Sei pronto per il Grand Rodeo di Pasqua e Pasquetta al Ranch di Moncalieri?

Due giorni di “pace e amore” ma anche di cibo e musica: il Grand Rodeo di Moncalieri è la risposta definitiva ai tuoi dubbi su cosa fare durante il ponte festivo di metà aprile.

_di Lorenzo Giannetti

Una delle grosse novità di quest’anno sarà che la musica non si fermerà per 34 ore di fila… il primo after al Grand Rodeo: benvenuto Primo Amore, disco cosmic afro house e si vola! Segnate in agenda: 16 e 17 aprile. Ingresso gratuito! Clicca qui per la pagina Facebook dell’evento e qui per capire come raggiungere la location.

Abbiamo chiesto ad Alessandro Gambo – tra gli organizzatori di questa Woodstock in bilico tra grigliate ed elettronica – di raccontarci cosa vuol dire organizzare un evento del genere e tirar fuori qualche aneddoto “da leccarsi le dita”.

Ormai una tradizione, un cult: qual è il primissimo ricordo che avete del Gran Rodeo di Pasquetta?

“Caricare la macchina con il soundsystem al mattino presto senza aver dormito, andare alla location attaccando nei punti nevralgici del percorso una mucca di carta… la dritta per arrivare alla festa (ai tempi illegale) era “segui la mucca”.
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Location suggestiva ma logistica più complicata del solito: un aneddoto curioso/bizzarro che vi è capitato durante l’organizzazione del GR.
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“Beh… aspettavamo  un gruppo americano ( i Gato Loco) che avrebbero dovuto suonare nel prato… un ensamble di nove elementi che suona psycho-mambo… sono arrivati con otto ore di ritardo, volevano suonare lo stesso ma la musica “dance” era già iniziata… non è stato facile gestire i clubbers che volevano ballare e il gruppo che voleva suonare… alla fine li ho fatti ubriacare e si sono messi a ballare pure loro. tutto risolto, mai grossi problemi, solo grandi sbattimenti.”
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Musica: come vi gestite le “millemila” ora di set? E’ una specie di all-star-game?

“Sì, essendo che il party nasce dalla mia festa di compleanno ho sempre cercato di invitare tutti gli amici a mettere musica, si suona un’ora a testa. La bellezza di tutto questo è la spontaneità con cui il party ha preso forma e si è ingrandito a dismisura, tutti vogliono suonare al Grand Rodeo (quasi tutti… ahahah!) ed io cerco di dare spazio agli amici, alle nuove leve e ai capisaldi della torino che suona.
Quest’anno saranno quasi 40 ore di musica no stop, per la prima volta avremo anche l’after tra domenica e lunedì.”
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La canzone che non può assolutamente mancare al GR.

“Sono un paio… sicuramente un pezzo che mette sempre Yaya di cui non ricordo il titolo, un pezzo country-western che letteralmente tira giù tutto. E poi il pezzo con cui chiudo da 17 anni… The Sound Of Violence dei Cassius… When the sun goes down.”
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Menù: in base alla vostra esperienza, come si mangia al Gran Rodeo?
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“Io sono vegetariano e quindi da un po di anni mi sto preoccupando affinché anche “noi” possiamo godere della magica griglia di Walterone (il cuoco grigliatore). Rispettando la tradizione puoi farti anche la tua griglia con il tuo BBQ e portarti da bere. E’ una festa e ognuno è bene che se la viva come vuole, l’importante è non creare problemi rispettando il prato, le altre persone e se vuoi anche te stesso. Comunque ogni anno facciamo circa 300 coperti… diciamo che si mangia bene!”
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Inoltre, in attesa di ritrovarci ubriachi e felici nell’oasi di pace del Ranch abbiamo chiesto a (quasi) tutti i dj coinvolti di farci sentire la traccia che secondo loro non può mancare al Grand Rodeo. Cliccate play sul link e preparatevi per la scampagnata di Pasqua e Pasquetta. 

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Alessandro Nigro & Andrea Vietti – https://youtu.be/D0nltydkI_U
“Ci piace sperimentare pur non dimenticando il passato, proprio come fa Mall Grab in questa traccia campionata dalla storica “Got to be real” del 1978.”
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“Questa traccia fa parte di un bel periodo della mia vita. il periodo caldo “Valsusino” … 2 casse, un generatore e un capannone o un hotel abbandonato… ed era un bel festone!”
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“Durante gli anni 90 furono due le principali ondate massive di musica elettronica in europa: il suono techno/trance dei club del nord ed il suono industriale ed acido dei rave illegali che prendevano vita all’interno dei capannoni di fabbriche abbandonate; questo disco rilasciato ad inizio 2017 ci ricorda in veste “ibrida”esattamente cosa accadeva 20 anni fa”

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Il vocal si ripete e cresce come un rito in una tribù e la parte musicale ne descrive perfettamente l’ambiente.
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“YO!”
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“La metto perché ci sta”
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“All’appello Lee Renacre (Aka 100HZ) che ha rimescolato sonorità differenti spaziando tra Electro Acid , Cori Gospel e Space Sound in una movimentata e frenetica struttura techno!”
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“Collaborazione torinese per un treno techno che arriva fino in Brasile dove viene pubblicata sulla label Cerebelo Records”
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“Tra sperimentazioni Live e dj set, techno con influenze Detroit senza dimenticarsi di Berlino”
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“Groovy , deep e bella veloce”

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“Out with old, in with the bold”
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“La conoscete?”
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“In questa traccia c’è tutto: il titolo è legato a Torino, il vocal che spacca e la linea di basso analogica. Serve altro per far saltare la pista?”
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“A Man Called Adam – I Am , Is The Way (Untitled Mix)  Anno 1993 Etichetta Other …..  Uno dei miei dischi preferiti , usato e strausato, fa sempre la sua sporca figura! Loop ipnotico , hi-hat in levare , e bassone fanno di questa traccia una vera mina!”
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“Ovviamente è una delle mie preferite e la reputo adatta a un open air”

“Ci autoreferenziamo :)”
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“È il mio disco preferito del 2016”
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“Harmony , rhythm and a little bit of acid. This is the right recipe”
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“Ci sono momenti in cui è consigliabile respirare profondamente e concentrare il pensiero in un unico punto…”
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“Support your loca underground scene”
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“Palazzi nei prati.”
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“Repetition is a form of change.”
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“Questa track è stata scritta e composta da mio padre Ligali Ali Amidou nel 1982 nell’album Reflection ancora prima che io nascessi e nonostante tutti questi anni viene ancora suonata nel clubs”
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“Come dicevamo prima è il pezzo che ogni anno chiude il Grand Rodeo… when the sun goes down”