Con il loro mix di elettronica, hip hop e jazz sono gli outsiders della Odd Future Crew: l’attesissimo concerto dei The Internet (per la prima volta in Italia) non delude le aspettative.
di Stefano D. Ottavio – “You are part of the history!” dice la sorridente Syd the Kyd, frontwoman dei The Internet a metà concerto: il live del 22 marzo è stata infatti la prima data italiana in assoluto nella storia della band nu-soul statunitense. Il BIKO si conferma un punto di riferimento (non solo dei milanesi) per gli affamati di indie music, con un cartellone di qualità che continua ad assicurare alla città le novità straniere più fresche della stagione. La stima è ricambiata, visto che l’Italia accoglie i The Internet con un caloroso sold out: non poteva esserci per loro battesimo migliore nel Bel Paese.
L’attenzione è anche dovuta al momento magico della band, non piú semplicemente il gruppo poco conosciuto di quella “ragazza strana” che si intravede nei video degli Odd Future (o OFWGKTA che dir si voglia), la crew hip hop dei miracoli capeggiata da Tyler, the Creator. Ormai i The Internet si sono imposti come una delle rivelazioni più promettenti nel mondo della musica black, forti di nomination agli ultimi Grammy Awards nella categoria “Best Urban Contemporary Album” con l’ultima fatica “Ego Death” (Odd Future Records/Columbia, 2015).
In questo concerto il disco viene presentato praticamente nella sua interezza, con un sound decisamente meno “soft” e piú aggressivo rispetto a quello delle registrazioni, grazie soprattutto alla super combo batteria-basso offerta dai turnisti Chris Smith e Patrick Paige che permettono di far deragliare le ballate soul in jam jazz brevi ma intense. È in questi momenti “di svago” che la band sembra allontanarsi dal moderno soul elettronico alla FKA Twigs e Frank Ocean in cui è immerso Ego Death, per prestarsi ad un sound meno prevedibile, che ricorda le folli performance di Thundercat (d’altronde il tastierista degli Internet Jameel Bruner è proprio il fratello di Stephen “Thundercat” Bruner).
La protagonista in assoluto della serata è Syd, classe ’92, che alla semplicità del look con cui si presenta (jeans e maglietta, ma stavolta senza le chiavi di casa appese al moschettone come nel video di “Dontcha”) oppone una elegante vocalità e una costante ricerca di coinvolgimento con il pubblico, che pende dalle sue labbra fin dal primo brano. La folla del BIKO si mostra preparata e canta già a memoria i ritornelli dei pezzi dell’ultimo album, soprattutto i recenti singoli “Girl” , “Under Control” e “Special Affair” (di cui è disponibile dal 7 marzo il video su Youtube). Da registrare anche una doverosa ed apprezzata dedica che la cantante rivolge alle vittime degli attentati di Bruxelles avvenuti in mattinata prima della preghiera r&b “Penthouse Cloud”.
Unico difetto riscontrabile di questa performance è la durata: i quattro suonano un’ora appena, senza concedere bis. Per il resto, il concerto conferma le alte aspettative che c’erano intorno al gruppo; e la serata può essere considerata un gradevole (ed abbondante) antipasto per l’attesissimo live milanese del “padrino” Tyler the Creator, previsto per il prossimo 12 luglio.
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