Che ne dite di un gelato artigianale in compagnia di Ghemon, The Bluebeaters, Giorgieness e molti altri artisti italiani?
di Mattia Nesto – Più che una festival un’esplorazione attraverso mondi che spesso si osservano, con fare piuttosto distaccato, da lontano: ovvero il mondo della musica (ovviamente) e quello dell’alimentazione. Da venerdì 8 luglio a Domenica 10 luglio con IScream Festival al parco dell’Agrigelateria San Pé a Poirino potrete “morsicare con gusto” una grande rassegna, giunta alla sua sesta edizione. Per sapere qualcosa di più (e farci venire un’acquolina) abbiamo raggiunto Giorgia Tomatis, una delle organizzatrici.
Mi piacerebbe comporre quest’intervista come se si dovesse creare dal nulla una storia. Quindi cominciamo a parlare del luogo, del fattore spazio: che posto è parco dell’Agrigelateria San Pé a Poirino?
“Il Festival è nato perché volevamo portare buona musica in un paesino in mezzo alla campagna. Essendo cresciuta a Poirino, sei anni fa avevo in mente di creare qualcosa nella mia città. Caso volle che un anno prima, presso il parco dell’Agrigelateria San Pé fosse stato costruito un bellissimo anfiteatro, molto grande, tutto di legno con i gradoni ricoperti d’erba: una specie di teatro in mezzo alla natura. Quale luogo migliore per fare musica se non questo? L’Agrigelateria è anche una realtà riconosciuta come eccellenza gastronomica, per l’utilizzo di materie prime di alta qualità e attenzione ai prodotti. Ecco che l’IScream è anche un modo per portare a conoscenza di un pubblico sempre più vasto le eccellenze, artistiche o enogastronomiche, proprio a partire dal territorio. Anche in mezzo alla campagna!”.
A proposito di pubblico, qual è il pubblico dell’IScream?
“Viene facile risponderti con variegato, ma è proprio così. La maggior parte del nostro pubblico è tra i diciotto e i cinquant’anni, anche se diamo molto spazio ad attività per bambini e se può capitare che le nonnine del paese si incantino ad ascoltare gli artisti sul palco. Quest’anno con Ghemon, l’headliner del venerdì sera, sveliamo l’intenzione di allargare il nostro pubblico, coinvolgendo soprattutto ragazzi sotto i vent’anni, che magari non hanno frequenti occasioni di ascoltare concerti simili nei dintorni.”
Abbiamo il posto ma ci manca il fattore tempo, ovvero quando si svolgerà la manifestazione e, soprattutto, il metro con il quale è stato selezionata la line-up (va detto molto variegata come una coppa di buon gelato d’ordinanza)?
“Beh c’è sempre un’idea artistica ben precisa dietro la selezione della line-up ed è quella di cercare artisti della scena indipendente italiana, che sappiano raccontare storie in musica. Tanto spazio lasciamo anche alla festa: i concerti di Ghemon e dei Bluebeaters sono un vero party e ospitarli all’IScream è un’occasione unica per farli conoscere, ballare e cantare fino a tardi.
Il secondo palco ormai ha una vera e propria storia a sé, è pensato proprio per far conoscere band e gruppi che magari non sono così noti ma che, per evidenti meriti artisti, è giusto che circolino fra la gente. Posso citare, un nome su tutti, i Twee, un gruppo composto da cinque ragazzi giovanissimi che sono, oltre che mostruosamente bravi, anche di grandissimo impatto e forza sul palco: non ci poteva essere scelta migliore per aprire il live di Ghemon.“
A questo punto, come nelle migliori storie che si rispettino, occorre un deus ex machina, impersonata dalla vostra associazione, ovvero l’IScream: come e dove nasce?
“L’associazione è nata con il festival anche se, soprattutto negli ultimi anni, ha allargato il proprio impegno con un numero sempre maggiore di iniziative culturali sul territorio. Dalle rassegne cinematografiche alla realizzazione di eventi e concerti per le fiere del Pianalto e del Chierese, cerchiamo di diventare un punto fisso all’interno della nostra comunità, sempre ben consci dei nostri limiti e dei nostri sogni”
A proposito di intreccio narrativo, pare evidente come ci sia un, fortissimo, legame tra proposta musicale e proposta gastronomica in questo vostro festival…
“Essendo ospiti di una gelateria non poteva che essere così! (Risate). In effetti c’è un forte legame. Intendiamoci: tutti quanti noi amiamo panino e birra durante il concerto, però ogni tanto, cambiare non fa male. Ecco che, in questo senso, tutti gli anni cerchiamo di proporre anche un discorso gastronomico valido. Per quest’edizione da Bra arriva Brambù, uno dei food-tracker più rinomati che porterà i profumi e i sapori della sua terra a cominciare dalla mitica salsiccia e dalla tomba di Bra. Si continua con il Premiato Pastificio Virgilio e si arriva trionfalmente a l’ExMattatoio a cui siamo particolarmente legati per il progetto di ristorazione sociale che porta con sé. Anche quest’anno la birra del festival sarà quella di Brew UP, un birrificio artigianale piemontese sempre più conosciuto. Sin dagli albori, diciamo così, abbiamo prestato attenzione a questa dimensione intessendo durevoli rapporti con partner del calibro di Eataly.
Per la serie “colpi di sorpresa” ci potresti spiegare meglio come si svolgerà la “battaglia tra dj” di cui avete parlato nel comunicato stampa?
“Il merito è della collaborazione con tre storici locali del torinese: le Officine Corsare, il Circolo Margot di Carmagnola e il Patchanka di Chieri. Tre realtà belle e differenti che, per una sera, traslocheranno con il loro house-dj presso il nostro festival. Un momento di grande condivisione da vivere sino all’alba!”
La vostra storia sembra adatta per tutti, per un pubblico molto ampio, addirittura anche per i più piccoli con un momento tutto dedicato a loro giusto?
“Esatto ed è così da sempre. Cerchiamo di ritagliare degli spazi per i più piccoli che siano adatti e fruibili per loro. Si comincia il venerdì pomeriggio con “Nati per leggere” dove bambini piccoli assisteranno a letture animate e ad alta voce, sabato ci sarà ”Nati per la musica” dove i piccoli si avvicineranno ai primi strumenti e alla loro vocalità. Infine,la domenica pomeriggio, ci sarà il “Concertino per piccolini”, un vero e proprio live a misura di bambino nel quale Arturocontromano dialogherà e suonerà assieme ad un’orchestrina improvvisata di bambini. Credo che sia un bel modo per significare l’importanza di una divertente educazione musicale e culturale, senza però rinunciare alla condivisione che, sia da bambini che da più grandi, fa sempre bene”
E per la parte visuale sarà previsto anche qualcosa di più latamente artistico?
“Esatto! Ospiteremo la mostra di illustrazione di Orma il Viandante, street-artist di Chieri, che realizzerà anche un’opera dal vivo proprio in mezzo al parco dell’IScream Festival: un’arte in movimento. Durante le serate, altri artisti realizzeranno delle performance di live painting che si preannunciano di grande coinvolgimento”
In conclusione non può/ non deve mancare una cosetta pensata appositamente per i lettori: ti andrebbe di creare una playlist con una canzone di uno degli artisti che voi proponete che si accompagna ad un gusto di gelato?
Ghemon – Quando imparerò – Stracciatella perché mescola insieme linguaggi e stili diversi
Twee – Every week – Menta perché sono giovanissimi e freschi
Lo Straniero – Rimango qui – Yogurt perché è leggero, ma non è mai banale
Blindur – Foto di classe – Pralinato perché è un gusto solo ma sembrano molti di più, come i Blindur che in due suonano come una band al completo
Didie Caria – The prince – Liquirizia perché è intenso
Bea Zanin e Diego Perrone – Pazzo di te – Limone perché frizzano
Circolo Lehmann – La festa – nocciola perché è come tornare a casa
The Bluebeaters – Roll with it – pistacchio di bronte, perché una volta provato non si può tornare indietro
L’orso – Non penso mai – fiordilatte perché sta bene con tutto
Medi in Itali – Med in Itali – crema, un must
Giorgieness – Sai parlare – Cioccolato perché racconta la vita tra rock e dolcezza
Liede – ciliegia, quella che sistema tutte le cose
Dagomago – Senza cognizione – Ananas, per il loro spirito tropical-punk
Itto – Broken String Blues – Pesca perché è proprio il ritmo giusto per l’estate
Arturocontromano – Il senso del non senso – Zenzero perché son piccanti il giusto
Moses – Gianduia perché mette insieme energia e delicatezza in un gusto solo