I 10 illustratori che vi faranno perdere la testa

Gli artisti contemporanei che ci piacciono di più nella selezione a cura di Andy McFly.

Pennelli, rapidografi, acquerelli. Su tela o su muro. Non solo illustratori quindi: artisti visionari, capaci di illuminarci con le loro creazioni. 

KLONE YOURSELF – Ucraino di nascita, classe 1983, ora residente a Tel Aviv (Israele) è il primo degli artisti contemporanei attivi che più ammiro e che sono orgogliosa di presentarvi. La sua è una poetica profonda, tutto inizia durante l’emigrazione dall’Ucraina verso Israele durante gli anni della repressione da parte dell’ URRS. Klone è un ragazzino ed inizia ad esprimersi attraverso l’uso di tags e murales, racconta nella sua bio, “per creare un ambiente più familiare”. Infatti il suo lavoro continua ad essere espresso sulle pareti urbane, dove vuole che lo spettatore si senta parte del mondo che ha creato in bi-dimensione. Per la prima volta, lo vidi sfogliando un numero di Vice in un locale e ne fui subito colpita per l’uso dei colori e la composizione, ma soprattutto per l’immensa fantasia nel creare personaggi. Insomma, se dovessi racchiudere il suo lavoro in una sola parola sarebbe: “Alienazione”. Oltre ai murales (che si trovano un po’ per tutta l’Europa e anche in America), Klone lavora spesso con animazione e gli acquerelli.

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DICK VINCENT Inglese di nascita e residenza. È praticamente l’illustratore per definizione. Crea stupende tavole ad acquerelli, di temi differenti, ma sempre con il suo unico ed immenso stile. Non c’è molto da dire a riguardo, perché è impeccabile, preciso, ordinato, minimal e delizioso. Guardando i suoi lavori ho come un senso di tranquillità. Lavora spesso per magazine, espone e partecipa ai mercatini vintage sotto le vacanze di Natale. Credo che sia una persona molto semplice e a cui piaccia tutta questa semplicità. Le cose belle della vita… insomma, è proprio un cuoricino.

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JAY RIGGIO Jay è un collagista di Brooklyn, NY dove vive e lavora. 15 anni fa, creò il suo primo collage per avere un mezzo comunicativo differente dalla classica illustrazione (così scrive nella sua bio). Usa prevalentemente immagini prese da riviste e giornali vintage, che ritaglia meticolosamente con un bisturi e che compone saggiamente su carta. Il fattore stupefacente di Jay, che lo contraddistingue dagli altri collagisti, è che intaglia anche le scritte a mano, sempre col bisturi, di calligrafie ricercate e molto difficili da realizzare. La tecnica del collage è molto ampia, ma quello che più mi piace dei suoi lavori sono la scelta delle immagini e il conseguente accostamento delle varie luci. A livello compisitivo è molto intuitivo e presta molta attenzione a forme e colori, presta molta attenzione al messaggio che vuole comunicare e a volte, risulta anche molto ironico. Inutile dire che è super conosciuto negli States, ma anche in gran parte del mondo.

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CANRAD ROSET Conrad ha appena 30 anni e ha già una grandissima carriera alle spalle. Nato a Terrassa, vive e lavora a Barcellona ormai da quando si è laureato in Belle Arti. È diventato un artista freelance dopo aver lavorato per Zara grazie all’immenso successo dei suoi lavori sull’internet. Inutile starvi a spiegare che ha avuto mille collaborazioni con diversi giornali, riviste, società, prodotti, stilisti e chi più ne ha più ne metta, di tutto il mondo. Piuttosto, il suo stile è fresco e raffinato, colorato e profondo, con una passione smisurata per le sue “Muse”, progetto di vita a cui lavora da sempre e che parla della bellezza femminile in tutte le sue forme. Che dire, è di grande ispirazione e a tratti mi ricorda Schiele per quanto riguarda la freschezza e la velocità del segno che scorre sulla carta. E’ sicuramente sensibile, molto femminile ed aggraziato nei suoi lavori; dategli qualsiasi oggetto, materiale, mezzo tema e lui ve lo trasformerà in un’illustrazione d’oro questo è poco ma sicuro.

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ALEXIS BUKOWSKI Vive e lavora a Barcellona ed è un talentuoso illustratore. Lavora sia manualmente che digitalmente e come la maggior parte degli artisti spagnoli che stanno emergendo in questo periodo, è veramente una meraviglia per gli occhi! Sa benissimo quanto sia importante un’ottima composizione, l’accostamento tra colori e la pulizia del lavoro. È indubbiamente ancora nella sua fase di ricerca e crescita, ma gli diamo pieno supporto. 

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SANDRO GIORDANO – Attore e fotografo italiano che vive a Roma, in arte “Remmidemmi”, inizia il suo più grande progetto intitolato “In extremis” circa 5 anni fa, che racconta di gente comune che tocca il fondo (fisicamente e mentalmente), spalmati a terra con mille oggetti propri della quotidianità tutti attorno. “Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta” racconta Sandro, dicendo che l’idea di questo progetto gli è venuta in mente in seguito ad una brutta caduta dalla bici, nella quale ha preferito assicurarsi di salvare l’oggetto che aveva in mano piuttosto che il suo corpo. Il giorno dopo lo chiama un amico dicendogli che si è rotto una gamba nel tentativo di salvare l’I-Phone dagli scogli. È stato indubbiamente un segno karmico che doveva interpretare a suo modo.
“Personaggi stremati che si lasciano schiantare senza alcun tentativo di salvarsi, impossibilitati dalla stanchezza della rappresentazione quotidiana del vivere” continua a spiegare con una certa verità “Nascondo il volto dei miei personaggi perché è il corpo che parla di loro e le cadute sono il punto di non ritorno. C’è un detto che dice che bisogna toccare il fondo per ricrearsi, ebbene la caduta dei miei personaggi è il loro toccare il fondo, il limite oltre il quale non si può più spingere il falso sé”. Sono foto accurate, quasi maniacali nei dettagli, molto colorate e altrettanto divertenti. Spiega che ogni personaggio stringe in mano l’oggetto salvato in seguito alla caduta proprio per dare più senso all’idea. È fantastico quello che racconta e anche il modo in cui lo fa scenograficamente. Sta riscuotendo un’enorme successo in Italia e anche all’estero, soprattutto in Spagna, Germania, Francia e Sudamerica.

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CALEB HAHNE E’ il più giovane degli artisti che vedremo oggi, ma non per questo, meno accurato e dotato. Infatti Caleb è del 1993, vive a Denver, Colorado ed è un genio totale. Si laurea in Belle Arti nel 2014, con alle spalle svariate mostre in gallerie americane. Il suo stile è inconfondibile e un particolare mix di pittura, disegno, collage e arte digitale che fonde con maestria e precisione minimal, attento a non riempire troppo la composizione. Tutto quello che tocca è degno di attenzione tanto da definirlo poeta visivo. Penso che il suo modo di fondere classicità e modernismo riveli l’esigenza di esprimere la drammaticità in modo soft e pop se vogliamo, il ché, lo rende accessibile praticamente a tutti. I sui lavori sono già di proprietà di ben due gallerie e la maggior parte di quello che vedete nel suo sito è stato venduto. Nessuno si stupisce, avrà una grande carriera davanti a sé.

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MILLO Francesco Camillo Giorgino all’anagrafe italiana, noto come Millo, è uno stupefacente street artist, ma proprio uno di quelli che riconosci da lontano, impetuoso e dannatamente vero. Lavora da anni in strade di tutto il mondo, riempiendo le città di bellezza e di storie fantastiche in bianco/nero (a volte qualche tocco di colore). Nel 2014 vince la B-Art competition che gli permette di realizzare ben 13 murales a Torino, che in realtà sono multi-storie collegate tra di loro, ed ecco perché probabilmente avrete già visto i suoi lavori. La padronanza della prospettiva, delle proporzioni e degli spazi lo rendono il migliore nel suo campo, Se contate che le sue “tele” di solito hanno dimensioni che vanno dai 20 metri in su!

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GUIM TIO Guim Tiò Zarraluki è in assoluto il mio preferito, classe 1987 di Barcellona, pittore astratto, nel suo CV (oltre ovviamente a mille mostre, committenze e collaborazioni) ha già aggiunto la professione di professore di pittura in un istituto di Barcellona e un soggiorno artistico a Taiwan. Buon amico del grande Conrad Roset con il quale ha affrontato gli studi accademici, condivide lo studio e mille avventure, è quasi sempre in una fase di mutazione ed è un valore aggiunto perché questo provare e cambiare gli consente di affinare le sue doti e di poter essere spesso, all’altezza della tela vuota davanti a sé (grande ostacolo iniziale dell’artista). Secondo me, i suoi lavori migliori si concentrano tra il 2009/2013 nel quale dipingeva con pastelli ad olio sopra foto di riviste cambiando completamente volto ed espressione al soggetto ma lasciando nasi e bocche al naturale per dare più il senso di alienazione e astrattismo al soggetto. Si concentra molto sull’idea di bellezza che passa attraverso le grandi riviste. Ottima tecnica pittorica, strabiliante uso e accostamento dei colori, grande sensibilità: sono queste le skills che padroneggia in maniera eccelsa. 

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JON KOKO Nasce negli ultimi anni ’80 a Malmo in Svezia. Culturalmente è l’artista più strano e distante da tutti gli altri citati qui sopra. Tra la Svezia ed il lungo viaggio in Giappone, sviluppa un’idea minimale, eterea e pulita della realtà che lo circonda. È specializzato in rappresentazione di interni ed esterni architettonici, ma rappresenta anche esterni e scene quotidiane sempre con la sua idea eterea e silenziosa del mondo che lo circonda. È un artista molto complesso che rispecchia parecchio la tua terra, la semplicità e la luce e c’è da perdersi nelle sue rappresentazioni così calme e distanti dal tempo e dal mondo, gelide ma familiari per assurdo. Chissà cosa succede nei suoi quadri e in quale misterioso mondo vive…!

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QUI il sito di Andy McFly.