Pasticceria Abrate: tra un Bicerin e un Bellini

Vi raccontiamo i posticini più interessanti dove mangiare e bere in giro per l’Italia e il mondo.

Oggi tappa a Torino per una storica roccaforte sabauda che si divide tra l’antica tradizione pasticcera e il frizzante aperitivo delle 6. 

Un rifugio tra le tranquille venature del legno di un tavolo antico, tra luci calde e mobili scuri, la Pasticceria Abrate si inserisce nella colorata ed eclettica via Po (precisamente al numero 10) come una parentesi in sospeso. Una grande sala che amplia l’originale pasticceria ottocentesca accoglie grandi e spaziosi tavoli sistemati tra credenze di inizio Novecento, per creare un ambiente semplice e informale. I vassoi e i piani di cioccolatini esposti in vetrina catturano l’occhio e invitano ad entrare per una squisitissima merenda fatta di cioccolate calde con una goduriosa nuvola di panna, cappuccini firmati Lavazza, o Bicerin (l’antica bevanda sabauda preparata con caffè, cioccolato e crema di latte che in ogni locale viene personalizzata e riproposta).

photo0jpg

Tra brioches e altre bontà zuccherose non si può resistere ad una calda pausa di metà pomeriggio e, dalle 18 in poi, l’atmosfera si fa più frizzante con un ricco e coloratissimo aperitivo servito direttamente al tavolo con piatti straripanti di tartine, assaggini di risotti, verdure trifolate, agnolotti, cucchiaiate di creme e vellutate, bruschettine e polpette. Da uno spritz a un Bellini, i giovani e brillanti camerieri di Abrate servono, a un prezzo modesto, uno dei migliori aperitivi della città, degno della tradizionale merenda sinoira. Dal 1866, quando era il fornitore ufficiale della colazione dei Principi che si formavano alla “Scuola Regia di Cavalleria”, La Pasticceria Abrate Calvi coccola i torinesi con le sue prelibatezze e oggi lo fa con un’informalità che nulla toglie alla cura necessaria a rendere il locale una delle tappe fondamentali della lunga via torinese: chapeau.