La mafia uccide solo d’estate: le domande scomode di un bambino

Un bilancio della serie-evento tratta dall’omonimo film diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto in arte Pif e andata in onda su Rai Uno.

di Luigi Affabile  –  Un cielo azzurro e una Palermo bagnata dal mare. Detta così, sembra che stia parlando di un quadro, ricco di luminosi colori. Quel cielo sorridente e quella città siciliana invasa dal sole, sono le prime immagini e anche sigla della fiction La mafia uccide solo d’estate, diretta da Luca Ribuoli e trasmessa su Rai uno dal novembre 2016. 

A tre anni di distanza dal successo del film, Pif è tornato con una serie tv ispirata proprio alla pellicola che gli regalò il David di Donatello come migliore regista esordiente. Il regista siciliano fa di nuovo centro e con quel suo modo simpatico e delicato di raccontare la mafia ha conquistato ancora una volta il pubblico. La regia è fresca e spontanea: si raccontano le vicende di una famiglia della Palermo degli anni settanta. Il protagonista questa volta è il piccolo Salvatore Giammarresi, interpretato dalla rivelazione Edoardo Buscetta. Con la sua timidezza e la sua curiosità ci guida in quegli anni difficili che hanno caratterizzato la Sicilia e l’Italia. Oltre a Salvatore, la famiglia Giammarresi è composta dal papà Lorenzo (uno straordinario Claudio Gioè) un uomo onesto e tranquillo che lavora all’anagrafe di Palermo, la mamma Pia (una bravissima Anna Foglietta) nei panni di una maestra precaria ed infine la sorella Angela (Angela Curri) una ragazza ribelle e stralunata.

Foto Fabio Cimaglia/ LaPresse19-09-2014 RomaPoliticaAtrejus 2014Nella foto PifPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse19-09-2014 Rome (Italy)PoliticAtrejus 2014In the photo Pif
Foto Fabio Cimaglia/ LaPresse19-09-2014 RomaPoliticaAtrejus 2014Nella foto PifPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse19-09-2014 Rome (Italy)PoliticAtrejus 2014In the photo Pif

Un’ingenuità commovente? Come nel film, anche queste sei puntate vengono raccontate dalla voce narrante di Pif. Con il suo racconto, Salvatore – che ha come obiettivo quello di conquistare la compagna di scuola Alice (rieccolo, quel sottotesto sentimentale caro a Pif) – ci porta negli anni in cui se un uomo veniva ucciso per strada, era una questione di “femmene”. Già, perchè in quel periodo, la mafia era così sconosciuta eppure così vicina alla vita dei cittadini. Un nervo scoperto che si preferiva ignorare e nascondere sotto il sottile velo dell’indifferenza. La purezza di Salvatore si scontra contro quel male che circondava la sua città e non solo. E così, tutto a un tratto, il mondo incantato che prima pensava di conoscere gli riserva un’amara delusione. Tutti i suoi dubbi, perplessità, turbamenti si trovano di fronte a un qualcosa di fin troppo grande per lui. Una realtà che forse non immaginava, ma che cambierà la sua vita in un modo del tutto inaspettato.

Il merito del successo di questa fiction va sicuramente a Pif, che oramai non è più una rivelazione. La regia semplice ma non banale, le musiche delicate e il sorprendente cast, chiudono il cerchio di questa serie originale e trasparente. “La mafia uccide solo d’estate” è una storia civile, morale. Durante il racconto, ci vengono presentate grandi figure che hanno combattuto la mafia sacrificando la propria vita, come il giornalista Mario Francese e il poliziotto Boris Giuliano. Ma Pif ci mostra anche la storia più antica, la più autentica, quella del bene contro il male, la luce contro l’oscurità.

L’indignazione però non deve scemare con la fine della stagione. I fatti affrontati, purtroppo, non sono poi così lontano dalla realtà che viviamo ai giorni nostri. La cosa più crudele, infatti, è proprio quella di rivedere una società che a distanza di molti anni, non è tanto diversa da quella attuale. Ma se questo può scoraggiare, l’onestà della famiglia Giammarresi è la lanterna sul sentiero buio, il ruggito dell’anima che rifiuta il compromesso. Perché forse dopotutto, il messaggio più importante di questa storia è racchiuso nelle parole del nonno Tore al piccolo Lorenzo. Schiena dritta, sempre!