Chi suona, che giorno, dove e a che ora? Tutte le info per arrivare preparati alla maratona a base di black music del Jazz:Re:Found.
Il set del leggendario Grandmaster Flash, il fuoriclasse della batteria Tony Allen, il groove raffinato di Mr. Scruff. Annullato il concerto dei De La Soul ma subentra il rap all’amatriciana del Colle Der Fomento e il guru del vinile Gilles Peterson: alla scoperta della nuova edizione del festival all’insegna della contaminazione tra jazz, elettronica e hip hop.
Un festival unico in Italia, per atmosfera e cast artistico. Dopo il grande successo della scorsa edizione, Jazz:Re:Found torna anche quest’anno a Torino dal 7 all’11 dicembre.
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Alla scoperta dell’edizione 2016:
GIORNATE, LOCATION E ORARI
DAY 1: INCIPIT TRA CIRCOLO DEI LETTORI, SPAZIO211 E SPAZIO DORA
DAY 2: GROOVE DI CLASSE AL CAP10100
DAY 3: VENERDÌ TRA RAP E SUGGESTIONI ESOTICHE
DAY 4: LA GIORNATA CLOU IN 4 LOCATION DIFFERENTI
DAY 5: IL CLOSING PARTY
La scelta di creare un festival con una forte identità, con la capacità di abbattere steccati e di ragionare in modo critico sulle mille derivazioni del ceppo originario della musica black si sta dimostrando vincente, ogni anno sempre di più – anche adesso col trasferimento a Torino (a partire dalla scorsa edizione) dopo le prime annate spese a Vercelli.
I PIONIERI
Grandmaster Flash, la leggenda di New York e, tra le mille cose, l’ispiratore di “The Get Down”, la serie diretta da Baz Luhrmann che è stata uno degli eventi televisivi dell’anno.
A completare una triade di artisti che hanno fatto la storia della musica black, colui che è il più grande batterista africano di tutti i tempi, Tony Allen, uno dei padri dell’afro-beat (e uno che ha collaborato e collabora ancora oggi con gente come Damon Albarn dei Blur, Flea dei Red Hot Chili Peppers o il santone techno berlinese Moritz Von Oswald, giusto per citare solo alcuni nomi).
E poi, l’aggiunta in line up di un collettivo assolutamente leggendario, quegli Underground Resistance (incluso nell’abbonamento) che hanno fatto la storia della musica elettronica più pura, feroce, rigorosa: il collettivo di Detroit sta alla techno esattamente come i Public Enemy stanno al rap. Stessa capitale importanza, stesso impegno politico, stesso carisma. A Jazz:Re:Found 2016 arrivano col progetto Timeline, uno dei più collaudati, sabato 10 dicembre al Teatro Della Concordia: un incontro fra analogico e digitale, tra techno, house e jazz, capace di parlare veramente all’anima.
LA NU SCHOOL
Ci sono i numi tutelari ma, come sempre a Jazz:Re:Found, c’è anche la ricerca attentissima sui migliori talenti emergenti. Il jazz barricadero dei GoGo Penguin; la house multicolorata di Soichi Terada, o quella raffinatissima di Leon Vynehall; i ricami jazz-funk di Yussef Kamaal; la cultura enciclopedica e la classe nel clubbing di dj come Mr. Scruff, Volcov e Sadar Bahar, tre culti assoluti per chiunque frequenti la scena dance più qualitativa.
L’ASSE TORINO-MILANO
Lo spettro è vasto ma al tempo stesso molto, molto mirato. Così come mirate sono le collaborazioni con eroi locali come Ensi (torinese, e uno dei rapper più rispettati d’Italia) e Passenger, o la presenza di storici sodali di Jazz:Re:Found (Luca Trevisi, i Grasso Brothers: fra i più grandi collezionisti di vinile al mondo e dj di enorme bravura), o la nuova collaborazione col milanese Dude Club (diventato in pochi anni uno dei migliori club d’Europa, per la qualità della programmazione) per una curatela congiunta di alcuni spazi del festival.
John Coltrane Saved My Life: mostra-evento al Circolo dei Lettori
Il Circolo dei Lettori ospita la sezione Art&Culture del festival: mostre e conferenze per vivere l’esperienza di JRF a 360°
Dal mito di Coltrane all’immaginario militante del festival Afropunk, dal melting pot culturale del magazine Griot al DNA black della musica italiana: alla scoperta dell’altra faccia di Jazz:Re:Found.
Un percorso visivo e culturale da affiancare alla musica — Per il festival in programma a Torino a partire dal 7 dicembre 2016 non solo una line up di primo livello ma anche un vero e proprio “percorso culturale” fatto di mostre, concerti, panel dedicato ad indagare le nuove vie delle etiche ed estetiche culturali black – il tutto in un contesto prestigioso come quello del Circolo dei Lettori, un’autentica istituzione della cultura italiana.
Un progetto e un’esperienza a 360° — Un viaggio anche culturale, non solo sonoro: lavora su più dimensioni il festival Jazz:Re:Found in questa edizione 2016 che sta riscontrando, ancora a settimane dal suo inizio, grandissimi apprezzamenti tra abbonamenti polverizzati in pochi giorni, grandi eco sui social tra gli appassionati, prevendite che procedono decisamente a buon ritmo.
Merito dell’importanza degli headliner e anche dei nomi emergenti in cartellone, ovvio; ma merito evidentemente anche del fatto che il festival sia considerato come un progetto a trecentosessanta gradi fatto con cuore, passione e criterio. Un progetto dove il fulcro è la musica black: nelle sue declinazioni passate, presenti e future – dal jazz all’elettronica, dal be bop al free, dal soul al funk. Declinazioni che possono e devono fondersi fra di loro, per avere un corpo “vivo”, pulsante, assolutamente decisivo e centrale nel dibattito culturale ed estetico odierno.
Un collettivo di artisti riuniti per celebrare il gigante del jazz
L’omaggio a Coltrane — E’ con questo spirito che nasce “John Coltrane Saved My Life”: non solo una semplice mostra ma anche una articolata serie appuntamenti tra panel, performance e concerti che prenderanno possesso di uno dei luoghi più prestigiosi diTorino, il Circolo dei Lettori, nelle giornate del 7, 9 e 10 dicembre 2016. Il programma è ricchissimo: sotto la guida di Rocco Pandiani (dj, discografico, uno dei principali collezionisti ed appassionati di musica black in Italia) e Denis Longhi (direttore artistico di Jazz:Re:Found) ci sarà modo di godersi le immagini esclusive scattate dai fotografiRiccardo Schwamenthal, Roberto Cifarelli e Francesca Magnani tra suggestioni “coltraniane” e scenari futuristici, la performance live di Luca Barcellona (uno dei più grandi calligrafi al mondo), le illustrazioni di Rise Above per le parole scritte di Raffaele Costantino (uno dei principali divulgatori europei nel campo delle nuove musiche con particolare attenzione a quelle di taglio afro-black, oltre ad essere dj e producer fra i migliori d’Italia) che presenterà il suo libro Storia di una playlist. Playlist di una storia edito da Arcana, le astrazioni digitali di Luigi Ranghino e Max Loderbauer (pianista jazz di livello il primo, mago dell’elettronica già stretto collaboratore di Ricardo Villalobos il secondo) declinate in un astratto, inedito ed immaginifico omaggio a Coltrane.
FOCUS PANEL “STAY BLACK”
Sabato 10 dicembre a partire dalle ore 15.30, il panel “Stay Black” sarà un fondamentale punto d’incontro di esperienze e suggestioni, articolato in più momenti.
Una panoramica sulla black culture contemporanea — Johanne Affricot (fondatrice di GRIOT Mag), Lou Constant-Desportes (caporedattore e referente europeo di Afropunk, una “galassia” multidisciplinare che racchiude le più innovative ed esplosive tendenze stilistiche in campo africano), Francesca Magnani (che ha documentato il fenomenoAfropunk con le sue fotografie) e Federico Sardo di Noisey Italia, coordinati dal giornalistaDamir Ivic (Soundwall), proveranno a riflettere su quali siano gli spunti più fertili nelle nuove estetiche di taglio black e come essi si inseriscano – o siano dirompenti – nelle concezioni etiche e culturali dell’Occidente contemporaneo.
JOHANNE AFFRICOT PRESENTA: “DIVERSITY NEI MEDIA, NELLE ARTI E NEI FESTIVAL ITALIANI”
Johanne Affricot è la founder e creative director di GRIOT (mag) il primo blogmag italiano che esalta il tema della diversità a 360°, utilizzando un linguaggio pop e contemporaneo, ehub creativo che concepisce e sviluppa progetti legati alla creatività e alla cultura. Il blog nasce da un’esigenza personale di colmare un gap di visibilità con l’obiettivo di rappresentare le molteplici voci che caratterizzano il mondo della arti e della cultura. In occasione del panel “Stay Black” Johanne Affricot parlerà anche del documentario THE EXPATS, girato a New York nell’estate 2016.
AFROPUNK, LYFESTYLE & BLACK MUSIC
Afropunk inteviene per la prima volta in Italia. Lou Constant-Desportes, caporedattore e referente europeo di Afropunk, interverrà al panel per raccontare la nascita e l’esplosione di Afropunk, dal documentario di James Spooner, al festival newyorkese fino al recente arrivo in Europa, prima a Parigi e poi a Londra. L’intervento sarà l’occasione per riflettere sulle sfaccettature della black music, i suoi messaggi e la crescente attenzione da parte di un pubblico sempre più eterogeneo, affermandone il passaggio da cultura a lifestyle.
LO SPLENDORE DI AFROPUNK BY FRANCESCA MAGNANI
A completare il panel, il racconto in immagini della fotogiornalista italiana Francesca Magnani: con un background personale legato a letteratura e antropologia, racconta le strade di New York da quasi vent’anni (…e ha insegnato l’italiano a mezza Downtown!).
Qui presenta una serie di ritratti scattati quest’estate durante l’edizione newyorkese del festival Afropunk.
NOISEY RACCONTA IL DNA AFRICANO DELLA MUSICA ITALIANA
Federico Sardo di Noisey Italia racconterà le contaminazioni che la musica italiana ha sempre accolto dalla cultura afroamericana sin dal dopoguerra, ma soprattutto arrivando ai giorni nostri e allo sviluppo di linguaggi allo stesso tempo completamente figli di quella tradizione ma anche completamente indipendenti.
RAFFAELE COSTANTINO PRESENTA: STORIA DI UNA PLAYLIST. PLAYLIST DI UNA STORIA
Voce storica di Radio2, Raffaele Costantino è da sempre in prima linea nell’affermazione della cultura musicale afroamericana (club night re life ed afrodisia, con il progetto dj khalab, etc.). Lo ritroveremo al festival in veste di scrittore per raccontare una delle storie – o più semplicemente la colonna sonora – del suo nuovo libro, edito da Arcana, Storia di una Playlist. Playlist di una storia: quella dell’incontro tra musica elettronica e della musica afroamericana e delle contaminazioni derivate. In una parola dell’afrofuturismo. Una playlist è un atto d’amore.
Il programma completo e dettagliato è disponibile suwww.jazzrefound.it. “John Coltrane Saved My Life”: una vera e propria “avventura culturale” pronta ad accompagnare nel migliore dei modi un festival con headliner storici come De La Soul, Grandmaster Flash, Underground Resistance, Tony Allen e un grande numero di artisti affermati di grande spessore, uniti sotto la bandiera di una “blackness” felice, creativa, innovativa, per nulla museale.
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