[REPORT] Lo stile unico dei Marta sui Tubi | Lanificio 25

Tappa napoletana per i Marta sui Tubi, che al Lanificio 25 hanno presentato il loro ultimo “Lostileostile” e rispolverato anche un po’ di chicche dal passato.

Il Lanificio 25 si conferma come una delle realtà napoletane più interessanti dal punto di vista della programmazione live , e il concerto dello scorso sabato dei Marta sui Tubi ne è la prova: attaccano con “Dispari”, un pezzo del 2013, nonostante l’obiettivo della band marsalese sia quella di presentare il nuovo “Lostileostile”, uscito a tre anni di distanza dal precedente “Cinque, la luna e le spine” e presentato per la prima volta al Teatro Quirinetta di Roma lo scorso Aprile. Il pubblico di piazza Enrico De Nicola è visibilmente emozionato e tra il fervore dell’attesa e il brano di inizio, uno tra i più famosi del trio, esplode in un boato di accoglienza per i musicisti, “pronti a suonare tanto” come loro stessi promettono. Ed in effetti non tradiscono le attese, in un perfetto equilibrio tra nuovi e vecchi brani: da “Perché non pesi niente” passando per “Cenere” e “L’abbandono” e finendo con “Vorrei”, il gruppo riesce ad accontentare anche quella fetta di pubblico un po’ più adulta che, in un tuffo all’indietro nella piena adolescenza, sperava negli storici pezzi del gruppo, quelli che ai tempi ci hanno fatto sognare.

La creatività condita da una mai banale teatralità sono i tratti distintivi di Giovanni Gulino, tutto vestito di nero con il suo immancabile cappello, Carmelo Pipitone e Ivan Paolini, che forti di una voce energica e una chitarra e una batteria suonate a dovere, riescono a fare sempre dell’ottimo rock. “Vecchi a chi?” – è il modo di Giovanni Gulino di rispondere al coro impetuoso che richiede “Vecchi difetti”, celebre brano tratto da “Muscoli e dei”. Ma in questo i nostri musicisti siciliani non ci accontentano: è “Vorrei” il brano di chiusura, quello con cui salutano Napoli prima di tornare dietro le quinte, lasciando alle loro spalle un pubblico letteralmente senza voce.