[REPORT] Modern Baseball: crowdsurfing, Vans impolverate e malinconia

L’unica data italiana degli statunitensi Modern Baseball fa tappa al Circolo Magnolia di Milano, confermando l’interesse crescente del pubblico alternative italiano nei confronti della band di Philadelphia.

di Luca Cescon  –  Il live viene aperto dai Thin Lips, band female fronted compaesana dei MOBO, che grazie agli orari non proibitivi del concerto riesce ad avere un nutrito pubblico sotto il palco fin dalle prime note. Il loro sound è un mix di punk rock ed emo, in perfetto stile con la serata. La voce della cantante e chitarrista Chrissy sorregge da sola il peso del set dei Thin Lips, che scorre senza intoppi, ricevendo un divertito consenso dal pubblico. Le sonorità virano più sul rock alla Polar Bear Club con i The Superweaks, band che tra l’altro ha in condivisione con i Thin Lips il batterista Michael. I cinque, anch’essi di Philadelphia, portano sul palco l’unione tra The Flaltliners e Four Year Strong, con un risultato orecchiabile e mai banale.

Dopo un breve cambio palco, arriva finalmente il turno dei Modern Baseball. Orfani del cantante, nonché figura carismatica della band, che per motivi di salute non ha potuto partecipare al tour, i MOBO delegano i compiti canori all’ottimo chitarrista Jake Ewald.  Il concerto non perde d’intensità, grazie soprattutto alla simpatia e alla capacità di far divertire il pubblico, arti nelle quali i ragazzi divenuti famosi con “The Weekend” e “Your Graduation” sono campioni.

Tra una girandola di featuring con i membri delle band spalla e un paio di tracce del progetto solista “Slaughter Beach, Dog” proprio di Jake, il live infiamma il Magnolia e la domenica sera milanese.  Crowdsurfing e pubblico senza voce sulle tracce del nuovo “Holy Ghost” e sui classici che hanno imposto i MOBO tra i newcomer più interessanti del panorama emo/indie internazionale.  Ancora una volta No Reason Booking centra l’obiettivo di riuscire a portare band di peso in Italia, senza dimenticare la sua vena “underground”. 

Gallery a cura di Jessica Tee

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