[REPORT] Viaggio nel futuro: i Calibro 35 sonorizzano Méliès e Clair al Cinema Massimo

I Calibro 35 in versione fantascientifica per sonorizzare tre capolavori del cinema muto; l’occasione è l’inaugurazione del Festival dell’Innovazione e della Scienza della città di Settimo torinese.

La Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana e il Museo Nazionale del Cinema di Torino portano la storica band milanese sul palcoscenico della sala grande del Cinema Massimo (gremita come per le occasioni eccellenti) per omaggiare la prima epoca d’oro della fantascienza cinematografica. L’era pioneristica, primo novecentesca, degli iconici viaggi fantastici di George Méliès, visionario del cinema dell’illusione e della fantascienza, ma non solo. Oltre ai due viaggi incredibili dell’illusionista parigino Voyage dans la lune (1902, 15’) e Le Voyage à travers l’impossible (1904, 20’), scopriamo Paris qui dort (1925, 35’) di René Clair, un breve film più ancorato alla realtà, ambientato in una Parigi costretta ad un sonno innaturale da un burbero scienziato – una pellicola  che arriva vent’anni dopo i primi esperimenti di Méliès, e anticipa di un paio d’anni il capolavoro della fantascienza muta, Metropolis di Fritz Lang (1927).

La scelta di tre cortometraggi, provenienti dal periodo unico e irripetibile della cinematografia muta, è, rivela Stefano Boni del Cinema Massimo durante l’introduzione, una sorta di non-scelta, una mediazione dovuta all’infinita possibilità di grandi pellicole sci-fi che avrebbero meritato il “trattamento musicale” dei Calibro 35. Ritornare ai grandi maestri del genere risolve l’impasse ed è inoltre l’occasione per gustarci questo iconico film, riscoperto e restaurato (con un lavoro incredibile di recupero e colorazione) solo nel 2011, a ben 109 anni dalla sua prima proiezione.

I Calibro 35 affondano le radici nelle colonne sonore funky e groove jazz del cinema “poliziottesco” italiano anni ’60 e ’70, ma con il loro ultimissimo lavoro. S.P.A.C.E. (Record Kicks, 2015), hanno deciso di introdurre tematiche fantascientifiche, sempre in sintonia con un fascino retrò per l’indimenticabile epoca del grande cinema di serie B italiano, piena di capolavori del kitsch – nel senso più simpatico e amabile del termine. Con S.P.A.C.E. vediamo introdotte tastiere e synth in quanto fondamenta immancabili di tanta grande produzione del periodo musicale di riferimento: sono gli anni del prog rock, del krautrock, generi che hanno influenzato enormemente anche l’immaginario cinematografico del periodo (sono d’altronde anche gli anni centrali della “space race” tra Stati Uniti ed ex Unione Sovietica, un momento d’oro per letteratura e cinema di fantascienza). S.P.A.C.E. è costruito, per stessa ammissione della band, come una colonna sonora di un film fantascientifico diretto però da Sergio Leone: difficile immaginarsi una descrizione più accattivante.

La serata funge da introduzione agli appuntamenti dell’edizione 2016 del Festival dell’Innovazione e della Scienza della città di Settimo torinese, una iniziativa che si propone di accerchiare metaforicamente Torino con eventi, laboratori ed esibizioni, dimostrando la vivacità culturale della cintura urbana torinese.

La particolare serata in bilico tra cinema e musica ci ricorda che mancano meno di due mesi ad un altro grande appuntamento che sarà ospitato dal Cinema Massimo, con la rivisitazione della colonna sonora di Twin Peaks ad opera degli Xiu Xiu. Il Museo Nazionale del Cinema è inoltre attivo negli spazi della bibliomediateca “Mario Gromo”, con retrospettive, proiezioni e indagini nei ricchi archivi dedicati al mondo dei mass media. E infine, per tutti gli amanti di musica e fantascienza segnaliamo la ricchissima programmazione del Magazzino sul Po, che tra i grandi concerti ospiterà ogni settimana il cineforum Il cinema corre sul fiume – e tra i film, presentati in lingua originale e ad ingresso gratuito, ci sarà tanta fantascienza, horror e poliziesco per soddisfare i più curiosi cinefili.