Nel giorno della Liberazione, al Magnolia di Milano è sbarcato l’attesissimo producer Venetian Snares per turbare le menti rilassate dal lungo ponte primaverile.
di Stefano D. Ottavio – Le sonorità non sono quelle che i meno preparati si possono aspettare: non ci sono le scariche letali di breakcore che contraddistinguono da sempre le produzioni del canadese (che proprio i milanesi ricordano ancora da un dj set di qualche tempo fa al Leoncavallo) e non si possono trovare neanche le avventure elettroniche dispari dell’ultimo lavoro “Traditional Synthetizer Music” (2016, Planet Mu).
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Venetian Snares, al secolo Aaron Funk, presenta qui un lavoro che può essere descritto come una cupa ed intensa sonorizzazione ambientale, che quasi mai si poggia su un tappeto ritmico (se non per poche battute che ingannano qualcuno dal pubblico, esultante per l’apparazione momentanea di una cassa dritta), ma fa rimanere sospesi in una valle di sintetizzatori acidi e frequenze basse che per poco non sfondano l’impianto del locale. Ciò che c’è in comune con l’ultimo lavoro in studio è l’utilizzo sperimentale del sintetizzatore modulare che con il suo mastodontico groviglio di cavi colorati è già uno spettacolo in sé da vedere.
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Tra chi è rapito dal susseguirsi di suoni ipnotici e chi sbadiglia per l’assenza di punti di riferimento sui quali muovere il corpo, nella folla che riempie la sala interna del Magnolia si scorge chi si abbandona in un angolo della sala a disegnare su un foglio i percorsi sonori di Venetian Snares: è Napo degli Uochi Toki. Guardandolo, salta alla mente una frase di “Un pezzo rap”, prima traccia del cd “Il limite valicabile”, in cui il rapper dichiara “Non ho mai provato droghe, ma ho ascoltato Drukqs di Aphex Twin e ho usato molta immaginazione”.
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E’ facile accomunare Aphex Twin e Venetian Snares nell’attenzione alla sperimentazione sonora e nell’imprevedibilità che è propria della glitch music, quindi, ragazzi, non drogatevi: aspettate il prossimo live set di Aaron Funk e chiudete gli occhi per un’oretta. Non ha effetti collaterali.
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