[INTERVISTA] Ortigia Sound System: “Qui non avrete bisogno di filtri Instagram”

Una location mozzafiato ed una line up in bilico tra elettronica e world music, jazz mediterraneo e gqom sudafricana : alla scoperta della terza edizione di Ortigia Sound System.

di Lorenzo Giannetti  –  Si terrà dal 25 al 31 luglio 2016 ad Ortigia, fazzoletto di terra al largo di Siracusa, il festival che sembra irradiare nuova luce sull’estate siciliana. Forte dello slogan “A new sun”, Ortigia Sound System veicola un’idea di festival multidisciplinare e multietnica, al crocevia tra clubbing e talk, tradizione e visioni futuristiche – tra concerti, dj set, workshop e mercatini handmade.

Diverse le location della rassegna: oltre a confermare l’Arena Maniace (30 luglio) e l‘ex convento del ritiro (29 luglio), le novità di quest’anno sono il Punto G Jazz Club in Piazza Duomo (28 luglio), l’Arena Logoteta (25-31 luglio) che ospiterà anche il mercato di San Salvario Emporium (creando un ponte tra Torino e la Sicilia). 

Tra gli artisti coinvolti il percussionista Antico (che gioca in casa, nella sua terra) e talenti nostrani da esportazione come Clap! Clap!, Go Dugong e Godblesscomputers. Ma anche nomi internazionali come Felix Laband, Young Marco e Red Axes. E ancora: il trombonista di fama mondiale Gianluca Petrella e l’ambasciatore della gqom in Italia Nan Kolè.

Scopri la line uo completa sul sito di OSS. 

Imperdibile il Boat Party che circumnavigherà l’isola, per un trip dal sapore esotico coadiuvato da una colonna sonora ad hoc.  In coda, poi, KM0 per l’after show del 30 luglio.

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Abbiamo chiesto a Enrico Gambadoro e Germano Centorbi, due degli organizzatori di OSS, di raccontarci qualcosa in più su genesi e sviluppi futuri del festival. 

Se io fossi acqua di sorgente
Mi infiltrerei tra i ciottoli,
Percorrerei in lungo e in largo la campagna,
arrivando fino a dove il cielo e il mare si fondono
e il sole lascia posto alle stelle,
mentre il vento, zitto zitto, soffiando fra le fronde, dà origine a inedite armonie…

(estratto da “Di cu sugnu” di Alfio Antico)

“Dà origine a inedite armonie”… Partiamo dall’inizio, da lontano: la scintilla che ha generato in voi l’idea di OSS?

“OSS nasce dall’idea di legare la tradizione e l’architettura di Ortigia alle sonorità della musica più contemporanea. Portando, quindi, i nomi di spicco del circuito internazionale moderno in uno dei luoghi più belli della Sicilia.”

Come è strutturato il vostro staff di lavoro e cosa è cambiato nell’organizzazione dell’evento nel corso degli anni?

“È difficile rispondere a questa domanda, perché non c’è stato un cambio netto. Un prima e un dopo. Piuttosto è stata un’evoluzione repentina e inaspettata, ma allo stesso tempo graduale. OSS è cresciuto giorno dopo giorno e con esso siamo cresciuti anche noi, sia di numero che a livello di competenze. Sono cambiate tantissime cose e continuano a cambiare, tanto che non sappiamo neanche noi che forma prenderà il festival da qui ai prossimi mesi.”

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Guardando alle magnifiche  location storiche in cui è ambientato il festival viene da chiedersi: qual è stato l’atteggiamento delle istituzioni nei confronti di OSS? C’è stata collaborazione e sinergia? E a tal proposito, quanto è difficile o comunque quali ritenete essere le peculiarità di organizzare eventi in Sicilia?

“Sembrerà strano, soprattutto per chi sa quanto sia difficile coinvolgere le istituzioni nella realizzazione di un festival, ma OSS non ha mai avuto grandi resistenze da parte delle amministrazioni. Nonostante le poche risorse economiche che hanno a disposizione, ad ogni edizione abbiamo trovato il loro appoggio. Probabilmente hanno capito che il nostro obiettivo, con questa settimana di eventi, è portare benessere e sviluppo in una regione con tante potenzialità. E, nonostante ci sia ancora moltissimo da fare, pensiamo di averlo dimostrato edizione dopo edizione.”

Ci raccontate l’aneddoto più strano/assurdo legato all’organizzazione di OSS in questi anni? Oppure più generalmente il ricordo, l’istantanea del festival che più portate nel cuore.

“Probabilmente l’istantanea a cui più teniamo è il tramonto del sole sul palcoscenico del festival, mentre le luci e i colori attorno si trasformano sotto gli occhi di un pubblico che già si scopre innamorato della nostra terra. È in quel momento che sappiamo che, con una buona programmazione, quella magia convincerà il pubblico a tornare anno dopo anno e a crescere. Pensandoci bene, visto il concept della terza edizione, questa scelta forse non è felicissima, ma a nostra discolpa va detto che il tramonto è tutto sommato l’alba di quasi ogni festival.”

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Stump Valley


L’artista che volete portare a OSS ma ancora non ci siete riusciti.

“In realtà sembrerà retorico, ma siamo davvero orgogliosi e felici delle line up di OSS. La direzione artistica di un festival come il nostro non è mai casuale. C’è un mood preciso da costruire artista dopo artista ed, in particolare quest’anno, la selezione degli artisti è stata frutto di scelte elaborate e lunghe.  Certo come festival speriamo di poter crescere ancora ed offrire al nostro pubblico una proposta sempre più accattivante, ma non cambieremmo neanche un singolo musicista della line up di queste tre edizioni.”

Avete stretto una partnership fondamentale con la realtà torinese del San Salvario Emporium. In merito, due spunti. Innanzitutto come e  perché è nata una collaborazione con una realtà – se vogliamo – lontana geograficamente dalla Sicilia? E quindi vi chiederei di raccontarci un po’ di tutta la controparte extra-musicale di OSS.

“Uno degli obbiettivi del festival è quello offrire allo spettatore un’esperienza che vada al di là della musica. Quest’anno si aggiungono due progetti speciali: Il mercato di San Salvario Emporium che ospita espositori di design e artigianato da tutta Italia e il workshop curato dallo studio Parasite 2.0 che avrà come obbiettivo quello di realizzare le scenografie e gli allestimenti del festival. Entrambe le collaborazioni nascono da rapporti coltivati durante gli anni da parte nostra e che finalmente trovano una soluzione di collaborazione.”

Il “Boat Party” sicuramente una delle chicche del festival: circumnavigare l’isola con la colonna sonora adeguata non ha prezzo. Potete darci qualche indicazione/anticipazioni in più su come si svolgerà il tutto?

“Non ci sono indicazioni particolari. Essendo un evento pieno di emozioni inedite, va vissuto per comprenderlo appieno. Ciò che possiamo dirvi in anticipo è che, se paragonato ad un mondo dominato da selfie e filtri su Instagram, il Boat Party di OSS circumnaviga un paesaggio sonoro e visivo spontaneo e naturale. Insomma, qualsiasi filtro potrebbe solo rovinare una terra dotata di luci e colori incredibili.”

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Mi rendo conto sia difficile ma se doveste scegliere UNA traccia che rappresenti al meglio il mood del festival e il vostro modo di vivere OSS.

“È difficile scegliere un’unica traccia che possa rappresentare il festival, visto che è un festival dalle molte declinazioni, ma sicuramente “Storii di Pisci” di Antico ne rispecchia in pieno lo spirito (leggi qui la nostra recensione del disco di Alfio Antico). Un brano che fonde la tradizione siciliana alla musica elettronica più recente e che racconta di pescatori, come si fa a riassumere Ortigia Sound System meglio?”

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“…Oh bella figlia di cittadi altere, possente Siracusa, tempio al Signor di bellicose schiere, divina nutrice di generose menti e d’alati destrier nel campo ardenti, florida Ortigia” (Pindaro)

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*Credits foto di copertina: Mario Toyoshima