[REPORT] Motocultor: metal e sidro di mele nel cuore della Bretagna

Non è un raduno per motociclisti ma giubbotti di pelle, tatuaggi e barbe lunghe non mancano: il Motocultor è un’oasi dove godersi musica incazzata in pieno relax…

di Valerio Vincenzo Mariani  –  Ogni anno dal 2007 ad oggi prende luogo nel mese di agosto uno dei festival di musica estrema più importanti della Francia e tra i più interessanti d’Europa. Il Motocultor, che dal nome potrebbe sembrare un raduno motociclistico di paese, ma che in realtà coi motori c’azzecca poco o niente, è invece riuscito attraverso gli anni ad offrire al suo pubblico una validissima scelta di artisti nazionali ed internazionali.
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Certo, non stiamo parlando di festival del calibro dell’Hellfest o del Download, ma proprio per questo motivo, incuriositi dal tanto discuterne dei nostri amici francesi, abbiamo voluto indagare in prima persona… ed ecco a voi i 5 motivi per cui abbiamo lasciato un pezzetto di cuore al Motocultor di quest’anno.
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1) Le band
Spararsi più di mille chilometri per andare a vedere qualche concerto metal può risultare da folli, ma farlo per mostri del calibro di Neurosis, Ministry, Soulfly, Testament e Mayhem risulta più che altro da buongustai. Se poi contiamo che di gruppi se ne vedono a bizzeffe e tutti di altissima qualità, ci scappa pure di tornare a casa felici di essersi beccati la scoperta dell’anno dal vivo (vedi i Batushka, per dirne uno). E poi ve lo immaginate farsi 4 chiacchiere con Jello Biafra che si riscalda correndo vestito da corridore prima del concerto?
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 2) L’intimità
Se avete la fobia dei festival troppo incasinati e temete di non riuscire a godervi decentemente un concerto possiamo assicurarvi che non è stato questo il caso, anzi. Il Motocultor è la giusta via di mezzo per chi vuole vedersi tanti bei gruppi ma non vuole ritrovarsi tra code infinite, palchi distanti anni luce e campeggi disastrosi. Certo, si tratta pur sempre di un festival “metal”, quindi scordatevi un clima di totale sobrietà e pensate piuttosto ad un sano clima di ignoranza hardcore.
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 3) I volontari
Contando che il Motocultor, come d’altronde la stragrande maggioranza dei festival musicali d’Europa, ha preso luogo ancora una volta per merito dell’alto numero di volontari che si rendono disponibili per qualsivoglia tipo di mansione, dedichiamo loro un enorme “grazie”. Se fino all’anno scorso il neo dell’evento risultava essere (secondo gran parte dei partecipanti) proprio l’organizzazione in mano ai volontari, quest’anno possiamo tranquillamente dire di non aver percepito nessun tipo di problema logistico. A loro va dunque il nostro più caloroso applauso.
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 4) I Bretoni
Famosi nella loro patria per essere tra i più calorosi, cordiali e festaioli abitanti della Francia, abbiamo potuto constatare con i nostri occhi che i bretoni sono effettivamente tra le persone più disponibili al mondo. Ottimi cuochi, notevoli bevitori e gran simpaticoni con cui abbiamo condiviso i 3 giorni di festival restando spesso e volentieri piegati in due dalle risate… oltre che dal loro tipico sidro di mele.
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 5) La Bretagna
A far da cornice a tutto questo sono stati gli splendidi paesaggi di questa grande regione tra le più suggestive d’Europa. Fitti boschi e graziosi paesini che arricchiscono i pressi del già caratteristico Golfo di Morbihan. Niente di meglio per chi come noi, oltre che a sfasciarsi la faccia di pogo e birrette, apprezza farsi un giretto turistico del luogo. Tanto più se con la cordialità di bretoni che sono disposti a caricare autostoppisti brutti, sporchi e puzzolenti…
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In conclusione, in vista della prossima edizione, la decima tra l’altro, ci auguriamo di poter partecipare nuovamente a questo piccolo grande festival, con la speranza di poter assaporare nuovi momenti magici ed altre meravigliose scazzottate da parterre.
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