Canti del Caos: la poesia performativa riparte in modo inedito e interattivo

La Poesia può esistere senza la carta? La Poesia può essere arte contemporanea? A questi interrogativi si troverà risposta venerdì 20 settembre alle 21 al Museo Ettore Fico di Torino in occasione di Canti del Caos, la prima performance di Poesia Aumentata.

_di Elisabetta Galasso

La poesia è nata prima della scrittura: le prime forme poetiche erano orali e musicali. Nel corso dei secoli la voce poetica è stata sostituita dalla prola scritta. Oggi però il web e i nuovi media hanno segnato il ritorno dell’oralità ed è qui che si è imposto il poetry slam,  un vero e proprio combattimento a colpi di metafore, in cui i poeti recitano i loro versi gareggiando fra loro a giudizio insindacabile del pubblico. Il 30 novembre 2013 in occasione degli Internazionali di Poesia d’Italia a Trieste è stata convocata la prima assemblea della LIPS, la prima Lega Italiana Poetry Slam che riunisse le scene dello slam italiano proponendosi di valorizzare questa forma d’arte.

La performance Canti del Caos è nata da un’idea di Alessandro Burbank, poeta e performer noto al pubblico del Poetry Slam da tempo. Burbank era alla ricerca di uno spettacolo che colmasse quel gap che si era creato nella scena slam e rinfrancare la poesia di nuova linfa. Canti del Caos è una performance interattiva e multimediale che vuole infatti attualizzare la poesia performativa accostandola per la prima volta assieme a linguaggi artistici differenti come il teatro e l’arte digitale e farla vivere nel tempio dell’arte contemporanea torinese, il Museo Ettore Fico.  Per Alessando Burbank infatti, il modo in cui si ragiona nell’arte contemporanea lo sente più vicino rispetto a quello della poesia, perché può  spaziare e quindi  costruire, approfondire e andare conflitto. La poesia sarà messa a dura prova sul palco. Il pubblico verrà catapultato e coinvolto in 8 fatiche: da una gara contro il computer a chi legge più velocemente l’Infinito di Leopardi, ad una intensa lettura dedicata alla figura del padre giocando a carte online, a “Sex Machine” la recitazione live di una poesia d’amore in chat roulette.

Ospite della performance sarà Nicolas Cunial, il vincitore del poetry slam designato tra i sei migliori poeti under30 selezionati in tutta Italia. La regia è stata affidata  a Girolamo Lucania e la scenografia digitale a Rajan Craveri che ha ideato per l’occasione un inedito strumento con tecnologia speech to text che, su uno schermo che compone parte dell’allestimento scenico, proietta l’ambiente nel quale Burbank si muoverà. C’è un «menù» per selezionare le parti dello spettacolo, cosa che faranno gli spettatori «urlando» il nome del singolo capitolo (e il capitolo «più urlato» sarà messo in scena») e  compariranno anche le parole pronunciate dal poeta che comporanno una vera e propria montagna delle parole dette sullo schermo.  La Venere degli stracci di Pistoletto è stata la prima ispirazione per creare lo strumento e la danza che come la poesia è fatta di gesti effimeri, a ribadire ancora una volta la commistione della poesia con gli altri linguaggi artistici.

La poesia performativa è un linguaggio dell’arte contemporanea   quindi può entrare negli spazi museali, si può pagare un biglietto, si può goderne e si può anche partecipare. Questa la visione di Beatrice Spampinato che insieme a Paolo Zammitti, fondatori dell’Associazione Amalgama, hanno progettato Canti del Caos. Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando ORA!X Strade per creativi under 30. Il percorso che ha portato all’evento di venerdì 20 settembre è iniziato a giugno con l’obiettivo di introdurre la poesia performativa all’interno dei circuiti dell’arte contemporanea con la supervisione di Compagnia di San Paolo,  una residenza d’artista da Off Topic  ed è stato ripreso dalla videocamera di Stefano Carena.

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