Cinque canzoni per tirarsi su il morale con Micah P. Hinson

Radar Concerti riporta in Italia il cantautore americano per 6 date ad aprile. Accendiamo la pipa, ci versiamo un shot di whiskey e riascoltiamo alcune delle perle della discografia di Micah P. Hinson. 

_di Davide Agazzi

Ormai abbiamo cominciato a conoscerlo bene. È difficile infatti che Micah P. Hinson, il menestrello di Memphis dall’animo tormentato e dallo sguardo malinconico, si dimentichi di passare dall’Italia durante le sue tournèe. E non poteva essere diversamente per uno degli appuntamenti più importanti della sua carriera: il decennale di uno di un disco fondamentale come “Micah P. Hinson and the Opera Circuit”, del 2006, con il quale il giovane cantautore trovò la propria consacrazione anche fuori dal Texas.
Il suo ritorno nel Bel Paese è quindi un ottimo pretesto per rispolverare quel piccolo capolavoro discografico che ci aveva fatto sorridere e ci aveva messo addosso anche una tristezza infinita. Per chi ancora non lo conoscesse, è tempo invece di recuperare le lacune, ma è bene essere avvisati: quando Micah sale sul palco non c’è molto spazio per i sorrisi.

Prima di essere un cantautore, prima di essere un cantante folk, prima di essere un depresso, un drogato o semplicemente uno un po’ sfigato, Micah P. Hinson è sempre stato un vero outsider. “Uno nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo”, come avrà pensato nel giorno di quel suo famoso incidente in Spagna, nel 2011, dal quale è uscito vivo per un mezzo miracolo. Uno insomma che riesce sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno.

The same old shit

Tra le canzoni più apprezzate di Micah P.Hinson, non può mancare “Beneath The Rose”: se una sera avete voglia di stare soli a casa, guardando fuori la pioggia che batte sui tetti delle macchine e magari sentire quel groppone che sale in gola, mentre ripensate a tutte quelle cose che avreste voluto fare e invece…, ecco questa potrebbe essere la colonna sonora ideale.

Beneath the rose

Sembra assurdo, ma questo pezzo squisitamente folk e ritmato è stato scritto da quello stesso ragazzo che ha trascorso metà della sua vita tra droghe, carcere e antidolorifici, pensando ad un modo per scappare da Abilene, “un posto che porta alla disperazione”.

Diggin a Grave

Tra le perle di una discografia che vanta già 7 album in una decina d’anni, c’è questa piccola preghiera, un tributo spirituale da parte di è cresciuto nella desolazione più totale, alla ricerca di un dio qualsiasi, che fosse una religione, una donna, la droga o l’alcol in ogni sua forma.

My god, my god

Negli anni Micah P.Hinson ha sempre dato un’immagine di sé molto scarna, quella di un cantautore abbandonato al suo sgabello, chitarra e sigaretta. In realtà la ricerca musicale di questo giovane artista è tutto fuorchè scarna: lo dimostrano gli archi, i fiati, le tante componenti che partecipano alla realizzazione di alcuni suoi pezzi. E questo è certamente uno dei suoi pezzi più barocchi di sempre. A suo modo.

It’s been so long

RADAR concerti è davvero felice di presentare:

Micah P. Hinson: 6 DATE IN ITALIA IN APRILE

10.04 – Circolo Magnolia – SEGRATE (MILANO)
11.04 – Astoria – TORINO
12.04 – Bronson – RAVENNA
13.04 – MONK CLUB – ROMA
14.04 – ZUT – FOLIGNO
15.04 – SPAZIO AEREO – VENEZIA

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