Al Circolo dei lettori tre appuntamenti per ricordare tre donne e scrittrici “indie”: libere, appassionate, indipendenti.
Dopo gli appuntamenti alla Libreria Therese, si continua a parlare di peripezie editoriali ed esistenziali nel tempio delle Lettere di via Bogino. Tre incontri per parlare di libri con chi i libri li ama, li legge e li fa; a cura di Davide Ferraris, Sara Lanfranco e Francesca Marson.
Tre scrittori che dialogano tra loro, sì, ma si fanno aiutare da spezzoni di film, brani musicali, mappe visuali, disegni dal vivo al fine di creare un affresco di vita che vada ben oltre la semplice biografia. E cosa raccontano? La vita e le opere di tre donne di primaria importanza nel panorama letterario del Novecento. Donne dotte, coraggiose, eclettiche e fuori dagli schemi: Goliarda Sapienza, Fernanda Pivano e Alda Merini.
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Venerdì 24 febbraio alle 21
Indie Night #1. GOLIARDA SAPIENZA
Elena Varvello e Rossella Milone, scrittrici
voce narrante Davide Ferraris, libraio
«Non amo la musica, i romanzi o i quadri per poi fare bella figura in società, ma per viverli solamente, senza impegno. Questa è la vera gioia dell’arte: chi non riesce a goderne è perché ascolta, legge o guarda solo per farsene un’arma di potere».
Goliarda Sapienza, di cui dicevano «Goliarda non esiste. Lei è l’esistenza».
Quando Goliarda Sapienza muore, nel 1996, non è ancora nota come scrittrice bensì come attrice, di teatro e di cinema, con Silverio Blasi, Luchino Visconti e molti altri. I suoi genitori erano Peppino Sapienza, avvocato dei poveri, e Maria Giudice, famosa sindacalista. Nasce a Catania ma si trasferisce a Roma nel 1941, frequenta l’Accademia di Arte Drammatica, lavora e studia.
Conosce la povertà e la guerra. Conosce anche la clinica, la depressione, l’elettroshock e l’analisi. La scrittura diventa la sua cura. I suoi primi due romanzi pubblicati sono Lettera aperta del 1967 e Il filo di mezzogiorno del 1969. La sua forza si esprime tutta in L’arte della gioia, capolavoro pubblicato da Einaudi nel 1998. Ci mette più di 10 anni a scriverlo. Finisce anche in carcere, per furto. È il 1980. E tutto ciò che scrive fino alla sua morte non uscirà per nessuna casa editrice. È prima in Germania e Francia che viene riconosciuta come scrittrice eccellente, L’arte della gioia diventa un caso letterario. Il dibattito intorno a questo libro dura fino a giorni nostri.
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Venerdì 17 marzo alle 21
Indie Night #2. FERNANDA PIVANO
con Paolo Cognetti, scrittore e Orlando Manfredi, cantautore
voce narrante Davide Ferraris, libraio
«Mi hanno attaccata per non aver mai valutato i libri, ma io mi sono limitata ad amarli, non a valutarli: questo lavoro lo lascio ai professori». Ci ha fatto conoscere autori all’epoca sconosciuti, quelli fondamentali, della grande letteratura americana.
Fernanda Pivano, la voce italiana della nuova America
È nata a Genova nel 1917 ma è torinese d’adozione. Al D’Azeglio ha studiato con Cesare Pavese, la sua tesi di laurea è su Moby Dick. Ha tradotto l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, è stata assistente di Abbagnano. Traduce ancora: Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein, scrive saggi critici e analisi biografiche. È legata a Allen Ginsberg, William Burroughs, Jack Kerouac, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, ha suggerito la pubblicazione di David Foster Wallace, Jay McInerney, Chuck Palahnjuk, Jonathan Safran Foer, Bret Easton Ellis. Ha intervistato Bukowski. Ha incontrato Ernest Hemingway nel 1948 a Cortina; con lui instaura un intenso rapporto professionale e di amicizia. L’anno successivo sarà pubblicata la sua traduzione di Addio alle armi.
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giovedì 13 aprile alle 21
Indie Night #3. ALDA MERINI
con Paolo di Paolo, scrittore e Silvia Rocchi, disegnatrice, autrice di Ci sono notti che non accadono mai. canto a fumetti per Alda Merini (BeccoGiallo)
voce narrante Davide Ferraris, libraio
Google le ha dedicato il Doodle in occasione dell’85esimo anniversario, anche chi non la conosce posta una sua frase su Facebook e condivide un meme con una sua poesia. Tutti amano Alda Merini, ma perché? Nata il 21 marzo del 1931 cominciò a scrivere già a 15 anni.
Alda Merini, la «piccola ape furibonda» dei Navigli
Nel 1950 era nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949. Poi poesie e testi in prosa le danno la fama e a periodi di produzione intensa alterna lunghi ricoveri. Vicino all’ingresso della sua casa sui Navigli dal 2010 c’è una targa che la ricorda: Ad Alda Merini, nell’intimità dei misteri del mondo.
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Ingresso singola serata € 5 | Carta Smart € 3 | Carta Plus gratuito