“Il sentiero del diavolo”: a caccia dei pregiudizi che crearono le streghe

La spagnola Eugenia Rico conduce il lettore in un percorso tortuoso e coinvolgente, alla ricerca delle origini di una barbarie, la “stregamania”, che continua a interessare la realtà contemporanea assumendo sembianze dissimili e pericolose.

_ di Roberta Scalise

«Ho esaminato alla luce della ragione questa storia nata dalle tenebre. L’ho filtrata con la luce che sta fuori dall’uomo, ma soprattutto con quella che sta dentro. Non ci sono state streghe né persone stregate fino a quando non si è cominciato a scriverne e a parlarne».

Qual è il potere intrinseco delle parole? In quali luoghi, reali o intangibili, sono in grado di condurci? E quale universo di senso evocano, con il loro rincorrersi e intrecciarsi celere?
Sono domande sottese, persistenti e, talvolta, dolorose quelle che percorrono “Il sentiero del diavolo”, l’intenso romanzo di Eugenia Rico pubblicato dai tipi di Elliot Edizioni e concernente una tematica stratificata e – pur con altre sembianze – ancora attuale: la caccia alle streghe.

Avviando la narrazione dall’esigenza di una scrittrice senza nome di tornare alla terra delle proprie origini, le Asturie, l’autrice genera un intreccio che si articola su tre itinerari dissimili, ma sempre sorvegliati e riecheggiati, in un perpetuo flusso di coscienza, dalla protagonista-cantrice. Una donna che, alla stregua di una “viandante solitaria”, avverte l’urgenza di ricongiungersi ai luoghi di un’infanzia interessata da eventi decisivi, emblemi misteriosi e saperi tradizionali, e già intimamente legata a una caparbietà contro i soprusi degli innocenti e dei capri espiatori che caratterizzerà la sua intera esistenza e la scrittura che da questa sgorgherà prolifica.

Generando, dunque, parole che, rintracciando il proprio significato, si pongono, al contempo, alla scoperta di un paese e delle superstizioni colpevoli di averlo crudelmente soggiogato, tra il XVI e il XVII secolo, e delineano i contorni di una Spagna animata da iniquità, epidemie di insensatezza e atteggiamenti scellerati.

A tratteggiarne il profilo è, infatti, un viaggio spazio-temporale e metaletterario compiuto dalla narratrice stessa, che induce, così, il lettore a effettuare la sua prima conoscenza con il mondo “magico”, atavico e sconosciuto, di cui è peculiare emblema la curatrice Ana dei Lupi: una bambina, e poi donna, orfana, profondamente avversa alle ingiustizie e protetta dai lupi, veri e propri custodi di un destino fragile e metaforicamente intrecciato a quello della sua rievocatrice. Un destino che, per milioni di donne europee, ha assunto le tinte vivide e affamate del fuoco ardente e delle accuse irragionevoli scaturite da timori e incoerenze, da una paura ancestrale nei confronti del diverso che, tuttora, tormenta gli animi, e cui solo un uomo riuscì a porre fine: Alonso de Salazar y Frías, inquisitore illuminato e sagace che, nel XVII secolo, si mosse tra i territori del nord della Spagna per rintracciare e registrare i presunti casi di stregoneria. E che, per primo, convinse il Tribunale Supremo dell’Inquisizione a cessare un’isteria di massa violenta e surreale, conseguenza di ignoranza mista a terrore e colpevole di rendere gli individui malleabili al potere e al pensiero dominante.

A dimostrare che, spesso, il diavolo non sia un’entità esterna, bensì un dolore che serpeggia nelle viscere di ciascun individuo e che assume volti molteplici e differenti, tramutandosi, in base alle sue epoche, in discriminazioni, nefandezze, violenze, sessismo, persecuzioni, oblio e preclusioni. In un processo che, attraverso il sapiente alternarsi di scene presenti e passate e una dicotomia – spesso sussurrata e sporadicamente dichiarata – tra memoria e contingenza contemporanea, la Rico ricostruisce mediante un narrare riflessivo e consapevole, capace di ammonire il lettore e di renderlo partecipe di una piccola, ma esemplificativa, porzione di un itinerario denso e indeterminato. Che tutti noi stiamo ancora percorrendo. Perché:

«Non esistono i sessi ma solo le persone, gli unici demoni sono quelli che abitano dentro i nostri cuori, il sentiero del diavolo passa da casa tua, dal tuo salotto, si alimenta ovunque un uomo maltratta una donna, e ovunque una donna maltratta un bambino. Solo tu puoi fermare il cammino del diavolo, perché non esiste altro diavolo al di fuori di noi».

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