L’OR-TO urbano di Eataly: la semina come percorso educativo

La storia dello storico stabilimento automobilistico di Torino si colora del verde di piantine e semini.


_di Rossella Pizzurro

E’ tempo di semina e Eataly fa la sua parte seminando sul prolifico terreno dell’aggregazione sociale e lo fa con il Patrocinio del Comune di Torino, del supporto della Circoscrizione 8 – Nizza Millefonti e dell’Associazione Orti Alti.

La semina ha avuto luogo fisicamente questa mattina sul soleggiato piazzale che guarda all’ingresso di Eataly Lingotto. I semi sono passati di mano in mano, da quelle piccole e frettolose di bimbi ancora in età d’asilo a quelle allegre ma più consapevoli delle scuole elementari, tutti nei loro grembiulini azzurri, per approdare tra i palmi vissuti e sapienti dei volontari del quartiere.

La semina però è iniziata su un piano ideale ben prima quando da un’idea di Fabrizio Cardamone di Eataly, ideatore del progetto, è approdata tra le costruttive mani di Emanuela Saporito ed Elena Carmagnani, ideatrici e fondatrici dell’Associazione Orti Alti, la cui mission è la riconversione di spazi urbani in luoghi di socialità collettiva e in aree di produzione alimentare.

«Un momento didattico in cui poter fare scoprire ai più giovani l’importanza della filiera corta»

La Circoscrizione 8 si è messa a disposizione per l’individuazione di tutte le associazioni di quartiere da quelle dei condomini, alle bocciofile, passando per i ragazzi del collegio universitario del Camplus Lingotto, coinvolgendo scuole, raggiungendo i volontari dell’Ugi che si divideranno il compito della supervisione dei piccoli orti fino al 31 Luglio. Data in cui le piantine continueranno a vivere sottoforma di Or-To diffuso, venendo suddivise tra i volontari.

Un ottimo esempio di socialità collettiva assolutamente trasversale in grado di coinvolgere persone più grandi, che possono mettere a disposizione il loro bagaglio di conoscenze e i più giovani che di tali conoscenze possono fare tesoro.
Un bel momento didattico in cui poter fare scoprire ai più giovani l’importanza della filiera corta e far riscoprire ai più grandi capacità forse sopite.

«La semina diventa meravigliosa parabola educativa all’esercizio di pazienza e determinazione»

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Un vecchio adagio contadino dice che “la terra è bassa”, intendendo con questo la fatica che ogni raccolto porta in . In quest’ottica forse è bene far scoprire alle nuove generazioni la cura che ogni piccola pianta, ogni seme richiede e la gratificazione che succede alla consapevolezza di essere parte di quella crescita. Perchè il seme diventi frutto richiede il suo tempo, dedizione e lavoro costante. In quest’ottica la semina diventa meravigliosa parabola educativa all’esercizio di pazienza e determinazione.

Sotto un caldo sole d’aprile oggi, a Torino, si è seminato, e lo si è fatto tutti insieme: contadini e studenti, bambini ed adulti e tutti ci si è scambiati informazioni, chicche agricole o solo un saluto. Lo si è fatto sotto gli occhi sorridenti dell’Assessore alla Cultura per la Città di Torino, Francesca Leon che si è detta felice di quest’iniziativa dall’alto valore aggregativo ed educativo. Rimarcandolo ulteriormente quando, mani nella terra, si è data alla semina insieme ai bambini delle scuole. “Oggi diventiamo tutti contadini”, aveva detto poc’anzi.

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Da sinistra a destra: assessore alla cultura: Francesca Leon; in mezzo: Fabrizio Cardamone Eataly; microfono in mano: Davide Ricca, Presidente circoscrizione 8.