, Gamba roja a baja temperatura, fiambre de cola de toro y aires de manzanilla (per celebrare la primavera sevillana con il suo dìa de toros) e Cilindro de chocolate, mouse de plátano, peta ceta de frambuesas y bizcocho negro. Anno nuovo, viaggi nuovi, e una destinazione in più con tutta l’attenzione che merita: proposito, questa volta, sarà riempire i puntini lasciati da Antonio Machado intento a descrivere la plenitud di Siviglia.