La stagione 2016/17 del Bellini di Napoli: un Teatro in carne ed ossa

La stagione teatrale del Teatro Bellini di Napoli si preannuncia multiforme e ricca di novità.

di Anna Maria Schirano  L’arte è libera per natura e può prendere strade inaspettate: perciò, oltre ai 43 spettacoli che si avvicenderanno sul palcoscenico di via Conte di Ruvo, il Teatro Bellini di Napoli mette in piedi 120 attività collaterali che si faranno spazio in un continuo di incontri tra artisti diversi, tra artisti e pubblico, tra pubblico e pubblico, tra studiosi ed allievi, in sale e spazi che convivono sotto lo stesso tetto.

Teatro Bellini

Un teatro “in carne ed ossa”, da Enzo Moscato a Kafka

I più autorevoli storici del panorama nazionale saranno ospitati nel corso di dieci incontri con le “Lezioni di Storia” organizzate da Editori Laterza; otto appuntamenti concertistici dedicati alla Musica Classica, a cura dell’Orchestra Sinfonica Napolinova, avranno luogo la domenica mattina e sette serate saranno dedicate alla Musica Contemporanea del Be Quiet, il movimento di cantautori napoletani fondato da Giovanni Block che fa parlare di sé in tutta Italia.

Il teatro, offrendo una vera e propria stagione “in carne ed ossa”, sceglie un’apertura e una chiusura che possano sintetizzare al meglio il percorso dell’intera programmazione: “Bordello di mare con città”, scritto nel 1984 da Enzo Moscato e qui portato in scena da Carlo Cerciello, inaugura un itinerario tutto volto a conferire spazio e valore alla cultura scenica partenopea, ponendosi al contempo in contrasto e analogia con lo spettacolo di chiusura “A Hunger Artist” di Kafka, dalla regia del lituano Eimuntas Nekrošiu, che sarà sul palcoscenico nell’Aprile 2017.

L’idea su cui si basa la programmazione di quest’anno è ben precisa: il teatro partenopeo non sarà relegato a puro esercizio autoreferenziale, ma vivrà in un continuo relazionarsi con realtà europee e mondali.

“La trilogia della libertà” si completa

Il progetto de “La trilogia della libertà” iniziata lo scorso anno con “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e “Arancia Meccanica” proseguirà con la messinscena de “Il giocatore” Di F. Dostoevskij, appositamente riscritto per il teatro da Vitaliano Trevisan. In questo progetto in cui romanzi diventano testi teatrali, il tema centrale resta quello della libertà dell’individuo.

Ma le tematiche rappresentate quest’anno, nonché gli interpreti e gli autori, saranno numerose e diversissime: una vera e propria lezione di teatro sarà quella di Toni Servillo in “Elvira” di Louis Jouvet, in cui il regista è ossessionato dalla ricerca della perfezione, metafora della disciplina che richiede il lavoro dell’attore. Franco Branciaroli, Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e Maurizio Donadoni saranno il quartetto di “animali da palcoscenico” che renderanno possibile la messa in scena di “Dipartita Finale”, mentre Stefano Accorsi e Marco Baliani si cimenteranno invece nell’originale “Giocatore con Orlando” sulle scene realizzate da Mimmo Palladino.

Le novità della nuova programmazione non finiscono qui: una nuova generazione di artisti, “giovani” affermati, si metteranno alla prova con il teatro classico: Filippo Dini, che affronta Čechov proponendo un modernissimo e ironico “Ivanov” , Fausto Paravidino che dirige “Souper” di Ferenc Molinàr  e Filippo Timi che torna al Bellini con “Una casa di bambola” di Ibsen. Dalla Russia, inoltre, torna Slava’s Snowshow. Il palcoscenico del teatro Bellini vedrà anche Stefano Massini, autore apprezzatissimo in Italia e all’estero, firmare la riscrittura de L’Improvvisazione di Versailles, la commedia che fu esplicitamente richiesta a Molière da Luigi XIV nel 1663. La danza contemporanea non manca all’appello, con i Carmina Burana coreografati da Mauro Astolfi per Spallbound.

Piccolo Bellini, solo di nome

Una programmazione assolutamente non piccola è quella del Piccolo Bellini. Un esperimento di quest’anno sarà quello che vedrà la messa in scena degli spettacoli secondo una nuova modalità organizzativa: uno stesso spettacolo andrà in scena per tre repliche al Teatro Bellini e quattro al Piccolo Bellini. “Frankestein ‘O Mostro”, lo spettacolo dei Posteggiatori Tristi diretti da Sara Sole Notarbartolo, farà da ponte tra le due sale. “Ci scusiamo per il disagio”, “Jesus”, “Io, mia moglie e il miracolo” e altri contribuiranno a rendere questa stagione estremamente “fertile” e ricca di incontri tra artisti provenienti da esperienze e linguaggi peculiari e diversissimi. Una stagione “in carne ed ossa” tra “animali da palcoscenico” e con le sue 260 aperture di sipario: da non perdere assolutamente.

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